Il colostro è un liquido lattiginoso prodotto dalle mammelle di esseri umani, bovini e altri mammiferi nei primi giorni dopo il parto, prima che faccia la sua comparsa il latte vero e proprio. Questa sostanza contiene proteine, carboidrati, vitamine, grassi, minerali e proteine (anticorpi), utili per combattere gli agenti patogeni, come batteri e virus.
I livelli di anticorpi presenti nel colostro possono essere 100 volte superiori a quelli presenti nel normale latte di mucca.
L'interesse iniziale delle persone nei confronti del colostro bovino era dovuto in origine all'elevato livello di anticorpi messi a disposizione da questa sostanza. Si pensava, infatti, che gli anticorpi potessero prevenire le infezioni intestinali, ma questa convinzione oggi sembra essere errata.
Il colostro bovino è attualmente utilizzato per diverse finalità.
Alcuni ricercatori hanno creato un tipo speciale di colostro bovino, detto “colostro bovino iperimmune”. Si tratta di un colostro speciale prodotto da mucche che hanno ricevuto le vaccinazioni contro organismi patogeni specifici. Questo tipo di vaccinazioni inducono le mucche a sviluppare anticorpi utili per combattere i suddetti organismi specifici, che a loro volta passano nel colostro.
Il colostro bovino iperimmune è stato utilizzato in studi clinici per il trattamento della diarrea AIDS-correlata, diarrea associata alla malattia del trapianto verso l'ospite (in inglese Graft versus Host Disease) conseguente a trapianto di midollo osseo e la diarrea da rotavirus nei bambini.
La FDA (Food and Drug Administration) ha concesso al colostro iperimmune lo stato di “farmaco orfano”. Ai sensi della legge americana sui farmaci orfani, i produttori di farmaci che investono nello sviluppo di trattamenti per malattie rare possono godere di speciali vantaggi commerciali; per esempio il permesso di vendere il farmaco senza concorrenza per 7 anni. Se questi speciali incentivi non fossero messi in atto, le case farmaceutiche non sarebbero in grado di sviluppare farmaci per malattie rare, poiché il mercato potenziale è molto piccolo.
Il colostro viene prelevato da vacche che sono state vaccinate al fine di produrre anticorpi che combattono i batteri responsabili delle malattie diarroiche. Questi anticorpi sono visualizzati nel colostro che viene raccolto per essere usato come medicina. Anche se l'aspettativa è che questi anticorpi bovini possano aiutare a combattere le malattie dell'uomo, essi non sembrano particolarmente attivi nel corpo umano.
Il colostro è potenzialmente efficace per la diarrea infettiva. L'assunzione di colostro bovino sembra ridurre la diarrea infettiva nei bambini e nelle persone con un sistema immunitario indebolito, compresi i pazienti affetti da HIV/AIDS e quelli che hanno subito il trapianto di midollo osseo.
Nella maggior parte degli studi clinici è stato utilizzato colostro bovino iperimmune, che ha ottenuto dalla FDA lo status di “farmaco orfano” per il trattamento della diarrea AIDS-correlata. Alcune ricerche tuttavia indicano che l'assunzione per bocca di colostro bovino iperimmune non migliora i sintomi della diarrea infettiva causata dal batterio Shigella.
Esistono invece prove insufficienti in merito all'efficacia del colostro per:
Per valutare la reale efficacia del colostro in questi frangenti, sono necessarie ulteriori prove.
Il colostro bovino sembra essere probabilmente sicuro per la maggior parte delle persone se viene assunto in modo appropriato per bocca. Quando viene somministrato per via rettale sotto forma di clistere sembra invece essere ragionevolmente sicuro per la maggior parte dei pazienti. La maggior parte delle persone non manifesta alcun effetto collaterale a causa del colostro bovino, tuttavia ci sono state alcune rare segnalazioni di problemi in pazienti sieropositivi, come nausea, vomito, anomalie nei test di funzionalità epatica e riduzione di globuli rossi nel sangue.
Esiste una certa preoccupazione in merito alla possibilità di contrarre il morbo della mucca pazza (encefalopatia spongiforme bovina, o BSE) o altre malattie a seguito dell'assunzione di prodotti che provengono da animali. Il morbo della mucca pazza non sembra essere trasmesso dall'assunzione di prodotti caseari, tuttavia è consigliabile evitare prodotti provenienti da Paesi dove si è diffusa questa malattia.
Esistono alcune precauzioni note in merito all'assunzione di colostro bovino:
Al momento non abbiamo informazioni in merito alle possibili interazioni del colostro e eventualmente delle reazioni di tipo immunitario.
Le ricerche scientifiche hanno studiato i seguenti disaggi.
Per bocca: