icon/back Indietro Esplora per argomento

Coronarografia: rischi e possibili complicazioni

Anna Nascimben | Editor

Ultimo aggiornamento – 13 Luglio, 2023

Coronografia: come funziona e quali sono i rischi?

La coronarografia presenta dei rischi? E se sì, quali sono? In cosa consiste questo esame e quali informazioni ci rivela circa lo stato di salute di un paziente? 

Vediamo insieme tutto quello che c'è da sapere.

Coronarografia cardiaca: quali rischi per la salute?

La coronarografia è un esame che serve a valutare lo stato di salute delle arterie coronarie, quelle, cioè, che sono direttamente collegate al cuore. Si tratta di un'indagine diagnostica invasiva che, seppur molto importante, può effettivamente presentare dei rischi per il soggetto. 

La coronarografia consiste in un esame radiologico svolto attraverso l'impiego di liquidi di contrasto e viene eseguita senza che il paziente venga sedato in modo totale.

La procedura prevede l'introduzione di un catetere attraverso un'arteria del polso o l'arteria femorale, il quale viene fatto avanzare fino alle coronarie. Qui, in seguito all'iniezione del liquido di contrasto, si potrà ottenere una panoramica delle arterie coronariche e attestare l'eventuale presenza di un loro restringimento.

Come tutti gli esami invasivi, anche la coronarografia al cuore presenta dei rischi, legati principalmente al fatto che si potrebbero verificare degli ematomi sul luogo di ingresso del catetere, delle aritmie e angina. Inoltre, potrebbero avvenire delle reazioni allergiche al mezzo di contrasto (nei soggetti che mai prima d'ora si erano sottoposti a questo esame). 

medico parla con paziente

La coronarografia si caratterizza per un basso rischio di morte: la media è di circa un paziente ogni mille, e si verifica soprattutto in soggetti gravemente malati. Sebbene, quindi le complicazioni della coronarografia siano rare, si tratta comunque di un esame che non è esente da rischi e che dovrebbe essere prescritto solo quando strettamente necessario.

Perché eseguire una coronarografia

Se l'esame coronarografico presenta dei rischi, perché eseguirlo? A cosa serve e per quali patologie è indicato? In genere si prescrive quando il paziente ha una situazione di insufficienza cardiaca, quando ha cardiopatie congenite, quando vi sono dei difetti nelle valvole cardiache o dei traumi importanti al torace

Essa, inoltre, può essere svolta sia come esame preliminare in vista di un'operazione al cuore (ad esempio prima di installare il bypass), sia dopo un'operazione chirurgica che ha coinvolto il miocardio.

Qualora il paziente manifestasse una serie di sintomi riconducibili all'infarto del miocardio o a una coronaropatia, come ad esempio intenso dolore al torace, dolore allo stomaco, al braccio, al collo e sensazione di non riuscire a respirare bene, allora la coronarografia può essere prescritta con urgenza in modo da valutare lo stato di salute delle arterie.

Questo esame risulta fondamentale per indagare la presenza di restringimenti nelle arterie dovuti alla presenza di accumuli di grasso o di calcio, i quali limitano la circolazione del flusso sanguigno all'interno dei vasi.

Inoltre, attestano l'eventuale formazione di placche aterosclerotiche, ovvero degli inspessimenti delle pareti interne dei vasi, consentendo di capire se le arterie coronariche sono libere o sono ostruite.

Coronorografia e complicazioni

I rischi della coronarografia, seppur presenti, andrebbero sempre valutati in rapporto ai benefici che apportano al paziente. Sebbene sia un esame invasivo, esso, anche grazie alle innovazioni tecnologiche introdotte di recente, garantisce una sempre più ridotta eventualità di incorrere in rischi.

Tra gli effetti collaterali che si potrebbero verificare dopo aver svolto questa indagine diagnostica, rientrano:

  • le reazioni allergiche al liquido di contrasto;
  • l'insorgere di nausea e vomito;
  • la presenza di ematomi in corrispondenza del punto di ingresso del catetere, di emorragie, fistole artero venose, di pseudoaneurismi e, nei casi più gravi, anche embolie, ictus e aritmie cardiache.

La coronarografia, inoltre, prevede che si osservino delle specifiche raccomandazioni legate al recupero. Essa, ad esempio, deve essere eseguita a digiuno e in regime di ricovero, inoltre il paziente deve essere sottoposto a una compressione da parte del personale medico nel punto in prossimità dell'ingresso del catetere. Se questo si trova nell'arteria femorale, occorrerà rimanere distesi a letto con la gamba sollevata per circa 6-8 ore. 

Per evitare che durante la procedura possa insorgere la trombosi da catetere, spesso i medici somministrano una terapia anticoagulante a base di eparina sodica.

Negli ultimi anni è stato messo a punto un altro metodo per indagare le coronarie, che si caratterizza per essere meno invasivo. Si tratta della TAC coronaricao TC, che può essere utilizzata nei pazienti che presentano un rischio di malattia cardiaca medio-basso o che sono stati sottoposti a bypass.

Coronarografia e fattori di rischio

Esistono dei fattori che aumentano la possibilità che il paziente sviluppi delle problematiche in seguito all'esecuzione dell'intervento, tuttavia la maggior parte di esse possono essere prevenute mettendo in atto una terapia specifica. 

Tra gli elementi che potrebbero causare delle complicazioni troviamo:

  • essere allergici al mezzo di contrasto;
  • soffrire di insufficienza renale;
  • soffrire di ipertensione e non assumere una terapia per tenere sotto controllo la pressione;
  • forme di anemia severa;
  • soffrire di aritmie cardiache gravi;
  • avere patologie legate alla coagulazione del sangue;
  • squilibri elettrolitici.

Nessuno di questi fattori pone un divieto assoluto di eseguire l'esame, tuttavia è necessario che il personale medico adotti dei provvedimenti volti a prevenire ogni possibile conseguenza negativa, come ad esempio la somministrazione di farmaci anticoagulanti, di medicinali contro l'ipertensione o di una terapia a base di cortisone che prevenga le allergie al mezzo di contrasto.

Condividi
Anna Nascimben | Editor
Scritto da Anna Nascimben | Editor

Con una formazione in Storia dell'Arte e un successivo approfondimento nello studio del Digital Marketing, mi occupo da anni di creare contenuti web. In passato ho collaborato con diversi magazine online scrivendo soprattutto di sport, vita outdoor e alimentazione, tuttavia nel corso del tempo ho sviluppato sempre più attenzione nei confronti di temi come il benessere mentale e la crescita interiore.

a cura di Dr.ssa Emiliana Meleo
Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
Anna Nascimben | Editor
Anna Nascimben | Editor
in Salute

915 articoli pubblicati

a cura di Dr.ssa Emiliana Meleo
Contenuti correlati
Farmaco per Prevenire Infarto
Ictus e infarto: un nuovo farmaco potrebbe prevenirli

Un nuovo studio proveniente dal Monzino, è appena partito per cercare di ridurre la possibilità di malattie cardiovascolari gravi (come l’infarto), tra i cui fattori di rischio rientrano alti livelli di colesterolo LDL. Vediamo di cosa si tratta!

icon/chat