Frutta secca, arriva la conferma: mantiene il cuore in buona salute

Simona Soldi | Biologa

Ultimo aggiornamento – 11 Maggio, 2018

I benefici della frutta secca per il cuore

La frutta secca è da sempre considerata uno degli spuntini più gustosi e salutari e, anche per questo, maggiormente popolari.

Non solo. Grazie al contributo dato dalla ricerca scientifica, abbiamo anche la conferma dei benefici della frutta secca per la nostra salute.

In particolare, si sta cercando di fare chiarezza su una proprietà molto interessante, che permette di mantenere il nostro cuore in un buono stato di salute, stabilizzando pressione e battito cardiaco.

Cerchiamo di capirne di più.

La frutta secca fa bene?

Nonostante le sue dimensioni ridotte, infatti, la frutta secca può considerarsi una vera e propria carica nutrizionale. È infatti ricca di:

  1. Acidi grassi insaturi
  2. Fibre
  3. Proteine
  4. Vitamina E
  5. Acido folico
  6. Potassio
  7. Zinco
  8. Magnesio

Inoltre, “ospitano” molecole biochimiche dalle note e importanti proprietà antiossidanti, come i fenoli e i polisteroliStudi clinici hanno dimostrato che una dieta che includa una certa quantità di frutta secca può proteggerci dalle malattie cardiovascolari, e quindi dall’insorgenza di condizioni potenzialmente fatali.

La modalità esatta grazie alla quale questi frutti riescano a proteggere il nostro cuore è ancora motivo di dibattito, ma vi sono alcune teorie più accreditate: alcuni ritengono che inibiscano semplicemente l’aumento del peso corporeo attraverso l’abbassamento dei livelli di grassi nel sangue, mentre altri chiamano in causa le loro proprietà antinfiammatorie. Insomma, in qualsiasi modo riescano a farlo, è ormai evidente che la frutta secca aiuti ad allontanare il rischio di malattie cardiache.

Frutta secca e stile di vita si influenzano a vicenda?

Vi è però un altro aspetto molto interessante, che mette in relazione patologie o condizioni specifiche con il consumo di un tipo particolare di frutto. Per rispondere a queste domande complesse, è stato condotto uno studio su persone golose di frutta secca, presso il Karolinska Instituten di Stoccolma, i cui risultati sono pubblicati sulla rivista Heart.  In particolare, il team di ricerca ha avuto accesso ai dati di ben 61.000 svedesi fra i 45 e gli 83 anni, che avevano precedentemente compilato dei questionari sulle proprie abitudini alimentari. Ciascun caso è stato poi seguito per i successivi 17 anni e, in alcuni casi, fino alla morte.

Secondo i risultati ottenuti, rispetto ai soggetti che non avevano mai consumato frutta secca, coloro che la mangiavano abitualmente tendevano anche ad avere uno stile di vita più salutare: erano meno inclini a fumare tabacco o bere alcolici e, al contempo, maggiormente abituati a praticare attività fisica per restare in forma, oltre a consumare più frutta e verdura. Inoltre, il gruppo dei golosi di frutta secca si è mostrato meno tendente a sviluppare condizioni come l’ipertensione.

Da qui, l’annoso dilemma: cercare di capire se le migliori condizioni fisiche e di salute del cuore dei “mangiatori abituali” di frutta secca derivavano proprio dalle proprietà benefiche di questi cibi o se, invece, erano dovuti in larga parte alle migliori abitudini alimentari – e di stile di vita! – a cui si sottoponevano.

Tutti i benefici per il cuore della frutta secca

In generale, prendendo in considerazione l’età e il sesso dei partecipanti al test, il consumo di frutta secca è stato associato con una riduzione del rischio di:

  • Infarto
  • Fibrillazione atriale
  • Insufficienza cardiaca
  • Aneurisma aortico addominale

Se però vengono prese in considerazione altre variabili – incluso lo stile di vita, l’alimentazione, la storia familiare e l’eventuale presenza di diabete – molte delle associazioni si sono rilevate statisticamente inconsistenti. In ogni caso, pur dopo aver livellato il campo statistico soppesando i vari fattori, alcuni dei benefici per la salute del cuore sono rimasti inalterati.

Ad esempio, assumere una manciata di frutti secchi da una a tre volte a settimana ha ridotto il rischio di insorgenza di fibrillazione atriale del 3%, mentre il consumo di frutta secca pressoché quotidiano ha prodotto un abbassamento del rischio di addirittura il 18%.

Inoltre, è stata evidenziata anche una relazione significativa fra il consumo abituale di frutta secca e il rischio di insufficienza cardiaca: i risultati hanno, infatti, mostrato che una riduzione del 20% di rischio di sviluppare questa condizione.

Insomma, «il consumo di frutta secca può giocare un ruolo veramente importante nel ridurre il rischio di fibrillazione atriale e probabilmente anche di insufficienza cardiaca». In sostanza, questa semplice abitudine alimentare può costituire una sorta di scorciatoia per migliorare lo stato di salute generale.

«Dal momento che solo una piccola parte di questo campione di studio intraprendeva una moderata (circa il 5%) o elevata (meno del 2%) assunzione di frutta secca – affermano – anche solo un piccolo incremento nel consumo di questi alimenti può avere un vasto potenziale in termini di riduzione del rischio di fibrillazione atriale e insufficienza cardiaca».

Quindi, sia che andiate pazzi per le noci o abbiate dei dubbi sulle bontà delle mandorle, non abbiate timore di sgranocchiarvi qualche manciata di frutta secca ogni settimana.

Il vostro cuore, molto probabilmente, ve ne sarà riconoscente.

Simona Soldi | Biologa
Scritto da Simona Soldi | Biologa

Sono laureata in Biotecnologie Farmaceutiche, dopo la laurea mi sono occupata di ricerca in biologia molecolare e genetica presso il Dipartimento di Farmacologia Preclinica e Clinica dell’Università di Firenze e, successivamente, presso il Laboratorio di Genetica del Lievito dell’International Centre For Genetic Engineering and Biotechnology di Trieste, collaborando a progetti di testing di sostanze farmacologicamente attive su modelli di lievito e a progetti di ingegneria genetica.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
Simona Soldi | Biologa
Simona Soldi | Biologa
in Salute

40 articoli pubblicati

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
Contenuti correlati
Ecco tutte le cause del formicolio alle gambe
Formicolio alle gambe: quali sono le cause?

Il formicolio alle gambe è un sintomo molto frequente, ma quali sono le cause che lo determinano? Ecco tutto quello che c'è da sapere su questo argomento.

cosa fare in caso di pressione bassa
Pressione bassa: rimedi utili per prevenirla e trattarla

La pressione bassa è una condizione per cui i livelli pressori scendono al di sotto dei valori 90-60. Quali sono i rimedi per alzarla e cosa fare subito?