Davvero il Viagra può combattere la malaria?

Dr.ssa Elisabetta Ciccolella Farmacista
Redatto scientificamente da Dr.ssa Elisabetta Ciccolella, Farmacista |
A cura di Paolo Pate

Data articolo – 21 Maggio, 2015

Tutti sanno qual è il suo uso principale, pochi forse però conoscono l’impressionante elenco di altri possibili trattamenti per cui il Viagra è in utilizzo o in fase di studio… Ictus, infarto, disturbi della memoria, jet lag, sclerosi multipla, diabete e dolori fisici.

Ma ora, alcuni scienziati potrebbero aver trovato un altro suo possibile utilizzo, piuttosto inaspettato: la prevenzione contro la diffusione della malaria.

La malaria e gli eritrociti

La malaria è una malattia causata da un parassita, il Plasmodium falciparum, che completa parte del suo ciclo di vita nella trasmissione tra zanzare e uomini. Quando una zanzara infetta punge una persona, gli agenti patogeni entrano nel flusso sanguigno e si sviluppano all’interno delle cellule rosse del sangue, gli eritrociti. Questi non riescono ad alterare in modo significativo le caratteristiche della cellula parassita, che giunge così nel sistema di filtraggio del sangue: la milza.

In genere, gli eritrociti sono malleabili, riuscendo così a passare attraverso i capillari stretti. Tuttavia, quando sono infetti o vecchi la loro flessibilità si riduce, rimangono bloccati nella milza e vengono eliminati dal corpo. I parassiti della malaria, però, sono in grado di alterare la forma delle cellule, impedendo loro di irrigidirsi e quindi incoraggiandone la trasmissione nel flusso sanguigno.

Alla ricerca di nuove soluzioni contro la malaria

I ricercatori hanno capito che aiutare le cellule infettate ad indurirsi può essere utile per ridurre la loro persistenza nel sangue, interrompendo così l’ulteriore trasmissione della malaria. La deformabilità degli eritrociti è regolata da un complesso percorso che coinvolge una molecola chiamata cAMP che promuove l’irrigidimento quando si accumula all’interno delle cellule. Così alcuni scienziati dell’Institut Cochin, dell’Institut Pasteur e del London School of Hygiene and Tropical Medicine hanno cercato di trovare un modo per alterarne i livelli.

Come descritto in PLOS Pathogens, hanno scoperto che cAMP è degradata da un enzima chiamato fosfodiesterasi: è così cominciata la ricerca di potenziali agenti patogeni in grado di inibire questo enzima. Tra gli agenti testati con successo c’è stato il Viagra, che ha reso le cellule meno deformabili e quindi meno propense a raggiungere la milza e rimanere nella circolazione sanguigna.

La dimostrazione pratica è avvenuta grazie ad un modello di sistema di filtrazione simile alla milza, mentre esperimenti su animali e uomini devono ancora essere condotti. Ma visto che il Viagra è già un farmaco in uso, ottenere l’approvazione per la sperimentazione clinica dovrebbe essere relativamente semplice.

Naturalmente, qualora il Viagra dovesse essere preso in considerazione per queste cure, bisognerebbe fare in modo che un suo utilizzo non causi effetti collaterali anche piuttosto imbarazzanti.

Ultimo aggiornamento – 20 Maggio, 2015

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