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Santoreggia: proprietà e modalità di utilizzo

Anna Nascimben | Editor

Ultimo aggiornamento – 26 Gennaio, 2024

pianta di santoreggia

La santoreggia è un'erba aromatica molto apprezzata e diffusa che presenta anche interessanti proprietà per l'organismo. Andiamo alla scoperta dei suoi benefici e di come utilizzarla.

Cos'è la santoreggia

La santoreggia (satureja hortensis o montana, a seconda della varietà) , è un'erba aromatica e officinale che appartiene alla famiglia delle Lamiaceae. Quest'erba annuale si caratterizza per avere un profumo intenso ed aromatico e per il fusto cespuglioso che può raggiungere i 30 cm. Cresce spontanea nelle zone dal clima fresco, tuttavia si adatta con facilità anche a terreni aridi e in genere viene raccolta in estate, quando l'arbusto è al massimo della sua fioritura. 

In natura esistono diversi tipi di santoreggia, fra cui quella montana e quella domestica, e tale pianta è conosciuta anche con il nome di "erba pepe" o di "erba peverella" in virtù del suo gusto particolarmente speziato.

L'etimologia della parola è incerta: secondo alcuni deriverebbe dal termine latino "satura", ovvero "sazio", alludendo alle proprietà digestive della pianta, altri invece la associano al nome greco di "sàtyros", cioè satiro. Secondo la leggenda la santoreggia era una specie vegetale prediletta dai satiri, ovvero quelle creature mitologiche metà uomo e metà capra caratterizzate dal forte desiderio sessuale, e sarebbe stato proprio il consumo smodato di questa pianta a provocare nei satiri un così forte aumento della libido.

Simile al timo, la santoreggia è una pianta aromatica conosciuta fin dall'antichità, quando veniva utilizzata sia per il suo inconfondibile aroma, sia che per le sue proprietà officinali. Un tempo infatti era considerata un'erba afrodisiaca, ovvero una specie vegetale in grado di stimolare il desiderio sessuale e per proprio per questo motivo la sua coltivazione era vietata nei monasteri. 

Le foglie della santoreggia vengono utilizzate in cucina come erba aromatica in grado di insaporire numerosi piatti, visto il sapore leggermente affumicato e pepato molto apprezzato; la pianta, tuttavia, trova ampio impiego anche in campo erboristico, sotto forma di olio essenziale, di tisana o di idrolato.

Proprietà medicinali della santoreggia

La santoreggia si distingue per le sue numerose proprietà terapeutiche, che la rendono una specie decisamente apprezzata nel settore erboristico. La pianta ha una spiccata azione antibatterica, digestiva, cicatrizzante, antispasmodica e astringente, tuttavia una delle caratteristiche principali che hanno reso la santoreggia così apprezzata è la sua capacità stimolante, non a caso essa era utilizzata a scopo afrodisiaco.

La santoreggia viene utilizzata per contrastare le infezioni a carico dell'apparato respiratorio e del tratto urinario, mentre l'olio essenziale ricavato da questa pianta si impiega in caso di tosse, raffreddore e malattie causate da funghi, come ad esempio la candida. 

Un altro utilizzo molto diffuso della pianta è quello digestivo e antinausea: la santoreggia, infatti, aiuta a contrastare i gonfiori addominali, il meteorismo e gli episodi di diarrea. Essa inoltre viene sfruttata per effettuare degli sciacqui e dei gargarismi utili per disinfettare il cavo orale e la gola.

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L'olio essenziale di santoreggia contiene diverse sostanze chimiche, fra cui il carvacrolo, il p-cimene, il timolo, il terpinene, i flavonoidi, i tannini, gli steroli e i triterpeni; esso viene somministrato sia per uso interno che per uso esterno nel trattamento della pelle impura e caratterizzata dall'eccesso di sebo, così del cuoio capelluto grasso.

Altre proprietà terapeutiche della santoreggia comprendono:

  • la sua azione nei confronti dell'astenia;
  • la sua potente capacità di contrastare il meteorismo. La santoreggia ha proprietà carminative, non a caso essa viene spesso proposta in abbinamento ai legumi, di cui aiuta a diminuire l'effetto di gonfiore sull'addome;
  • è efficace in caso di malattie influenzali e da raffreddamento, visto che ha proprietà antibatteriche e antivirali;
  • è una preziosa fonte di sali minerali e di vitamina C;
  • grazie al suo potere aromatico, la santoreggia è sgradita agli insetti: è sufficiente infatti tenere una piantina di santoreggia sul balcone della propria finestra per tenere lo le zanzare.

La santoreggia è decisamente apprezzata in cucina, dove si abbina a carne, verdure, legumi e salse, vista la sua capacità di aromatizzare intensamente le pietanze. Dal punto di vista nutrizionale la santoreggia è una buona fonte di antiossidanti e di fibre, oltre che di sali minerali come il potassio, il calcio, il fosforo e il magnesio.

Come coltivare la santoreggia

La santoreggia è una pianta aromatica ampiamente diffusa e utilizzata che, anche grazie alla sua elevata resistenza, ha incontrato un ampio successo. Può infatti essere coltivata sia in vaso che in piena terra, ad esempio inserita all'interno di un orto vicino alle altre erbe aromatiche. Si mette a dimora in primavera e preferisce i terreni calcarei ben drenati ed esposti al sole, mentre in inverno sarà sufficiente collocarla in una posizione riparata o proteggerla con un telo. 

Essendo originaria delle regioni montane dell'Europa meridionale, la santoreggia ama i climi temperati e il terreno roccioso e arido. Si tratta comunque di una specie vegetale rustica e resistente che non soffre di particolari malattie né di attacchi di parassiti, pertanto si presta ad essere coltivata anche sul balcone.

Santoreggia: modalità d'uso

La santoreggia in cucina si può utilizzare sia fresca che secca, esattamente come le altre erbe aromatiche e alla stessa stregua del timo e del rosmarino. Se, invece, si desidera sfruttare le sue proprietà in campo erboristico, è possibile acquistare la santoreggia sotto forma di idrolato, di tintura madre, di olio essenziale, oppure secca, da aggiungere a infusi e tisane. 

Ecco alcune delle principali modalità d'uso:

  • olio essenziale: assumere un cucchiaino di olio essenziale di santoreggia per uso interno insieme a un cucchiaino di miele, in caso di infezioni respiratorie;
  • tisana: fino a due tazze al giorno di tisana di santoreggia in caso di raffreddori, disturbi digestivi e tosse;
  • idrolato: uno o due cucchiai al giorno per alleviare i problemi digestivi
  • olio essenziale per uso esterno: diluito in un altro olio vegetale, applicare qualche goccia e massaggiare la cute;
  • tintura madre: diluire 30 gocce di tintura madre in poca acqua e assumere la soluzione fino a tre volte al giorno per sfruttare le capacità antisettiche e antinfiammatorie di questa pianta;
  • massaggiare qualche goccia di olio essenziale per uso esterno (diluito in altro olio vegetale a scelta) per depurare la cute del cuoio capelluto.

Possibili interazioni con la santoreggia

Sebbene con la santoreggia estiva non risultino interazioni con l’assunzione di farmaci o altre sostanze, la santoreggia invernale potrebbe invece interferire con l’assunzione di litio. Nel caso di utilizzo di farmaci contenenti litio sarà opportuno chiedere informazioni al medico curante.

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Anna Nascimben | Editor
Scritto da Anna Nascimben | Editor

Con una formazione in Storia dell'Arte e un successivo approfondimento nello studio del Digital Marketing, mi occupo da anni di creare contenuti web. In passato ho collaborato con diversi magazine online scrivendo soprattutto di sport, vita outdoor e alimentazione, tuttavia nel corso del tempo ho sviluppato sempre più attenzione nei confronti di temi come il benessere mentale e la crescita interiore.

a cura di Dr. Luca Berton
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