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Variante brasiliana del Coronavirus: cosa sappiamo della mutazione

Antonia de Gioia | Blogger

Ultimo aggiornamento – 27 Marzo, 2021

Variante brasiliana Covid

I virus si evolvono continuamente, grazie alla loro capacità di accumulare mutazioni nel loro genoma, ognuna delle quali può apportare caratteristiche differenti al virus originale (detto “Wild-Type”), come, per esempio, una virulenza maggiore. 

Anche il virus SARS-CoV-2, più noto come Covid-19, sta accumulando un notevole numero di mutazioni: nel corso di un anno si possono contare ben 10mila mutazioni rispetto al genoma del virus originario.

Nelle ultime settimane, l’attenzione si è rivolta a due mutazioni, quella inglese e quella brasiliana e, al momento, quest’ultima sta generando non poche preoccupazioni nell’ambito dello studio dell’evoluzione della pandemia in corso e dei vaccini in atto di somministrazione.

Variante brasiliana del Covid: cosa sappiamo 

La variante brasiliana, identificata dagli addetti ai lavori come P.1, caratterizzata a livello molecolare dalle mutazioni K417T, E484K e N501Y, è stata identificata per la prima volta in Giappone, dove nei primi giorni di gennaio sono state isolate quattro persone provenienti dal Brasile.

Nei giorni successivi, anche il Ministero della Salute brasiliano ha denunciato due casi di reinfezione da Coronavirus, tra cui una giovane donna che ha manifestato un nuovo contagio dopo nove mesi dalla prima infezione. Dalle analisi di laboratorio effettuate sul soggetto, si è evidenziata un’alta compatibilità tra il virus isolato in Giappone sui soggetti provenienti dall’Amazzonia e quelli sui soggetti brasiliani.

Secondo le prime indagini tale variante risulta più aggressiva rispetto ad altre, inclusa quella inglese.

Cosa è capitato a Manaus? 

Il Brasile, attualmente, è il secondo Pese più colpito dalla pandemia, con oltre 200mila morti. In particolare, la capitale di Manaus, in Amazzonia, dove il numero elevato di contagi ha saturato completamente i posti letto disponibili in ospedale e, soprattutto, le scorte di ossigeno.

Sui social sono diventate virali scene di gente in fila fuori dagli ospedali in attesa del proprio turno per ricovero e il video di un’operatrice sanitaria che descrive la situazione come tragica per carenza di ossigeno, oltre i vari appelli sui diversi media.

Molti pazienti vengono tenuti in vita esclusivamente con ventilazione manuale.

Probabilmente, la situazione di città come Manaus è stata generata da una generale leggerezza da parte della popolazione e dei governanti nel rispetto delle norme di sicurezza ampiamente divulgate e raccomandate da tutte le istituzioni sanitarie internazionali, e non solo, ormai da un anno.

Variante brasiliana: le caratteristiche della mutazione

Non si esclude che varianti come quella brasiliana, se non opportunamente isolate, potrebbero determinare un importante peggioramento nell’andamento dell’attuale pandemia.

Dai primi dati, la variante brasiliana, rispetto ad altre che si sono evolute in questi mesi, risulta essere più pericolosa poiché contiene un nucleo di mutazioni uniche che sembrerebbe riescano ad eludere gli anticorpi che l’individuo può aver prodotto nel frattempo in questi mesi, a dimostrarlo il fatto che si è manifestata anche in soggetti che avevano già contratto il virus Covid-19 nei mesi precedenti.

Inoltre il tasso di contagiosità rispetto alla versione originale del virus sembra essere più elevato.

Variante brasiliana: il perché dello stop ai voli dal Sud America

Dopo la diffusione di tali notizie la Gran Bretagna, già alle prese con la gestione del contenimento delle infezioni causate dalla variante inglese, e successivamente altri Stati, tra cui l’Italia, hanno ritenuto opportuno, in via preventiva, bloccare i voli in entrata e uscita dal Sud America.

A destare maggiore preoccupazione è la reazione dei vaccini in fase di somministrazione nei confronti di tale variante, che potrebbero risultare poco efficaci.

A tale proposito, è fondamentale studiare nel dettaglio le caratteristiche di questa e altre mutazioni che potrebbero evolversi nei prossimi mesi e calibrare il vaccino in funzione di queste varianti. Il vaccino può essere modificato, come già avviene per quelli antinfluenzali, ma prima di apportare qualsiasi variazione è indispensabile conoscere bene il virus.

Nel frattempo, è necessario preservare la salute di tutti nel rispetto delle regole attualmente vigenti, ovvero obbligo di indossare la mascherina, distanza minima di sicurezza di un metro, oltre alle raccomandazioni su spostamenti non ritenuti necessari.

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Scritto da Antonia de Gioia | Blogger

Sono una laureata in Marketing e mi occupo della gestione di attività promozionali e di comunicazione, con un’attenzione particolare al mondo digitale e social. Nel tempo libero, lontana dal lavoro quotidiano, mi dedico alla scrittura.

a cura di Dr.ssa Gloria Negri
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