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La crioterapia: una valida soluzione di salute e benessere

Redazione

Ultimo aggiornamento – 14 Aprile, 2020

Crioterapia cos’è e a cosa serve - Pazienti.it

Crioterapia: cos’è e a cosa serve

La medicina sportiva è sempre aperta alla sperimentazione di nuove tecniche che consentano un’ottimale riabilitazione del paziente. Tra le più efficienti, troviamo la crioterapia, una particolare forma terapeutica che sfrutta l’azione del freddo, sottoponendo il corpo a un abbassamento generale della temperatura corporea. L’obiettivo è quello di trattare traumi acuti, favorendo la rigenerazione biologica dei tessuti lesi.

Questa tecnica si inserisce bene nel contesto sportivo attuale, in cui gli atleti tentano ogni giorno di superare i propri limiti, nell’incessante ricerca di nuovi record da battere e conquistare. L’eccessiva pressione che l’agonismo porta fa sì che il corpo dello sportivo sia sottoposto a continui stress fisici, che possono causare la comparsa di disturbi.

L’esigenza è, dunque, quella di trovare delle soluzioni terapeutiche rapide ed efficaci.

La crioterapia per gli atleti

Gli atleti che subiscono traumi, cosiddetti da “sovraccarico“, possono trovare sollievo grazie alla crioterapia, che aiuta a combattere dolori, tumefazioni e altri sintomi dell’infiammazione.

Il raffreddamento dei tessuti, infatti, blocca la produzione di prostaglandine, impegnate nei processi chimici infiammatori, e di istamina, composto azotato coinvolto nella risposta infiammatoria. Le basse temperature agiscono poi sui vasi sanguigni, con la riduzione della permeabilità dell’endotelio e la diminuzione dei rischi di gonfiore. Anche il sistema nervoso ne trae giovamento: si avverte meno la sensazione del dolore, grazie al rallentamento della velocità di trasmissione degli stimoli. Ma non solo. Uno studio sull’influenza del freddo sostiene che il collagene (proteina strutturale ed elemento fibroso presente nei tendini, legamenti e muscoli) ne trae beneficio, rendendo le fibre più elastiche e forti. Per ultime, ma non meno importanti, sono le conseguenze sul sistema immunitario, che pare sia stimolato.

Il ghiaccio freddo e i suoi benefici

Considerando tutti i benefici emersi dalle nuove indagini mediche, è il caso di dire che il freddo fa bene. Questa consapevolezza, in realtà, è di vecchia data. Quante volte si sceglie di utilizzare sacchetti ghiacciati per lenire dolori e traumi?

Col tempo ci si è evoluti e la tecnologia ha permesso di sviluppare strumenti più all’avanguardia, come la camera criogenica che può essere utilizzata non solo in ambito sportivo ma anche in ambito dermatologico, per la cura della psoriasi, e in ambito reumatologico per la cura delle artriti reumatoidi.

Essa si differenzia totalmente in termini di efficacia e di sicurezza rispetto alla criosauna, che altro non è che un box doccia, poco ingombrante e facile da usare ma di gran lunga più pericolosa per la salute del paziente. Infatti:

  • Nella criocamera il paziente respira aria fredda ed è completamente immerso a temperature così basse; in questo caso l’azoto serve solo per raffreddare le serpentine ed emettere quindi aria fredda.
  • Nella criosauna il paziente è sottoposto a vapori di azoto con importanti rischi di asfissia. In questo caso, l’efficacia del trattamento di crioterapia è notevolmente ridotto dato che il capo e quindi l’ipotalamo, il centro di termoregolazione del nostro organismo, è a temperatura ambiente essendo al di fuori del box.

La camera criogenica: cosa è?

Conosciuta anche come criocamera, è impiegata nel trattamento di malattie degenerative e reumatiche e ha aperto la strada a nuove possibilità di cura dei traumi sportivi.

Distribuita in esclusiva da Sapio Life, è giunta in Italia la prima criocamera mobile, in grado di sfruttare un sistema di raffreddamento indipendente, autonomo e sicuro.

Come funziona?

Criocamera e temperature fredde
Semplice. La criocamera è installata all’interno di un container, posizionato dove più si desidera. La struttura può essere alimentata dalla rete elettrica esterna o da un generatore di potenza posto all’interno della sala di controllo della stessa; un serbatoio di azoto liquido sarà collocato pure all’interno o all’esterno.

Si divide in due stanze:

  1. la prima per due persone: si transita per 30 secondi a una temperatura di -60°C, per permettere al corpo di adattarsi alla basse temperature;
  2. la seconda per tre persone: si sosta per massimo di 2 minuti a una temperatura di  -110°C e -160°C, a seconda delle indicazioni.

Durante il trattamento, i pazienti hanno un abbigliamento minimal e, per evitare il congelamento, indossano pantaloncini (o costume da bagno), calze, scarpe, mascherina chirurgica, guanti e un cappello (o fascia) che copre le orecchie. All’interno della camera, è necessario muovere mani e gambe ed evitare di trattenere il respiro. Tutti i parametri vitali sono monitorati da specialisti.

A cosa serve?

La camera criogenica è impiegata per:

  • il trattamento di traumi sportivi acuti, come contusioni muscolari, ematomi intramuscolari, articolazioni slogate, lesioni dei legamenti articolari di 1° grado;
  • il trattamento del trauma da sovraccarico cronico, come i disturbi della rotula, le tendinopatie;
  • il trattamento complementare dopo le operazioni intra-articolari di ricostituzione dei tendini, legamenti, muscoli e ossa;
  • la rigenerazione biologica e la prevenzione delle malattie croniche, durante la formazione intensiva e la preparazione agonistica;
  • la diminuzione dello stress ossidativo.

15/20 minuti dopo il trattamento, si ha più flusso di sangue attraverso i muscoli, un aumento della temperatura muscolare con una maggiore forza. I cambiamenti di temperatura degli arti inferiori, infatti, influenzano il livello di potenza massima anaerobica nelle ore successive.

Trattamento del trauma sportivo acuto

Nel trattamento di traumi sportivi acuti è importante applicare immediatamente del ghiaccio dopo il trauma. Un buon esempio è la distorsione al ginocchio. In questo caso, questa nuova tecnica previene la comparsa di una tumefazione significativa dei tessuti para-articolari e intra-articolari e, di conseguenza, la distensione del moncone lacerato e dei legamenti laterali risulta inferiore.

La crioterapia, se eseguita correttamente, facilita l’esecuzione degli esercizi di riabilitazione, grazie alla sua efficacia analgesica e anti-tumefazione. È stato, infatti, dimostrato che con questa terapia molti sportivi di alto livello hanno evitato l’aspirazione degli ematomi intramuscolari. Dopo un ciclo 7 applicazioni di crioterapia generale, si è osservato un riassorbimento totale dell’ematoma.

Trattamento dei traumi sportivi cronici

Ripetuti microtraumi possono causare la cronicizzazione di alcuni disturbi. L’applicazione di temperature basse sul tessuto connettivo consente di migliorare la qualità del collagene e la cura degli elementi danneggiati, stabilizzando le articolazioni, le inserzioni muscolari, così come i tendini e i legamenti.

La crioterapia generale è spesso applicata nei trattamenti delle entesopatie, ovvero le sindromi causate da danni ai tendini, come l’infiammazione dell’omero dell’epicondilo o il “gomito del tennista”. Il trattamento ha un’azione analgesica molto efficace.

Crioterapia nel processo di rigenerazione biologica

Alla fine degli anni Novanta, molti sportivi sono stati trattati nel laboratorio di Crioterapia di Educazione Fisica dell’Accademia di Wroclaw, in Polonia. Il test è durato per 5 giorni, una volta al giorno. Si è notato che, oltre al miglioramento dello stato locale nelle infiammazioni, la loro condizione generale è migliorata e la forza di volontà verso lo sforzo fisico è aumentata.

I risultati ottenuti permettono di consigliare questa metodologia di intervento come uno strumento di rigenerazione biologica, ideale per la preparazione alla formazione intensa, o per gare importanti.

Controindicazioni della crioterapia

Non ci sono controindicazioni particolari, ad eccezione di claustrofobia e ipersensibilità al freddo (fenomeno di Raynaud), se non per soggetti con problemi cardiovascolari dato che può provocare un aumento della pressione sistolica. Il trattamento, comunque, non è dannoso per la funzione cardiaca nelle persone sane e non induce modifiche di parametri biochimici o ematologici.

Crioterapia ed estetica

Un altro impiego della crioterapia è nell’ambito della medicina estetica. Il trattamento è, infatti, utile nei casi di:

I principali benefici riscontrati dimostrano che si ha un miglioramento dell’umore, del sonno e del benessere psicofisico, un potenziamento delle difese immunitarie, la riepitelizzazione in caso di ulcere peptiche ed escoriazioni cutanee estese. Insomma, un vero toccasana che speriamo presto di poter provare!

Crioterapia e calcio: un binomio vincente

Considerati tutti i benefici descritti, la società di calcio della squadra del Milan ha deciso di far installare da Sapio Life la prima criocamera mobile a Milanello. Lo scopo è quello di aiutare i calciatori a ottimizzare le prestazioni fisiche e riprendersi velocemente dopo un affaticamento muscolare.

Come sottolineato dal vice presidente del gruppo Sapio, Maurizio Colombo, “per Sapio è un grande onore essere al supporto del Milan per migliorare la salute dei suoi campioni. Da sempre, portiamo a casa dei pazienti ossigeno, accessori e servizi anche infermieristici per consentire la continuità delle cure fuori dalle strutture ospedaliere, presso il proprio domicilio. Oggi abbiamo portato anche al centro di allenamento del Milan la prima criocamera containerizzata per la crioterapia sistemica, affiancando la società rossonera a 360°, dall’installazione alla manutenzione della struttura, dell’impianto di distribuzione e alla fornitura dell’azoto, dalla formazione dei medici, che prescriveranno le diverse terapie riabilitative, alla consulenza sull’uso della camera“.

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a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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