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Orgasmo femminile: tutto quello che c'è da sapere

Redazione

Ultimo aggiornamento – 01 Dicembre, 2022

Orgasmo femminile: cosa sapere?

Non esiste una definizione propriamente unanime di orgasmo, tuttavia questo termine fa riferimento alla sensazione di piacere massimo che si prova in seguito al rilascio della tensione sessuale.

L’orgasmo può essere stimolato in diversi modi e, in ogni caso, non è uguale per tutti. In generale, per quanto riguarda il sesso femminile, oltre al clitoride e alla vagina, anche la stimolazione delle aeree extra genitali (come il seno o anche il cervello) possono aiutare nel raggiungimento dell’orgasmo.

Dunque, cerchiamo di capire in cosa consiste l’orgasmo vaginale e se esiste una differenza con l’orgasmo clitorideo.

Cos’è l’orgasmo?

L’orgasmo si può intendere come il picco dell’eccitazione sessuale, che si verifica in seguito alla stimolazione delle zone erogene e che determina una sensazione di benessere per tutto il corpo.

In seguito al rilascio della tensione sessuale si assiste ad un amento della frequenza cardiaca, al rilascio di ormoni nel corpo e a una serie di contrazioni muscolari delle zone genitali, con ritmi ripetuti.

Per quanto riguarda le donne, sembra che la durata media di un orgasmo femminile si aggiri intorno ai 20 secondi. Si ritiene, inoltre, che il sesso femminile sia in grado di sperimentare orgasmi multipli, cioè diversi orgasmi che si verificano in modo continuativo e ripetuto, in un arco di tempo limitato e ravvicinato.

La dopamina e l’ossitocina rilasciate nel corpo dopo l’orgasmo contribuiscono a far provare sensazioni piacevoli e positive nelle persone. Oltre a ciò, sembra che possa ridurre i dolori, lo stress e favorire il sonno.

Orgasmo vaginale: di cosa si tratta?

L’orgasmo vaginale è stato oggetto di moltissimi studi; si verifica in seguito alla stimolazione delle pareti vaginali, in particolare modo del punto G (punto Gräfenberg), durante la penetrazione.

In realtà, per punto G si intende una zona ancora oggi non propriamente definita dagli esperti, che sembra rifarsi ad un’area interna alla parete vaginale anteriore, non distaccata dal clitoride, la cui posizione può variare da donna a donna.

Dunque, si tratta di un orgasmo molto legato alla stimolazione del punto G che, a sua volta, non è sconnesso alla stimolazione del clitoride.

Uno studio del 2016 condotto in Finlandia riportava che soltanto una piccola percentuale di donne (il 6%) sembrava raggiungere l’orgasmo attraverso la sola stimolazione vaginale.

E ancora, secondo uno studio del 2018, soltanto il 20% delle donne riscontrava la possibilità di raggiungere un orgasmo esclusivamente con la penetrazione e per la maggior parte di esse la stimolazione del clitoride era molto funzionale al raggiungimento dell'orgasmo.

Il clitoride e l’orgasmo clitorideo

L’orgasmo clitorideo avviene con la stimolazione del clitoride, considerata la zona erogena più sensibile e la parte del corpo più coinvolta nel raggiungimento del piacere sessuale.

Il clitoride fa parte dell’apparato genitale femminile e non è solo una piccola protuberanza nella parte superiore della vulva (visibile esternamente), in quanto è formata da una densa struttura di terminazioni nervose (più di 8000mila) interne al dopo. 

Proprio per via dell’alta sensibilità, la stimolazione del clitoride, che può avvenire in diversi modi, con diversi movimenti e ritmi (e può essere diretta, attraverso la masturbazione oppure indiretta, attraverso la penetrazione) aiuta a provare il piacere sessuale e l’orgasmo, di gran lunga più diffuso rispetto all’orgasmo vaginale.

Orgasmo vaginale e orgasmo clitorideo: esiste una differenza?

Donna rilassata nel letto

Per molto tempo, si è inteso l’orgasmo vaginale come un piacere tipico di una fase di vita più matura a differenza dell’orgasmo clitorideo, che veniva percepito come il raggiungimento del piacere tipico del periodo adolescenziale.

In realtà, nei tempi più moderni, gli esperti hanno evidenziato che non si tratta di due cose distinte e separate, ma di due momenti che provocano sensazioni differenti nella donna (che ovviamente possono variare da persona a persona).

In generale, quando si parla di orgasmo clitorideo, si tende ad avvertire il piacere nella parte più superficiale del corpo, simile ad un formicolio che si verifica in seguito alla stimolazione della parte più esterna clitoride. Dunque, si configura come la parte più sensoriale dell’orgasmo, che stimola il cervello e il corpo.

L’orgasmo vaginale sembra invece provocare un piacere più profondo, maggiormente collegato alla contrazione dei muscoli della parete vaginale (che sembrano pulsare) e alla pressione che provocano sulla parte interna del clitoride, con la possibile eiaculazione.

Dunque, alla luce di quanto detto finora, piuttosto che intenderli come due diversi tipi di orgasmi si possono percepire come due tipi di stimolazione differenti, che possono essere anche interconnessi. Si ritiene, infatti, che il coinvolgimento del clitoride sia sempre presente.

In questo senso, si tratta di un modo diverso di vivere l’esperienza sessuale.

Per questo motivo, è possibile che nella ricerca del piacere entrino in gioco diversi fattori. Per alcune donne, infatti, l’orgasmo può derivare non solo dalla stimolazione del clitoride o della vagina, ma anche del capezzolo, dell'ano o di altre zone erogene.

La scoperta di sé, sia a livello individuale che con il partner, e la reazione agli stimoli non avviene in modo universale.

Ogni parte del corpo può essere in grado di provocare sensazioni orgasmiche, dunque, il piacere sessuale può presentarsi in molte forme e l'esperienza dell'orgasmo non è uguale per tutti.

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a cura di Dr.ssa Silvia Bertolotti
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