Come riconoscere i sintomi della demenza e quelli dell’Alzheimer

Tania Catalano | Biologa

Ultimo aggiornamento – 08 Agosto, 2017

Tipi di demenze: come riconoscere i sintomi dell'Alzheimer e quelli di altre demenze

Sebbene i sintomi siano simili e sembrino tutte uguali ai non esperti, le malattie neurodegenerative sono tante e molto diverse tra di loro. Aggregati di proteine nel tessuto nervoso, proteine modificate, predisposizione genetica, danni vascolari, sono solo alcune delle cause di demenza. Cerchiamo insieme di andare a fondo di queste patologie.

Quanti tipi di demenza conosciamo?

Spazza via l’autonomia, la memoria di cose e persone care, la percezione di spazio e tempo, porta nel nulla la mente di chi ne è affetto. È il temuto morbo di Alzheimer, la più comune forma di demenza degenerativa che si può manifestare soprattutto dopo i 65 anni. Due proteine ne favoriscono l’insorgenza, la beta-amiloide e la tau, che portano alla formazione di ammassi che distruggono i neuroni. Gli accumuli di queste proteine sono molto grossi e formano delle placche (placche amiloidi) visibili attraverso esami strumentali come TAC e RMN.

Quando si parla di demenze vascolari, invece, ci si riferisce a patologie dovute a piccoli e ripetuti infarti che tendono a distruggere progressivamente il tessuto cerebrale. In tali casi è possibile trovare malattie cardiovascolari croniche come patologie di base.

Un’altra forma di malattia neurodegenerativa è la demenza da corpi di Lewy, che sembra raggruppare sintomi del morbo di Alzheimer e del morbo di Parkinson, quindi demenza, allucinazioni, disturbi del sonno, accompagnata da tremori e rigidità muscolare. Per effettuare la diagnosi di questa patologia, è importante non far trascorrere un periodo superiore ad un anno tra la comparsa della demenza e quella del Parkinson.

Esistono anche le demenze fronto-temporali, in questi casi ad essere interessati sono il lobo frontale e temporale che si atrofizzano. Tra i sintomi si riconoscono apatia, tendenza all’irritabilità, afasia (difficoltà di comprensione del linguaggio) e disfasia (difficoltà di espressione).

Quali sono le cause dei vari tipi di demenza?

Un meccanismo comune a tutte le malattie neurodegenerative è una disfunzionalità mitocondriale dei neuroni.
La demenza comporta danni alle cellule nervose di aree diverse del cervello, influenzando in modo diverso i soggetti colpiti, a seconda dell’area del cervello interessata.

Le demenze vengono spesso raggruppate sulla base dei fattori che le accomunano, come la parte del cervello coinvolta o se peggiorano nel tempo (demenze progressive). Alcune demenze, come quelle causate da una reazione a farmaci o carenze vitaminiche, potrebbero migliorare con il trattamento.

Vediamo insieme quali sono le cause delle demenze progressive, che peggiorano nel tempo in maniera irreversibile e includono:

  • Morbo di Alzheimer – Nelle persone di età superiore ai 65 anni, la malattia di Alzheimer è la causa più comune di demenza. All’origine c’è l’accumulo di una proteina beta-amiloide a livello extracellulare tra i neuroni. Le placche amiloidi innescano, nei neuroni, infiammazione che richiama macrofagi e neutrofili che, a loro volta, producono citochine e interleuchine. Queste ultime danneggiano irreversibilmente i neuroni perché producono radicali liberi. Contestualmente, all’interno dei neuroni si accumula un’altra proteina, la Tau che fosforilata in modo anomalo si accumula in ammassi fibrosi. Alcuni fattori genetici potrebbero predisporre all’insorgenza della malattia di Alzheimer.
  • Demenza vascolare – È il secondo tipo di demenza più comune e si verifica a causa di danni ai distretti vascolari che irrorano il cervello. I problemi dei vasi sanguigni possono essere causati da ictus.
  • Demenza da corpi di Lewy – I corpi di Lewy sono proteine anomale che sono state trovate nei cervelli delle persone affette da questo tipo di demenza che raggruppa in sé sintomi della malattia di Alzheimer e della malattia di Parkinson. È uno dei tipi più comuni di demenza progressiva.
  • Demenza frontotemporale – Si tratta di un gruppo di malattie caratterizzate dalla degenerazione delle cellule nervose a livello dei lobi frontali e temporali del cervello, aree generalmente associate alla personalità, al comportamento e al linguaggio. Come per altre demenze, la causa non è nota.
  • Demenza mista – Studi sull’autopsia del cervello di persone ultra ottantenni, affetti da demenza, indicano che molti di loro avevano una combinazione di malattia di Alzheimer, demenza vascolare e demenza da corpi di Lewy. Sono in corso degli studi per determinare in che modo, e se, le varie forme di demenza siano connesse e si influenzino a vicenda.
  • Malattia di Huntington – Causata da una mutazione genetica, questa malattia determina la perdita di alcune cellule nervose nel cervello e nel midollo spinale. Segni e sintomi, compresa una grave diminuzione delle capacità cognitive, appaiono solitamente intorno all’età di 30/ 40 anni.
  • Trauma cranico – Questa condizione è causata da traumi ripetitivi per esempio in soggetti che praticano pugilato. A seconda della parte del cervello che viene danneggiata, questa condizione può causare segni e sintomi della demenza, come la depressione, l’impulsività esagerata, la perdita di memoria, il movimento non coordinato e disturbi linguistici, nonché movimenti rallentati, tremori e rigidità (parkinsonismo). I sintomi possono manifestarsi anche diversi anni dopo il trauma.
  • Malattia di Creutzfeldt-Jakob – È la più comune forma di “encefalopatia spongiforme umana”. Il cervello dei soggetti che ne sono affetti si riempie di fessure ripiene di acqua, tanto da assumere l’aspetto di una spugna. Questo disturbo cerebrale raro si verifica di solito in persone senza fattori di rischio noti. Questa condizione potrebbe essere dovuto a modifiche nella struttura tridimensionale della proteina Prp presente nel tessuto nervoso normale. La proteina Prp modificata tende a formare aggregati, all’interno dei neuroni, che ne determinano la morte. I segni ei sintomi di questa condizione fatale si manifestano di solito intorno all’età di 60 anni.
  • Morbo di Parkinson – Molte persone con morbo di Parkinson possono sviluppare anche sintomi di demenza.

 

Tania Catalano | Biologa
Scritto da Tania Catalano | Biologa

Sono laureata in Scienze Biologiche e sto per conseguire la laurea Magistrale in Biologia Sanitaria e Cellulare Molecolare. Nei lavori di stage presso diversi laboratori di analisi biochimico cliniche ho approfondito la diagnostica clinica e immunologica. Mi occupo di giornalismo medico scientifico e approfondisco spesso la relazione tra nutrizione e patologie cronico-degenerative.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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