Perché gli uomini perdono più capelli rispetto alle donne?

Antonia de Gioia | Blogger

Ultimo aggiornamento – 25 Febbraio, 2019

calvizie uomini: perché è più frequente che nelle donne?

L’alopecia si manifesta con il diradamento dei capelli in alcune zone del cranio, solitamente in prossimità della fronte, delle tempie. Basta guardarsi un po’ intorno per notare che le “vittime preferite” di tale fenomeno sono gli uomini.

Ebbene sì, la calvizie è un fenomeno molto comune tra la popolazione maschile, piuttosto che tra quella femminile. Ad essere maggiormente colpiti sono gli uomini di età compresa tra i 20 (alopecia precoce) e i 60 anni.

Perché la calvizie è un fenomeno (prettamente) maschile

Non ci crederete ma il primo responsabile della calvizie maschile è il testosterone. Tale scoperta risale già agli anni Quaranta, quando l’endocrinologo e anatomista americano James Hamil, analizzò il fenomeno della calvizie in alcuni ragazzi con disturbi mentali che, prima della pubertà, venivano castrati. In tali soggetti si riscontrò una tendenza al diradamento dei capelli nettamente inferiore rispetto a coetanei non sottoposti a questo tipo di procedura.

Tali studi sono stati opportunamente perfezionati negli anni, confermando che il responsabile di tale processo è un enzima, il 5-alfa reduttasi di tipo II, che converte il testosterone in diidrotestosterone (DHT).

Il DHT svolge importantissime funzioni per l’organismo maschile, a livello celebrale, sessuale e muscolare. Al contempo, ha un effetto negativo sulla salute dei capelli: ne provoca l’atrofizzazione e la successiva morte. Considerato il ruolo fondamentale del DHT per l’organismo, è fortemente sconsigliato inibire le sue funzioni mediante la somministrazione di determinati farmaci, in quanto gli effetti collaterali potrebbero essere ben più seri di una semplice calvizie.

Oltre il testosterone anche altre sono le cause della calvizie:

  • Familiarità
  • Genetica
  • Condizione di stress
  • Mancanza di sonno
  • Uso di determinati farmaci
  • Malattie (ad es. diabete, psoriasi, anoressia)
  • Disfunzioni ormonali
  • Chemioterapia
  • Diete dimagranti
  • Inquinamento ambientale
  • Eccesso di fumo e/o alcool
  • Utilizzo eccessivo di prodotti per cura capelli

Quali rimedi per le calvizie

Fortunatamente, nella maggior parte dei casi, il fenomeno della calvizie può essere trattato e rallentato. In questi casi, sono due i fattori determinanti: in primis il tempo, ovvero agire tempestivamente non appena si notano i primi segni di diradamento e, per secondo, la costanza nel perseguire determinate terapie e nel adottare semplici comportamenti quotidiani a tutela della salute dei capelli, per prevenire l’alopecia.

Molteplici sono le terapie in uso per contrastare l’alopecia. Di maggiore diffusione negli ultimi anni ci sono quelle a base di calvizie o la finasteride, si tratta di due farmaci che favoriscono la crescita dei peli e quindi anche dei capelli.

Spesso il problema della perdita dei capelli può essere trattato senza dover ricorrere a farmaci. È sufficiente qualche semplice accorgimento:

  • Seguire un’alimentazione a base di ferro, proteine e vitamine
  • Evitare di lavare troppo spesso i capelli
  • Prediligere prodotti naturali per la cura dei capelli, evitando quelli aggressivi
  • Limitare uso di colorazioni
  • Proteggere i capelli dai raggi del sole con creme solari a spray o cappelli
  • Evitare un contatto diretto tra il diffusore e i capelli
  • Limitare l’utilizzo di piastre per capelli
  • Spazzolare i capelli con cura
  • Evitare di tenere legati i capelli con elastici troppo stretti

Se, nonostante questi accorgimenti, notate un effettivo cambiamento nella composizione e consistenza dei vostri capelli è bene consultare un professionista per un esame tricologico per comprendere la reale causa del problema e agire nell’immediato. Ricordate, soprattutto se siete uomini, che combattere la calvizie è possibile, ma è fondamentale agire già dalla prima stempiatura!

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Scritto da Antonia de Gioia | Blogger

Sono una laureata in Marketing e mi occupo della gestione di attività promozionali e di comunicazione, con un’attenzione particolare al mondo digitale e social. Nel tempo libero, lontana dal lavoro quotidiano, mi dedico alla scrittura.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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