L’ormone dell’amore come aiuto per l’anoressia

Dr.ssa Elisabetta Ciccolella Farmacista
Redatto scientificamente da Dr.ssa Elisabetta Ciccolella, Farmacista |
A cura di Elisabetta Ciccolella

Data articolo – 14 Marzo, 2014

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Secondo un recente studio, l’ossitocina potrebbe essere utilizzata per curare disturbi alimentari, come l’anoressia nervosa.

In base ai risultati ottenuti dall'indagine svolta da ricercatori britannici e coreani coordinati dalla prof.ssa Janet Treasure dell’Istituto King College di Londra, i pazienti trattati con ossitocina hanno meno probabilità di sviluppare una patologica “fissazione” sull’immagine del corpo e sull’idea del cibo.

Ma cosa è l'ossitocina?

L’ossitocina, nota come “l’ormone dell’amore”, viene rilasciata dall’ipofisi e svolge un ruolo fondamentale durante il parto, l’allattamento e l’orgasmo.

I ricercatori hanno condotto due diversi esperimenti. Nel primo, pubblicato sulla rivista The Psychoneuroendocrinology Journal, 31 pazienti anoressici e 33 sani sono stati sottoposti a trattamenti con ossitocina e con placebo e poi sono stati esposti alla visione di immagini lampeggianti di alimenti con vari contenuti di calorie e di persone di vario peso.

Misurando la velocità con cui i soggetti si focalizzavano sulle immagini negative, è stato evidenziato che, dopo il trattamento con l’ossitocina, i pazienti anoressici tendevano a concentrarsi meno sulle immagini di cibi grassi e corpi formosi.

Il secondo esperimento, pubblicato sulla rivista PLoS ONE, ha coinvolto gli stessi pazienti anoressici e ha però esaminato le espressioni del volto suscitate dalla visione di immagini di cibi o corpi dalle varie caratteristiche, concludendo che il trattamento con l’ossitocina riduce la tendenza a concentrarsi su espressioni di disgusto.

Gli studi finora effettuati dimostrano che l'ossitocina riduce la tendenza inconscia dei pazienti a concentrarsi sul cibo, sul peso, sulla forma del corpo e sulle emozioni negative. Attualmente, le conoscenze di natura biologica su come si sviluppino i disturbi alimentari sono ancora scarse e non ci sono trattamenti farmacologici efficaci contro l’anoressia.

Queste ricerche potrebbero quindi servire ad avere in futuro trattamenti innovativi ed efficaci, e la ricerca sul ruolo dell’ossitocina, seppure ancora in fase iniziale, è estremamente interessante per le potenzialità future.

 

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