Colesterolo cattivo troppo basso? Impennano le probabilità di ictus

Dr.ssa Elisabetta Ciccolella Farmacista
Redatto scientificamente da Dr.ssa Elisabetta Ciccolella, Farmacista |
A cura di Redazione

Data articolo – 04 Luglio, 2019

Colesterolo cattivo basso aumenta il rischio di ictus emorragico

Non è solo il colesterolo alto a essere pericoloso. Secondo un recente studio, anche il colesterolo cattivo troppo basso potrebbe danneggiare la nostra salute. Il rischio? Da non sottovalutare: ictus emorragico.

Vediamo insieme i dettagli dello studio pubblicato sull’autorevole rivista Neurology.

Colesterolo cattivo basso e rischi per la salute

Proprio così. Il colesterolo cattivo basso è dannoso per l’organismo, proprio come quello alto, incrementando addirittura il rischio di ictus emorragico. Questo è quanto emerso da uno studio portato avanti dai ricercatori dell’Università della Pennsylvania in collaborazione con la Harvard Medical School di Boston, coordinato dal dr. Xiang Gao.

Non è il primo studio che si muove in questa direzione: alcuni anni fa, era già stato dimostrato come i livelli troppo bassi di colesterolo LDL potessero portare a ictus emorragico. Purtroppo, allora la ricerca era stata effettuata su un gruppo ristretto di donne.

Per arrivare a queste conclusioni, gli scienziati hanno preso in considerazione oltre 96 mila persone che mai prima di allora avevano sofferto di colesterolo alto, ictus, infarti o tumori. Sono stati loro misurati i livelli di colesterolo cattivo che, nel linguaggio medico, chiamiamo colesterolo LDL (ovvero lipoproteine a bassa densità) per un periodo di nove anni, durante i quali sono stati al contempo calcolati i casi di ictus emorragico.

Cosa è emerso? Considerando che, mediamente, il colesterolo cattivo è ottimale quando il livello è di 100 mg/dL, i dati raccolti hanno dimostrato che i soggetti con livelli tra 70 e 99 mg/dL avevano un rischio di ictus emorragico simile. Ma quando i livelli erano inferiori, quindi sotto i 70 mg/dL, il rischio di ictus emorragico incrementava in modo davvero significativo. Parliamo del 169% di probabilità in più di andare incontro a questa condizione. Non poco, insomma.

I rischi dell’ictus emorragico

Purtroppo, l’ictus cerebrale si colloca tra le prime tre cause di morte nei paesi industrializzati. Anche l’Italia non fa eccezione, dove costituisce la principale causa di morte cardiovascolare.

Certo, non è la tipologia di ictus maggiormente diffuso. Gli studi epidemiologici indicano che l’8-18% degli ictus è però emorragico, e si verifica quando un vaso sanguigno deputato al trasporto del sangue al cervello scoppia in modo pressoché improvviso, apportando notevoli danni cerebrali, nella maggior parte dei casi fatali. Le cause dell’ictus emorragico? Molteplici. Tra queste:

  • Ipertensione
  • Amiloidosi cerebrale
  • Coagulopatie
  • Terapia anticoagulante
  • Terapia trombolitica per infarto miocardico
  • Malformazione artero-venosa
  • Aneurismi e altre malformazioni vascolari (angiomi venosi e cavernosi)
  • Vasculite

I sintomi dell’ictus emorragico, invece, sono quanto mai comuni. Mal di testa improvviso, vomito, perdita di coscienza, rigidità della nuca e perdita di coscienza sono sicuramente i più diffusi.

Oggi, però ai fattori di rischio standard (fumo, alcool e pressione alle stelle) si aggiunge il colesterolo. Quello cattivo, quando troppo basso.

Ultimo aggiornamento – 14 Aprile, 2020

Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
Contenuti correlati
cellulare con la pagina di chatgpt aperta
L’Intelligenza Artificiale sta cambiando il nostro cervello? Cosa dice la scienza (e cosa significa per noi)

L’uso dell’intelligenza artificiale può aumentare la produttività, ma potrebbe indebolire pensiero critico e capacità decisionali. Ecco cosa rivelano gli studi e perché riguarda tutti noi.

Una persona davanti ai social media.
Social Media: l’uso eccessivo può allontanarci dal corpo? Ecco la scoperta

E se l’esperienza corporea potesse essere influenzata anche dal tempo trascorso sui social media? Un nuovo studio ha indagato questo legame. Scopri cosa significa.