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Il forno a microonde è cancerogeno? Una bufala vecchia vent’anni

Benedetta Borzillo | Blogger

Ultimo aggiornamento – 28 Gennaio, 2014

Torna in auge lo spauracchio del forno microonde cancerogeno arricchito di nuovi, scottanti e infondati dettagli.

Le condivisioni e i post sono moltissimi sui social network, tutti ne parlano, ma la notizia resta quella che è: una bufala priva di fondamento, nonché minestra riscaldata perché, si sa, la notizia non è nuova.

Una bufala vecchia di vent’anni.

Era il 1995 quando un vecchietto svizzero in pensione, tale Hertel, chiuso nel suo stanzino fece degli esperimenti che proverebbero la pericolosità delle microonde nell’uso alimentare. Con metodo scientifico galileiano, scelse 8 persone e metà di queste le nutrì con cibi cotti nel microonde, l’altra metà con cibi cotti in maniera convenzionale. Di seguito ad ogni pasto, con sistematici prelievi su tutti e 8 i pazienti coinvolti, Hertel monitorava i valori sanguigni delle sue cavie umane.

Un fitto mistero

Non si sa con che rappresentatività Hertel scelse queste 8 persone né come arrivò alla conclusione generale che le microonde fossero cancerogene. Il suo articolo avvolgeva di un fitto mistero i dettagli tecnici dello studio, e le sue argomentazioni erano così fragili, che tutti gli studi svolti in seguito ne verificarono l’assoluta infondatezza. Ma chi prese sul serio i suoi argomenti?

Il complotto

Studi scientifici successivi provarono l’infondatezza delle teorie di Hertel, che furono rapidamente cassate come scemenze.

I sostenitori della cancerosità dei microonde, mancando di prove proprie, gridarono al complotto. La giustizia svizzera sanzionò il dottore già nel ’95, per aver provocato un inutile panico collettivo con teorie false e infondate. Nel 1998, la Corte Europea dei diritti umani non riabilitò la teoria delle microonde cancerogene, ma affermò il diritto di espressione del dottor Hertel e di quanti volessero con lui proclamare che i forni microonde sono nocivi.

E se Hertel avesse avuto ragione?

I forni microonde, in commercio dal 1995, sono parte della vita quotidiana delle famiglie del mondo benestante da circa vent’anni. Se il dottor Hertel avesse davvero scoperto la verità, oggi assisteremmo a un’epidemia tumorale di massa. Così non è, e tanto dovrebbe bastare per debellare una teoria sbagliata. Perché allora la bufala del microonde cancerogeno continua a circolare?

I soliti noti paranoici.

… Perché i soliti noti sui soliti siti di disinformazione tengono molto a questa teoria. E come una volta gli azzeccagarbugli raggiravano la gente col latinorum, oggi questi paranoici inventano teorie pseudoscientifiche che non significano nulla. Qualche esempio?

Quando scrivono che “mangiare del cibo cucinato in questo modo produce dei cambiamenti del sangue, delle cellule e del sistema immunitario rendendo più facile che si verifichino condizioni cancerogene” scrivono falsità di cui si è dimostrata l’infondatezza.

E quando parlano degli “effetti non termici” delle microonde, che “alterano la permeabilità della membrana cellulare poiché cambiano i potenziali elettrici fra l’esterno e l’interno della cellula” raccontano cose prive di fondamento scientifico e prive di un qualunque supporto dimostrabile.

Tutto fa brodo. Ma possiamo stare tranquilli.

Gli argomenti di chi sostiene la cancerosità del microonde, sono ancora solo quelli di Hertel e della sua ricerca del ‘95. Non esistono, infatti, altre fonti che questa: qualsiasi approccio scientifico alla teoria avrebbe avuto per unico effetto quella di demolirla. Quindi, tutti gli argomenti che citano quella ricerca sono stati più volte demoliti e non vale la pena prenderli sul serio. 

Possiamo stare tranquilli. Il forno a microonde non ha gli effetti deleteri che raccontano certi detrattori della “scienza ufficiale”. Per questi irresponsabili, l’unica cosa che conta è che l’immagine che non si gradisce sia in qualche modo, anche falso, corrotta. E allora tutto fa brodo. 

Tutto? Si, anche le più evidenti falsità. Poco importa il panico che si genera.

 

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Scritto da Benedetta Borzillo | Blogger

Scrivo, leggo, insegno e... ancora scrivo.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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