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Citolisi

Medicina generale
Citolisi

Cos’è la citolisi?

La lisi può avvenire per cause fisiologiche o patologiche, può essere determinata dall’azione di molecole specifiche di virus, batteri, cellule del sistema immunitario, oppure da altre cause, come lo squilibrio osmotico, ad esempio.

La lisi osmotica è causata dall’ingresso di acqua in eccesso nella cellula. In un ambiente ipotonico, l’acqua si sposta nella cellula per osmosi, e ne causa l’aumento di volume fino al punto in cui la capacità contenitiva della membrana cellulare è superata e si rompe.

La presenza di una parete cellulare previene la rottura della membrana, dunque la citolisi avviene solo nelle cellule animali e in quelle dei protozoi che non hanno la parete cellulare.

Nei batteri, che possiedono la parete cellulare, questa deve prima essere distrutta con il lisozima. Successivamente, in una soluzione ipotonica avviene la lisi osmotica.

Quando avviene la citolisi nel corpo umano?

Oltre che per squilibrio osmotico, la citolisi può avvenire in condizioni fisiologiche, ad esempio nell’epitelio vaginale per effetto degli estrogeni, o nei muscoli sottoposti a sforzi molto intensi, oppure in condizioni patologiche, come l’infarto del miocardio, le epatiti virali, le pancreatiti acute, i tumori, e molte altre.

La citolisi è un fenomeno importante fisiologicamente, e un esempio ne è la citolisi lattica. La citolisi lattica è la lisi delle cellule dell’epitelio vaginale ad opera dei lattobacilli, normali ospiti della flora batterica vaginale. I lattobacilli mantengono il giusto pH vaginale, metabolizzando il glicogeno liberato dalle cellule epiteliali, e questo è essenziale per conservare le giuste proporzioni fra le varie specie batteriche componenti la flora vaginale. Squilibri nella microflora vaginale, infatti, causano vaginosi batterica.

Quali esami fare per valutare se è avvenuta la citolisi?

Nei casi di danno cellulare e citolisi, il contenuto delle cellule viene liberato all’esterno, pertanto lo si ritrova in circolo. Dosando alcuni enzimi, attraverso prelievo di sangue, è possibile stabilire se è avvenuta la citolisi. Infatti, di norma le membrane cellulari sono impermeabili agli enzimi e nel sangue se ne ritrovano solo piccole quantità.

Tra gli enzimi di citolisi, vi sono:

  • AST (aspartato-transaminasi), anche nota come una delle transaminasi gt, la glutammico-ossalacetico-transaminasi (GOT). Il suo dosaggio è aspecifico perché è contenuta in diverse cellule, tessuti, e organi, quali eritrociti, miocardio, muscolo, fegato, rene. Essa aumenta fisiologicamente nel neonato, e marcatamente in caso di infarto del miocardio, epatite virale, e necrosi epatica su base tossica. In caso di epatite virale il suo aumento è maggiore che in caso di infarto del miocardio, perché nel primo caso vi è più tessuto interessato dalla citolisi. In caso di cirrosi epatica, ittero colostatico, metastasi epatiche e carcinoma epatico, mononucleosi infettiva, malattie muscolari, e emolisi, invece, aumenta moderatamente.
  • ALT, alanina-transaminasi, anche nota come l’altra transaminasi gt, la glutammico-piruvico-transaminasi (GPT). Essa è più epato-specifica, perché è molto più presente a livello epatico rispetto agli altri organi, perciò consente di valutare meglio le funzioni del fegato. Nelle epatiti acute aumenta nel siero molto più della AST. Inoltre, la ALT aumenta marcatamente nell’epatite virale e nella necrosi epatica su base tossica. Aumenti di minore entità si osservano in corso di cirrosi epatica, ittero colostatico, stasi epatica da insufficienza cardiaca, mononucleosi infettiva.
AST e ALT, insieme alla bilirubina totale e frazionata (cioè bilirubina indiretta e bilirubina diretta), al tempo di protrombina e all’ammoniemia rappresentano le indagini di primo livello per le epatiti. Anche il riscontro di fosfatasi alcalina alta è utile per identificare un quadro di epatopatia.

  • LDH, lattico deidrogenasi, si trova in fegato, cuore, polmone, rene, milza, pancreas, tiroide, linfonodi, muscoli scheletrici, cellule ematiche. Un valore LDH alto può essere dovuto a processi di danneggiamento o di necrosi di ciascuno di questi organi e tessuti, pertanto è aspecifico. Aumenta marcatamente in caso di infarto miocardico, anemie perniciose ed emolitiche, leucemie, distrofia muscolare, neoplasie, epatopatie.
  • CK, creatinchinasi, come altri enzimi, possiede forme specifiche per ciascun tessuto in cui è espresso, cioè la CK nel cervello è diversa da quella del muscolo. Nel miocardio si trova la CK-MB e, insieme al dosaggio della LDH e delle troponine, è uno degli enzimi cardiaci dosati in caso di sospetto infarto del miocardio. In generale, alti livelli di CK si riscontrano nei casi di danni muscolari. 

Si può prevenire la citolisi?

Diverse cellule e organismi hanno adattato sistemi per prevenire la citolisi da squilibrio osmotico. Ad esempio, i parameci utilizzano dei vacuoli contrattili, che pompano rapidamente fuori l’acqua in eccesso in caso di squilibrio osmotico. Inoltre, la loro membrana cellulare è anche meno permeabile all’acqua. Altri organismi pompano fuori dalla cellula i soluti, in modo da bilanciare la differenza di concentrazione di soluti fra interno ed esterno. In questo modo non avviene il movimento di acqua per osmosi.

Per gli altri tipi di citolisi, le cellule rispondono al danno che potrebbe provocare la lisi attuando diverse strategie di adattamento, più o meno specifiche e complesse. 

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Dr.ssa Tania Catalano Biologo
Dr.ssa Tania Catalano
specialista in Medicina molecolare

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