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Non solo Coronavirus: rischio di nuovi focolai di morbillo, se si tarda con le vaccinazioni

Dr. Rocco Russo

Ultimo aggiornamento – 20 Aprile, 2020

Morbillo e Coronavirus

A cura di

Società Italiana di Pediatria


Intervista al dr. Rocco Russo, Pediatra, Coordinatore del tavolo tecnico vaccinazioni SIP.


La pandemia di Covid19 ha stravolto le dinamiche sanitarie anche in Europa, condizionando in alcuni casi negativamente lo svolgersi delle normali e indispensabili attività di prevenzione e cura di numerose altre patologie. 

È questo il caso delle vaccinazioni relative al ciclo primario o ai richiami che, a causa della necessaria riconversione delle risorse sanitarie e a seguito delle direttive di distanziamento sociale, potrebbero essere rimandate o sospese.  

Ma attenzione: il rischio è che ben presto si facciano i conti con nuovi focolai di altre malattie infettive e gravi, come il morbillo. Il rimandare, infatti, incide sul naturale aumento del numero persone suscettibili al rischio di malattie che, però, sono oggi fortunatamente prevenibili.

Lo sa bene l’Organizzazione Mondiale della Sanità che lo scorso 20 marzo 2020 ha condiviso un documento ufficiale, “Guidance on routine immunization services during COVID-19 pandemic in the WHO European Region”, da guida per il normale e continuativo svolgimento delle vaccinazioni in sicurezza.   

La parola chiave è, dunque, sicurezza. Ma non meno importante è la parola prevenzione. Il documento, infatti dà consigli su come agire, dando la priorità al ciclo primario di vaccinazioni, con particolare attenzione al vaccino contro morbillo-parotite-rosolia (MPR), ai vaccini contro la poliomielite e agli altri vaccini combinati.

I punti chiave? 

  1. Escludere campagne di vaccinazione di massa. 
  2. Per i vaccini contro lo pneumococco e quelli antinfluenzali, agire in primis sui gruppi a rischio.
  3. Ritardare l'introduzione di nuovi vaccini nel calendario nazionale di vaccinazione.

Abbiamo, quindi, affrontato l’argomento con il dr. Rocco Russo, pediatra della SIP, per capire assieme come muoversi al meglio per la salute dei piccoli. 

Quali sono i pericoli del rimandare le sedute vaccinali pediatriche del ciclo primario per i bambini?

Il pericolo maggiore è che si vengano a creare delle sacche suscettibili di bambini che, non essendo vaccinati, non sono protetti in maniera adeguata nei confronti della malattia infettiva prevenibile con vaccino

Si accumulano, così, nel tempo persone “non protette” e, nel caso in cui si dovessero verificare dei casi di pazienti colpiti da malattie infettive, come il  morbillo , potrebbero insorgere delle epidemie locali, seppur prevenibili. 

Quali consigli di prevenzione dà a una mamma che porta il proprio piccolo a fare un vaccino?  

La mamma, quando accede al centro vaccinale, deve sapere che accede a una struttura che è stata adeguatamente preparata alla gestione della Pandemia, al fine del contenimento dei rischi di contagio. Il centro vaccinale mette in atto le specifiche raccomandazioni fornite dagli specifici Organi Istituzionali Nazionali. 

Gli accorgimenti sono, nell’ottica dell’esecuzione del progetto vaccinale: 

La presenza di un solo genitore nell’ambulatorio.

  • In sala d’attesa, poche persone con distanziamento garantito di almeno un metro e rispetto delle norme igieniche previste per la prevenzione del contagio e diffusione del nuovo Coronavirus quali, ad esempio: igiene delle mani, evitare abbracci e strette di mano, igiene respiratoria (starnutire e/o tossire in un fazzoletto evitando il contatto delle mani con le secrezioni respiratorie), coprirsi bocca e naso se si starnutisce o tossisce, etc.
  • Nei casi delle sale d’attesa condivise tra più Specialisti, evitare assembramenti e attendere il proprio turno fuori, all’aperto.
  • Massimo rispetto degli orari degli appuntamenti, che dovranno essere meno concentrati e frequenti nella giornata, garantendo uno ogni 25-30 minuti e non più ogni 15 minuti. Ricordiamo che i bambini, dopo la vaccinazione, devono fermarsi circa 15 minuti in sala d’attesa in osservazione. Questi flussi vanno meglio gestiti. 
  • I genitori devono dichiarare l’assoluta assenza di sintomi sospetti, sia in loro e sia nei bambini.

Quale potrebbe essere una alternativa alla mascherina per i bambini?

Sulla mascherina ci sono indicazioni precise. Sotto i due anni non viene raccomandato il suo utilizzo. I bambini con più di 2 anni possono indossare la mascherina. Per essere protettiva e sicura, la mascherina deve coprire bene naso e bocca e raccordarsi all’orecchio. Prima di indossare la mascherina bisogna ricordare sempre di lavarsi bene le mani, per almeno 20 secondi.

I richiami, invece, possono essere rimandati?

Quando parliamo delle vaccinazioni sotto il primo anno di vita, facciamo riferimento a quelle del cosiddetto “ciclo primario”, importanti per creare le basi immunologiche a cui seguono, poi nel tempo, gli opportuni richiami che servono a consolidare nel tempo la risposta immunitaria.

Il ciclo primario è costituito da un numero di dosi per le quali, tra di loro, sono previsti anche degli specifici intervalli di tempo. Ciò significa che, se un bambino nei primi mesi di vita fa il primo ciclo a 3, a 6 e 12 mesi, tutte le dosi sono importanti, perché studiate per ottenere la massima risposta anticorpale. 

Rimandarle non è la scelta giusta, secondo studi specifici. Se non si rispettano gli intervalli, non si ha la garanzia di una completa protezione nei confronti degli specifici agenti infettivi. 

Bisogna vaccinarsi bene. 

Morbillo o altre infezioni virali nei bambini possono tornare a essere un rischio, se ci si vaccina in ritardo?

Certamente. È bene precisare che quando si rimandano le sedute vaccinali in attesa che passi la pandemia (che non in linea di massima non impiega pochi giorni), dopo tale periodo, sarà molto difficile sarà difficile smaltire in breve tempo le lunghe liste d’attesa, per cui questi bambini allungano ulteriormente i tempi per avere la garanzia di essere protetti nei confronti della specifica malattia prevenibile con il vaccino

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Dr. Rocco Russo
Scritto da Dr. Rocco Russo

Pediatra, Coordinatore del tavolo tecnico vaccinazioni SIP.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
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