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Il melone fa ingrassare? Cosa sapere

Anna Nascimben | Editor

Ultimo aggiornamento – 28 Giugno, 2023

Scopriamo se il melone fa ingrassare

È vero che il melone fa ingrassare? Quante calorie ha questo frutto estivo dal sapore dolce e zuccherino?

Si può inserire all'interno di una dieta ipocalorica oppure è meglio limitarne il consumo se si desidera perdere peso? Scopriamolo insieme.

È vero che il melone fa ingrassare?

Il melone ingrassa o, al contrario, è un alleato a cui non rinunciare all'interno di una dieta ipocalorica? Questo frutto tipico della stagione estiva si presta a numerosi utilizzi, infatti può essere consumato sia da solo al naturale, sia in abbinamento a ricette salate (come il classico piatta della cucina italiana chiamato, appunto, "prosciutto e melone"), che dolci.

Come tutti i cibi, mangiare melone fa dimagrire o ingrassare in relazione alla quantità introdotta con l'alimentazione e al dispendio energetico che caratterizza la giornata: ciò significa che se si esagera con le porzioni, anche un frutto ipocalorico come il melone potrà rovinare la dieta.

Il melone è presente sulle tavole in diverse varietà: può infatti essere arancione, bianco o giallo; tuttavia il suo apporto nutrizionale non cambia (o varia in misura quasi insignificante), pertanto pensare che il melone giallo fa ingrassare di più (o quello bianco, o arancione) è un'idea fuorviante.

Tutte le varietà contengono un mix di acqua, zuccheri e semi, non a caso il melone è considerato, in genere, un alimento leggero e indicato anche per chi sta osservando un regime dimagrante. Sono in molti, quindi, a chiedersi se il melone fa dimagrire visto lo scarso apporto calorico, tuttavia è importante tenere sempre presente la quantità che se ne assume in relazione al proprio fabbisogno energetico.

Valori nutrizionali e calorie del melone

Il melone contiene poche calorie, circa 34 ogni 100 grammi, in quanto è costituito per quasi il 90% del suo peso da acqua. Le sostanze nutritive rimanenti sono zuccheri e fibre, tanto che questo frutto viene comunemente considerato come "dietetico". Si caratterizza poi per la presenza di numerosi sali minerali (potassio in primis), di vitamine (in particolare la vitamina A e la C) e di numerosi antiossidanti.

Uno dei principali è il betacarotene, responsabile anche della sua tipica colorazione giallo-arancione, che risulta utile per contrastare l'invecchiamento cutaneo e per favorire la rigenerazione cellulare.

Grazie all'abbondante presenza di acqua, molti consigliano di inserire il melone nella dieta in quanto è un frutto drenante e depurativo che stimola l'eliminazione dei liquidi. Inoltre, le fibre contenute al suo interno contribuiscono a ridurre il senso di fame e ad aumentare la sazietà.

Tra i principali benefici legati al consumo di melone troviamo:

  • abbondante presenza di vitamine, in particolare vitamina A, C e B1 e B2;
  • buone quantità di sali minerali, soprattutto potassio, fosforo, sodio, calcio, che lo rendono un ottimo alleato per sopportare il caldo estivo;
  • potere drenante e depurativo, grazie all'acqua contenuta al suo interno. Queste interessanti proprietà rendono il melone un frutto particolarmente utile nella lotta alla ritenzione idrica e alla cellulite;
  • capacità saziante e buon apporto di fibre;
  • è ricco di antiossidanti, come ad esempio il betacarotene, la luteina e la zeaxantina.

Melone e dieta: quanto mangiarne per non ingrassare

Il melone è un frutto dall'alto potere saziante che si presta ad essere inserito anche all'interno di un regime ipocalorico finalizzato alla perdita di peso. Pensare di utilizzare il melone per dimagrire, tuttavia, è un concetto fuorviante, in quanto se assunto in quantità eccessive, anche questo alimento è in grado di incidere sull'aumento di peso.

Quanto se ne può consumare, quindi, senza rischiare di accumulare kg in più? In genere la porzione standard è pari a circa 150 grammi (ovvero due-tre fette già sbucciate) ed esso può essere consumato sia come spuntino di metà mattina o metà pomeriggio, sia in accompagnamento a una quota proteica.

Chi ha problemi di glicemia, tuttavia, dovrebbe porre una particolare attenzione a non esagerare con le quantità in quanto il melone contiene numerosi zuccheri. Per questo motivo si consiglia di mangiarlo al posto del dessert come fine pasto oppure a colazione. Tra le varie tipologie di frutta disponibili, il melone per la dieta è senza dubbio un ottimo alleato, a patto di non esagerare con le quantità.

Esso si può consumare a colazione, magari sotto forma di frullato oppure in abbinamento a una fonte proteica magra come lo yogurt, oppure come spezza fame a metà mattina o pomeriggio; il melone, tuttavia, si può utilizzare anche nelle ricette salate (insieme agli affettati, ad esempio) oppure all'interno delle insalate, mentre molti amano inserirlo all'interno di ricche macedonie o mangiarlo al naturale come conclusione del pasto.

Il parere dell'esperto

Il Dr. Mastropietro, nutrizionista, racconta che il melone è un buonissimo e fantastico frutto che aiuta nell’idratazione per il suo alto contenuto di acqua: 2/3 fette per porzione, 2 volte al giorno, non faranno ingrassare nessuno. Inoltre, il melone è ben tollerato per le persone che hanno problemi con il nichel e l’istamina.

Il melone fa ingrassare?

I frutti di melone contengono anche proteine, zuccheri, antiossidanti come composti fenolici, acido ascorbico e carotenoidi. I semi, invece, contengono vitamina E e acidi grassi ω-3.

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Anna Nascimben | Editor
Scritto da Anna Nascimben | Editor

Con una formazione in Storia dell'Arte e un successivo approfondimento nello studio del Digital Marketing, mi occupo da anni di creare contenuti web. In passato ho collaborato con diversi magazine online scrivendo soprattutto di sport, vita outdoor e alimentazione, tuttavia nel corso del tempo ho sviluppato sempre più attenzione nei confronti di temi come il benessere mentale e la crescita interiore.

a cura di Dr. Cristian Mastropietro
Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
Anna Nascimben | Editor
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