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Dolore al seno: valutarne le cause per prevenire il tumore mammario

Tania Catalano | Biologa

Ultimo aggiornamento – 27 Febbraio, 2017

dolore al seno: può essere sintomo di cancro al seno?

Il dolore al seno è un disagio che avvertono molte donne e può colpire solo il seno o coinvolgere anche la regione ascellare, verificandosi per una serie di motivi. In generale, il dolore al seno non è comunemente un sintomo di cancro al seno, ma è bene non sottovalutare il disturbo, soprattutto se tende a ripresentarsi nel tempo. Cosa fare? Parlare con il proprio specialista ed effettuare una visita senologica è sempre una buona idea.

Facciamo un po’ di chiarezza, partendo dall’analizzare le cause del disturbo.

Quali sono le cause del dolore al seno?

Ci sono una serie di “cause innocue” che determinano il dolore al seno. Tra queste cause si possono includere:

  • Pubertà nelle ragazze: nella fase di sviluppo del seno, a volte è normale avvertire del fastidio.
  • Mestruazioni e sindrome premestruale (PMS): il ciclo mestruale, spesso, manifesta sintomi che coinvolgono anche il seno, con dolore e tensione mammaria.
  • Gravidanza: più spesso durante il primo trimestre, le donne in gravidanza possono avvertire gonfiore e dolore al seno.
  • Giorni seguenti il parto, a causa di una mastite, che è provocata dall’ostruzione di un condotto del latte che, non riuscendo a drenare adeguatamente, si infetta. Non ha correlazione con il cancro, ma può diventare una grave infezione se non trattata.
  • Menopausa: anche in menopausa, i cambiamenti ormonali sono causa di dolore al seno.
  • Seno fibrocistico: spesso, in questi casi, il primo sintomo è proprio il dolore.

Tessuto fibrocistico del seno come causa di dolore al seno

Alcune donne presentano un tessuto mammario grumoso chiamato “seno fibrocistico”, che può essere più doloroso in alcuni periodi del mese. Il seno fibrocistico non è necessariamente collegato al cancro, e i grumi sono riempiti di fluido piuttosto che essere costituiti da masse cellulari.

Il dolore al seno prima del ciclo è normale?

Percepire indurimento e dolore al seno, soprattutto nei giorni che precedono il ciclo mestruale, è un fenomeno molto comune tra le donne adulte.

Questi fastidi sono causati dai cosiddetti “cambiamenti fibrocistici“, che si potrebbero verificarsi nel tessuto mammario in seguito all’attività di alcuni ormoni.

Qual è il legame tra il dolore al seno e il tumore al seno?

Generalmente, il cancro al seno non provoca dolore, anzi il dolore a un seno canceroso è un evento piuttosto raro che si verifica nei casi in cui sono presenti tumore di origine infiammatoria.

Prevenzione del tumore al seno: quali esami è consigliabile fare e a che età?

Il tumore del seno è il più frequente nel sesso femminile. L’AIRC sottolinea che, in Italia, vengono diagnosticati 48mila nuovi casi all’anno.

La prevenzione del tumore del seno dovrebbe partire già dai 20 anni con l’autopalpazione eseguita con regolarità ogni mese. È indispensabile, poi, proseguire con controlli annuali del seno eseguiti dal ginecologo o da uno specialista enologo, affiancati alla mammografia biennale, dopo i 50 anni, o all’ecografia in donne più giovani.

La prevenzione parte da:

  • Visita senologica
  • Esami strumentali
  • Autopalpazione
  • Stili di vita
  • Ormoni
  • Test genetici

Visita senologica: chi dovrebbe farla e quando?

La visita senologica consiste nell’esame clinico completo del seno da parte di un medico specializzato. È una metodica semplice e indolore. Tra i 20 e i 40 anni generalmente sono previste visite annuali del seno. Solo in situazioni particolari, come nei casi di predisposizione familiare o di presenza di noduli, è possibile approfondire l’analisi con una ecografia o una biopsia (agoaspirato) del nodulo sospetto.

Indagini strumentali: mammografia, ecografia al seno e risonanza magnetica

La mammografia, l’ecografia e la risonanza magnetica sono ottimi strumenti di prevenzione.

Tra i 40 e i 50 anni, le donne con presenza di casi di familiarità per il tumore del seno dovrebbero cominciare a sottoporsi a mammografia, affiancata a ecografia e vista.

Nelle donne positive al test genetico per BRCA1 o 2 è indicata un’ecografia semestrale e una risonanza annuale, anche in giovane età.

Tra i 50 e i 69 anni, il rischio di sviluppare un tumore del seno diventa molto alto e, quindi, le donne in questa fascia di età dovrebbero sottoporsi a controllo mammografico ogni due anni.

Autopalpazione del seno

L’autopalpazione è un esame che ogni donna può effettuare comodamente a casa propria e consente di riconoscere eventuali cambiamenti nella struttura del seno, come la presenza di piccoli noduli.

Stili di vita corretti, per prevenire il tumore al seno

La prevenzione del cancro va fatta per ridurre drasticamente il rischio di insorgenza della malattia. A questo scopo, non solo le indagini strumentali sono utili, ma anche un corretto stile di vita, come per esempio:

  • Alimentazione sana e priva di grassi
  • Costante esercizio fisico
  • Smettere di fumare e di consumare alcol
  • Evitare fonti di stress psico-fisico

Ormoni e rischio di cancro al seno

Tra gli ormoni, gli estrogeni soprattutto, possono influenzare il rischio di sviluppare alcuni tipi di cancro.

Test genetici per prevenire il cancro al seno

Nel 10% dei casi è presente una predisposizione genetica al cancro del seno. Nei casi in cui sono presenti tumori nella storia familiare, è possibile effettuare test genetici per valutare l’eventuale rischio di ammalarsi di tumore sulla base del corredo genetico. I geni BRCA1 e BRCA2 predispongono a questo tipo di cancro e anche a quello dell’ovaio.

La presenza della mutazione, tuttavia, non significa essere certi di sviluppare il cancro. Piuttosto equivale ad avere un rischio più elevato rispetto a chi non presenta la mutazione.

Come si esegue l’autopalpazione al seno?

L’autopalpazione è un controllo che può essere eseguito in qualunque momento da ogni donna. Proprio per la sua semplicità si consiglia di eseguirlo una volta al mese. L’autopalpazione può essere eseguita:

  1. Nella doccia: usando i polpastrelli delle dita, muovere l’intera mammella, in modo circolare, dall’esterno verso il centro, controllando l’intera zona del seno e ascella. Controllare entrambi i seni ogni mese per ogni grumo, ispessimento, o nodo indurito. Notare eventuale cambiamenti che, in caso, vanno segnalati al medico curante.
  2. Davanti a uno specchio: ispezionare visivamente il seno con le braccia lungo i fianchi. Successivamente, sollevare le braccia in alto sopra la testa. Cercare eventuali cambiamenti nel contorno, qualsiasi gonfiore o fossette della pelle, o modifiche ai capezzoli. Quindi, appoggiare i palmi delle mani sui fianchi e premere con decisione, flettendo i muscoli del petto. Anche cambiamenti nella consistenza della cute (per esempio se la cute diventa a “buccia d’arancia”) devono essere presi in considerazione.
  3. Sdraiati: quando si sta sdraiati, il tessuto del seno si diffonde in modo uniforme lungo la parete toracica. Posizionare un cuscino sotto la spalla destra e il braccio destro dietro la testa. Usando la mano sinistra, spostare i polpastrelli delle dita intorno al seno destro delicatamente in piccoli movimenti circolari che coprono l’intera zona del seno e dell’ascella. Spremere il capezzolo; verificare la presenza di secrezioni e grumi. Ripetere questi passaggi su entrambi i seni.
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Tania Catalano | Biologa
Scritto da Tania Catalano | Biologa

Sono laureata in Scienze Biologiche e sto per conseguire la laurea Magistrale in Biologia Sanitaria e Cellulare Molecolare. Nei lavori di stage presso diversi laboratori di analisi biochimico cliniche ho approfondito la diagnostica clinica e immunologica. Mi occupo di giornalismo medico scientifico e approfondisco spesso la relazione tra nutrizione e patologie cronico-degenerative.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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Tania Catalano | Biologa
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