Non è raro pensare che le allergie siano una condizione prettamente primaverile, tuttavia, non è così in quanto possono presentarsi anche in autunno.
In particolare, chi soffre di allergia o asma, tra la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno, spesso riferisce un peggioramento dei sintomi con ostruzione nasale, starnuti, naso che cola (rinite allergica) e altri sintomi collegati.
Ma come affrontare le allergie autunnali? Scopriamo insieme cosa fare in questi casi.
Allergie autunnali: quali sono le cause?
Le cause delle allergie autunnali risiedono principalmente in pollini, muffe e acari della polvere.
Pollini
Per quanto riguarda i pollini, le fioriture variano in base alle regioni e al clima:
- Parietaria: nelle regioni calde del Centro-Sud è la parietaria a fare da padrona, scatenando reazioni allergiche in e liberando pollini da marzo fino ad ottobre.
- Ambrosia e graminacea: in autunno, nell’area del Nord Italia sono invece presenti ambrosia e graminacee. I cambiamenti climatici, in particolare l’innalzamento delle temperature, però, permettono alle piante estive di rappresentare un problema anche fuori stagione, prolungando così il tempo di esposizione dei pazienti agli allergeni.
Muffe
Anche le muffe (Alternaria, Cladosporium, Aspergillus) possono causare reazioni allergiche in autunno, in ambienti aperti e chiusi e molto umidi, che creano un ottimo ecosistema per la crescita di questi organismi.
Queste sono causa non solo di oculoriniti, ma anche di violente crisi asmatiche nelle persone predisposte.
Acari
Un pericolo insidioso, soprattutto nei mesi freddi, è rappresentato dagli acari.
Si tratta di una sottoclasse di aracnidi (ragni) che si nutrono di forfora umana e polvere, insediandosi nei materassi e tappeti, causando asma e raffreddore, sintomi tipici dell’allergia agli acari.
Questi svolgono ruolo di rilievo nell’insorgenza dei sintomi delle allergie autunnali, poiché proliferano approfittando degli ambienti chiusi a causa delle basse temperature.
Cosa fare per placare i sintomi delle allergie in autunno
Se i sintomi si manifestano per la prima volta e lasciano sospettare la presenza di un’allergia è bene consultare un medico.
Infatti, una corretta diagnosi è fondamentale per identificare la vera causa del problema e studiare un trattamento mirato.
Le cure per le allergie variano in base ai sintomi che ogni individuo manifesta. La terapia è sempre personalizzata, e dipende anche dal quadro generale del paziente.
In generale, la rinite si combatte con farmaci steroidi topici, come spray nasali (in alcuni casi terapia combinata steroidea e antistaminica).
Per l’asma sono, invece, disponibili farmaci specifici: per la maggior parte dei casi, il controllo della malattia si ottiene con farmaci corticosteroidei per via inalatoria che possono essere associati anche a farmaci broncodilatatori. Per questi casi esistono nuovi farmaci studiati appositamente per avere un’emivita (durata del principio attivo) di 24 ore in modo da ridurre le dosi e prolungarne gli effetti.
Per i casi di asma più severa è necessario studiare in modo più accurato il sistema immunitario del paziente, oltre ad un’analisi più approfondita della funzionalità dei polmoni e la loro infiammazione.
Qualora si soffrisse di bruciore agli occhi e congiuntivite, è bene ricorrere a colliri antistaminici o a base di sodio cromoglicato, che riducono il fastidio e la lacrimazione.
Esiste anche l’immunoterapia specifica, che può ridurre sensibilmente i sintomi e (spesso) eliminarli completamente: grazie alla somministrazione di dosi minime e progressive di acari, pollini o muffe, riesce nel 95% dei casi a desensibilizzare il paziente.
Infine, è opportuno evitare l’allergene. È questa la prima e più valida terapia.