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Quanto è importante comunicare in un rapporto?

Redazione

Ultimo aggiornamento – 07 Gennaio, 2022

Crisi di Coppia e Comunicazione

Si sente spesso dire che in una coppia sia fondamentale la comunicazione e in effetti è così. 

Spesso, tuttavia, non è semplice costruire una relazione basata sul dialogo, poiché molte volte, in coppia, si tende ad evitare la conversazione, per non far affiorare i problemi.

Ma quanto incide il dialogo in un rapporto amoroso? Scopriamolo insieme.

Quanto è importante la comunicazione in una coppia?

Se frequentate i blog dedicati alle famiglie, non potrete fare a meno di notare come l’argomento più discusso, tra quelli dedicati alle crisi di coppia, sia la mancanza o la scarsa qualità della comunicazione di coppia.

Senza una buona comunicazione, un rapporto d'amore non può durare a lungo, perché la mancanza di comunicazione prosciuga ogni entusiasmo e porta i coniugi a sentirsi soli e a fare a meno del partner.

Perché è importante comunicare?

Comunicare significa condividere i contenuti della propria vita dall’uno all’altra. I contenuti 'mentali' vanno dalla semplice trasmissione di informazioni alla condivisione dei sentimenti più importanti, come l’amore e la dedizione. Ciò significa che, per comunicare, bisogna essere predisposti e disponibili a dare e a ricevere.

Per una persona egocentrica o narcisista, per esempio, il dare è disagevole e non comporta alcun piacere. Contrariamente, chi prova piacere nel dare sperimenta la grande gratificazione di sentirsi ricco. 

Certo, nessuno può dare ciò non ha, e chi ha poco non può esagerare nel dono. Nel rapporto d’amore, si tratta di dare se stessi e da qui dovrebbe sempre nascere l’accortezza di voler dare il massimo.

Perché si smette di comunicare?

In genere, la fine della comunicazione in una coppia è dovuta proprio a quanto detto sopra. Comunicare vuol dire dare se stessi al proprio partner, cosa che diventa facile quando si tratta di valorizzare i propri aspetti positivi, ma molto meno agevole quando sono le nostre fragilità ad emergere.

Il rapporto d’amore che diventa uno stabile rapporto di coppia deve poi fare i conti con la quotidianità, i figli, le risorse finanziarie, il poco tempo che si ha per prestare attenzione a se stessi e al proprio partner.

Tornare a casa dopo una giornata di lavoro, che si è dimostrata problematica, e trovare il partner stanco e poco disposto ad ascoltare è un'altra delle motivazioni che porta a rinunciare al dialogo.

Di fronte a queste difficoltà quotidiane, l’errore più comune è quello di sentirsi defraudati dal partner dei propri “diritti” di coniuge: il diritto di essere consolato, gratificato, accudito, accolto nelle richieste sessuali. 

Qualunque persona, per vivere bene un rapporto, deve essere in grado di bastare a se stessa, senza doversi appoggiare psicologicamente o fisicamente all'altro. Di fronte alle difficoltà, bisogna resistere alla miope tentazione di cercare un sostituto o una 'ruota di scorta'.

Diventa allora indispensabile, prima che il rapporto si deteriori definitivamente, trovare il guizzo che permetta di uscire dalla situazione di scarsa comunicazione. Per fare questo, bisogna vincere la convinzione che è tutto inutile perché l’altro non ama più. Non bisogna mai aver paura di perdere la supremazia all'interno del rapporto di coppia. Il matrimonio non deve essere il ring di una feroce lotta per il potere, ma l’attuazione più naturale del grande vantaggio della collaborazione. 

La tolleranza è uno strumento indispensabile per una positiva convivenza col prossimo e la diversità tra le persone che costituiscono una coppia non giustifica mai la difficoltà relazionale. La base primaria della capacità relazionale è l’accettazione della peculiarità di ciascuna persona.

Una delle più importanti consapevolezze che bisogna avere circa il matrimonio è che ogni relazione umana, per reggersi, deve mutare nel tempo. Quasi come se fosse un organismo vivente, anche il matrimonio è soggetto a mutamento, cosa che, nella maggior parte dei casi, vuol dire crisi. La parola crisi non deve spaventare, soprattutto se si traduce in una crescita. Per dare vita alla famiglia, i partner dovranno rivoluzionare la loro vita, cambiando abitudini e adattandosi l’una all’altro.

Cosa fare se manca il desiderio sessuale?

Che cosa fare se la vita sessuale della coppia è scarsa o del tutto mancante? 

Per prima cosa, consultare lo specialista che è in grado di mettere in luce ogni eventuale problema e di indicare le vie per risolverlo. Poi, occorre fare di tutto per migliorare la comunicazione, da entrambe le parti. I propri desideri devono essere esplicitati al partner, insieme alla massima attenzione possibile verso i desideri del coniuge. Molto spesso, nella percezione dell’insoddisfazione generale, si predilige il gioco dello 'scaricabarile': si incolpa l’altro sistematicamente, pur di evitare una possibile autocritica.

È importante che, in caso di difficoltà, qualunque essa sia, si acquisiscano delle consapevolezze, consultando lo specialista. Infatti, nessuno di noi trascurerebbe un qualunque dolore persistente, ma molti scelgono di convivere (con rassegnazione) con l’avvilimento di una sessualità senza gioia.

A questo proposito, il dr Domenico Giuseppe Bozza ricorda che “…sarebbe opportuno attivare sempre un dialogo col proprio partner teso a dissolvere le tensioni e le paure (…) Reputo, infine, che qualsiasi rapporto sessuale dovrebbe avvenire donando agli aspetti della fantasia e della gestione tranquilla dei tempi a disposizione il giusto peso”.

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a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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