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Rientro a scuola: le gestione dell’asma del bambino

Redazione

Ultimo aggiornamento – 27 Aprile, 2021

Asma a scuola: consigli per le famiglie e la scuola

A cura della  dr.ssa Rossella Balducci , medico di Medicina Generale


Nel pieno dell’emergenza Covid-19, il ritorno a scuola si fa quanto mai delicato. Per i bambini che soffrono di asma, dubbi e paure aumentano. 

Il problema non va sottovalutato, soprattutto dinnanzi alle evidenza epidemiologiche del fenomeno: l’asma è infatti una delle più frequenti cause di assenza e, in età scolare, ne soffre un bambino su dieci.

Quali sono i legami tra Covid-19 e asma nei bambini

Non è raro che le famiglie si chiedano se i propri figli con asma siano più o meno suscettibili all’infezione da Sars-Cov2 e, soprattutto, se siano più a rischio di complicazioni. 

Seppur parziali, i dati che abbiamo a disposizione sono rassicuranti: chi soffre d’asma non sembra avere un rischio maggiore di ammalarsi rispetto alla popolazione generale. Nel caso di contagio, è ovvio che i pazienti non si trovino nelle migliori condizioni di partenza per affrontare l’infezione, essendo a carico dei polmoni. Nonostante ciò, non è detto che l’evoluzione del Coronavirus debba essere più grave. I fattori in campo sono tanti.

Le raccomandazioni più importanti arrivano da pediatri e allergologi: l’aderenza alle cure è davvero fondamentale. Sembra scontato, ma non lo è. Secondo la Società di Allergologia, Asma e Immunologia Clinica, solo 1 paziente su 3 assume costantemente i farmaci, perfino in caso di asma grave. 

Famiglie e scuola, dunque, svolgono ruoli fondamentali per la cura e la gestione dell’asma nel bambino. La terapia inalatoria, infatti, se seguita con assiduità, gioca un ruolo fondamentale per sopire i sintomi e prevenire attacchi gravi. 

Sì, dunque, all’aderenza terapeutica, ma ancora non è abbastanza. Nell’uso degli spray inalatori, infatti, è necessario non commettere errori per non compromettere l’efficienza della cura stessa. 

Per questo motivo, quando si fa uso di spray predosati (MDI), si consiglia di utilizzare un distanziatore (ovvero delle camere di espansione poste tra il paziente e lo spray), per consentire una migliore assunzione dei farmaci erogati, ridurre la deposizione orofaringea del farmaco stesso e, non per ultimo, aiutare i pazienti a superare le difficoltà di coordinazione tra l’attivazione dello spray e l’inalazione, spiccata soprattutto nei bambini.

Infine, non sottovalutate il doppio vantaggio della mascherina: oltre a essere strumento primario per proteggersi dal Covid-19, riduce enormemente il numero di particelle degli allergeni che il bambino può respirare. Dunque, i sintomi delle allergie

Bambini asmatici, i passi da seguire per un rientro a scuola in sicurezza

Dunque, per rientrare a scuola in sicurezza, si consiglia alle famiglie di:

  • Fissare un appuntamento con il pediatra e/o allergologo, per aggiornare il piano terapeutico prescritto. L’incontro con lo specialista è il momento perfetto per capire se la tecnica di somministrazione del farmaco è corretta, efficace e sicura. È bene portare con sé l’inalatore e la camera distanziatrice: il parere del medico sul loro utilizzo è fondamentale, anche per far acquisire al bambino la consapevolezza necessaria per agire in modo tempestivo qualora dovesse manifestarsi una crisi d’asma in classe.
  • Parlare con il farmacista, per risolvere i dubbi sui farmaci prescritti: saprà spiegare nei dettagli i meccanismi di azione, le controindicazioni e i benefici delle cure che dovranno essere seguite. Anche in questo caso, non diventare di portare spray e camera distanziatrice, per verificare che quest’ultima sia della dimensione e taglia corrette.
  • Stabilire un incontro con gli insegnanti, per parlare con loro del disturbo del bambino, dei possibili fattori scatenanti e delle azioni da mettere in atto nel caso di crisi asmatica. Assicuratevi, poi, che siano in possesso del piano terapeutico aggiornato, per far sì che un eventuale crisi sia gestita al meglio e, soprattutto, seguendo le prescrizione del medico curante. 
  • Verificare il giusto utilizzo dei farmaci con il bambino: ripassate insieme la tecnica di somministrazione della terapia, affinché ne sia sempre garantita l’efficacia.
  • Rassicurare il bambino, raccontandogli e spiegandogli tutti i trucchi per minimizzare i rischi di un attacco asmatico e riconoscere i primi sintomi per poter gestire, anche in autonomia, la comparsa delle crisi. È fondamentale ricordarsi che gli insegnanti sapranno gestire al meglio la situazione: di loro ci si può fidare.
  • Tenere monitorati i sintomi del bambino, in accordo con le insegnanti, per essere sempre informati su eventuali sintomi ed episodi asmatici.

Infine, non sottovalutate le pratiche quotidiane di buon igiene, soprattutto in un periodo delicato come questo. Il lavaggio delle mani, ad esempio, è sempre fondamentale, secondo le regole stabile dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, per almeno 40-60 secondi. 

Non dimenticate, poi, di igienizzare le camere distanziatrici: è molto importante.

Infografica Trudell: i benefici delle camere distanziatrici

Bambino asmatico in classe: consigli per gli insegnanti (e la scuola in generale)

I bambini affetti da asma imparano a gestire le proprie crisi dalle loro precedenti esperienze: superata una certa età, sanno generalmente che cosa fare e, in molti caso, hanno con sé il giusto trattamento per l’emergenza (broncodilatatori a rapida azione, eventualmente con camera distanziatrice).

È molto difficile stilare delle regole valide per tutti: ogni bambino è un caso a sé e definire un modus operandi può essere fuorviante. 

Ciò non esclude le insegnanti dal carico di dover sorvegliare il bambino asmatico e di far sì che l’intera classe sia coinvolta nella gestione delle problematiche correlate. Quindi, se vi un alunno che soffre di asma, le insegnanti potrebbero lavorare per:

  • Costruire un dialogo aperto con la famiglia, al fine di essere sempre aggiornato su terapie ed esigenze dell’alunno
  • Conoscere il funzionamento dei dispositivi e l’uso delle camere distanziatrici
  • Ridurre l’esposizione del bambino agli allergeni
  • Conoscere il calendario pollinico, per evitare uscite all’aperto (comprese le ore di educazione fisica) nei periodi di maggior concentrazione di polline nell’aria
  • Incoraggiare l’alunno a praticare attività sportiva, con tutte le accortezze del caso
  • Ricordare al bambino di portare sempre con sé i farmaci, in gita e nelle attività extra-scolastiche
  • Rispettare (e far rispettare) il divieto di fumo anche nei giardini e/o cortili
  • Evitare di coinvolgere il bambino in attività di pulizia degli spazi comuni
  • Prediligere giochi facilmente lavabili 

E cosa fare in caso di crisi asmatica? Prima di tutto, sappiate che le crisi potrebbero generare panico. Occorre quindi mantenere la calma e agire con tranquillità ed efficienza. 

È poi indispensabile non lasciare solo il bambino e cercare di assecondare le sue richieste, quando opportune: questa, nella maggior parte dei casi, non sarà la sua prima crisi. 

Tranquillizzate l’alunno, dategli conforto e incoraggiatelo a respirare lentamente e in modo profondo. Evitate che assuma posizione supina: gli asmatici, in caso di crisi, preferiscono sedersi in posizione eretta oppure leggermente in avanti, poggiando le mani sulle ginocchia per sostenere il torace.

Infine, cosa più importante, assicuratevi che il bambino assuma il broncodilatatore a rapida azione in modo corretto e, nel caso, le pastiglie di cortisone.

Ricordatevi, mamme, papà e insegnanti: l’asma non deve essere vissuta come un limite, ma come una condizione da tenere sotto controllo proprio per evitare che si scateni una crisi all’improvviso. Il bambino può vivere la propria vita scolastica con i suoi compagni in modo del tutto naturale. A patto, però, che la famiglia e la scuola seguano delle semplici regole.


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