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Reazioni dei bambini all'arrivo del fratellino: ecco come gestirle

Mattia Zamboni | Seo Content Specialist

Ultimo aggiornamento – 11 Dicembre, 2023

Bambino primogenito abbraccia il fratello neonato

L’arrivo di un fratellino o di una sorellina è sicuramente un evento importante che porta con sé tanti cambiamenti nella quotidianità della famiglia: si tratta di trovare nuovi equilibri, nuovi ruoli, nuovi spazi e nuovi tempi.

Questo è vero per tutti i membri della famiglia, ma ancora di più per il/la primogenito/a che “subisce” tale avvenimento: quando il/la bambino/a ha tra i 2 e i 5 anni non è abbastanza piccolo da non cogliere la portata del cambiamento, ma neanche sufficientemente grande da riuscire a gestire adeguatamente questo evento.

Ne abbiamo parlato con la Dr.ssa Roberta Berici, Psicologa esperta in Disturbi Specifici dell'Apprendimento e difficoltà scolastiche

Ci può fare un elenco delle possibili reazioni dei figli a questa notizia e come gestirne ciascuna?

Il/la primogenito/a può mostrare molte reazioni.

Le più comuni sono:

  • atteggiamenti regressivi: il/la primogenito/a può assumere atteggiamenti tipici di bambini più piccoli (per esempio può tornare a bagnare il letto, chiede di dormire nel lettone o bere il latte dal biberon). I genitori dovrebbero cercare di non preoccuparsi e di non enfatizzare questi eventi, bensì di accoglierli con tranquillità - dal momento che si tratta di una condizione normale che sparisce in modo spontaneo dopo poco tempo;
  • rabbia e aggressività: in questo caso è bene accogliere le emozioni senza giudizio, cercando di contenere e rassicurare. Il pianto, le urla e i capricci sono il modo che il bambino ha di comunicare che sta vivendo un momento di disagio;
  • invidia e gelosia: queste sono legate alla paura di perdere l’amore e l’attenzione dei genitori. Si tratta di emozioni normali che vanno accolte e rimodulate attraverso la spiegazione e la rassicurazione. Il bambino può essere coinvolto attivamente nelle fasi della gravidanza per aiutarlo a familiarizzare con l’idea del fratellino o della sorellina, ad esempio facendogli ascoltare il battito cardiaco o facendogli accarezzare la pancia.

Come spiegare al primo figlio che sta per arrivare un fratellino/sorellina?

Non esiste una ricetta che vada bene per tutti : il mio consiglio è quello di ascoltarsi e trovare il proprio modo.

Tuttavia, se i genitori decidono di comunicarlo subito ad amici e parenti, sarebbe buona cosa non escludere il/la primogenito/a che lo vivrebbe come un segreto da cui viene escluso/a. 

L’argomento “fratellino/sorellina” dovrebbe essere affrontato apertamente, lasciando che il bambino possa fare domande, esprimere emozioni, punti di vista, dar voce a dubbi e incertezze.

Una comunicazione empatica e autentica servirà ad evitare interpretazioni erronee e false attribuzioni in grado di aumentare il disagio ed impedirne la rielaborazione.

Per quanto riguarda il tema dell’attesa, fino a circa 5 anni i bambini faticano a comprendere l‘esatto trascorrere del tempo: è possibile quindi aiutarli dando dei riferimenti concreti (ad esempio, dicendo che il fratellino nascerà quando ci sarà caldo e dopo ci saranno le vacanze estive) o costruendo un calendario apposito con caselle da crocettare.

Può essere di aiuto anche mostrare delle foto della mamma incinta e delle foto di quando era piccolo/a per spiegargli che avverrà la stessa cosa.

Cerchiamo, però, di evitare che la nascita del fratellino o della sorellina diventi l’unico argomento di conversazione: sentire i genitori che parlano con gli altri sempre di qualcuno che ancora non c’è contribuirà ad accrescere il vissuto di inferiorità e vissuti di gelosia. 

Come non far sentire solo il figlio più grande? 

Durante i giorni di ricovero in ospedale, è possibile organizzare qualcosa che lo/la faccia sentire importante: un regalino, un piatto preferito, un’attività speciale da fare con i nonni, ecc.

Questo per comunicargli/le che anche se i genitori non sono lì fisicamente, la loro attenzione e il pensiero c’è ugualmente. 

Dopo la nascita, i genitori dovranno cercare di gestire le proprie risorse distribuendole al meglio tra i due figli: da una parte sarà importante creare degli spazi comuni in cui il/la primogenito/a possa familiarizzare e conoscere il fratellino o la sorellina; dall’altra, sarà bene concedergli/le dei momenti esclusivi.


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Anche il coinvolgimento nei momenti di cura quotidiana del/della neonato/a (cambio del pannolino, pappa o nanna) può essere utile, facendo attenzione a non responsabilizzare troppo il/la bambino/a.

Il messaggio da trasmettere è che la famiglia si è allargata e con essa anche l’amore dei genitori - che non diminuisce, ma si moltiplica. 

Come reagire se il primogenito non accetta la cosa?

Anche il rifiuto è un modo di gestire l’enorme paura  del/della primogenito/a: teme di aver perduto per sempre l’amore dei genitori e si oppone a questa possibilità.

Anche in questo caso, accogliere e comprendere queste emozioni e comunicare in modo empatico è fondamentale.

Un aiuto potrebbe essere evidenziare i lati positivi legati alla nascita del fratellino o della sorellina: ad esempio, spiegando che avrà un nuovo compagno di giochi, qualcuno con cui confidarsi e a cui voler bene.

Sarà importante far comprendere, con i giusti modi e i giusti tempi, che il fratellino o la sorellina sarà un compagno di vita che non si è scelto ma con il quale imparerà a vivere.

Qualunque sia la reazione di vostro/a figlio/a ricordate che, nella maggior parte dei casi, è una fase passeggera.

Inoltre, non è necessario possedere particolari preparazioni e non esistono ricette valide per tutti e sempre: grazie alla presenza attenta, empatica e costante di voi genitori, il/la bambino/a riuscirà a costruire un solido rapporto di fratellanza che trasformerà il fratellino o la sorellina da estraneo/a arrivato/a per rubare l’amore di mamma e papà ad affetto prezioso e insostituibile.

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Mattia Zamboni | Seo Content Specialist
Scritto da Mattia Zamboni | Seo Content Specialist

Ho conseguito la laurea in Scienze della Comunicazione con un particolare focus sullo storytelling. Con quasi un decennio di esperienza nel campo del giornalismo, oggi mi occupo della creazione di contenuti editoriali che abbracciano diverse tematiche, tra cui salute, benessere, sessualità, mondo pet, alimentazione, psicologia, cura della persona e genitorialità.

a cura di Dr.ssa Roberta Berici
Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
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