Fermenti lattici per il colon irritabile: quali scegliere?

Anna Nascimben | Editor

Ultimo aggiornamento – 26 Febbraio, 2024

ragazza in farmacia

Per chi soffre di problemi intestinali, un aiuto prezioso arriva dall'assunzione dei probiotici, ma quali sono i più efficaci? Ecco una guida per scegliere i migliori fermenti lattici per il colon irritabile.

Quali fermenti lattici per colon irritabile scegliere?

Il colon è una porzione dell'intestino che collega il retto all'intestino tenue e svolge diverse funzioni importanti per l'organismo, fra cui quella di assorbire l'acqua e i sali minerali in modo che queste sostanze non vengano espulse con le feci. 

In alcuni soggetti può verificarsi tuttavia quella è chiamata "sindrome del colon irritabile", ovvero una condizione che provoca in chi ne soffre disturbi digestivi, episodi di diarrea o, al contrario, di stipsi, dolore addominale e gonfiore.

Le cause che determinano la sindrome del colon irritabile non sono state ancora del tutto chiarite, tuttavia si ritiene che essa possa insorgere in seguito a un'infezione batterica, a un forte stress, a una cattiva alimentazione o in relazione ad abitudini di vita scorrette.

Per chi soffre di irritabilità al colon, un aiuto arriva dai fermenti lattici, ovvero da microrganismi batterici che sono in grado di produrre acido lattico a partire dalla fermentazione del lattosio. I batteri lattici si dividono in due grandi categorie: quelli probiotici e quelli non probiotici.

Nel primo caso si tratta di fermenti che sono già presenti normalmente all'interno del microbiota intestinale dell'essere umano, visto che essi hanno la funzione di mantenere in equilibrio la flora intestinale. 

Alla luce di ciò, quali sono i fermenti lattici migliori per colon irritabile e disturbi digestivi? Sicuramente sono da preferire i fermenti probiotici, quelli, cioè, che sono vivi e in grado di esercitare un'azione benefica nei confronti dell'apparato digerente.

In commercio esiste una grande varietà di fermenti lattici probiotici per colon irritabile, tuttavia in genere si consiglia di scegliere un integratore di probiotici che contenga più specie batteriche diverse (quelli, cioè, definiti "polivalenti"), in modo da garantire una maggior varietà.

Fermenti lattici e colon irritabile: le caratteristiche da tenere presente

Diversi studi hanno dimostrato il legame che intercorre tra colon irritabile e fermenti lattici, evidenziando come questi ultimi possano effettivamente svolgere un ruolo positivo nei confronti dell'apparato digerente. Per quanto riguarda la scelta dei probiotici migliori per colon irritabile e disturbi digestivi, sembra che tra le specie più efficaci si distinguano i bifidobatteri, i quali si rivelano particolarmente utili in caso di stitichezza, colite e fastidi non determinati da cause esterne.

Per essere realmente in caso di colon irritabile, i fermenti lattici dovrebbero essere:

  • resistenti all'azione di enzimi intestinali, sali biliari e succhi gastrici;
  • già presenti nell'organismo;
  • capaci di colonizzare le cellule intestinali;
  • donare un effetto benefico riscontrabile dal soggetto;
  • sopportabili, ovvero non dovrebbero scatenare reazioni avverse da parte del corpo; 

All'interno del rapporto delicato e complesso tra probiotici e colon irritabile, è quindi consigliabile optare per prodotti ampiamente studiati e non prolungare eccessivamente la durata del trattamento a base di integratori. 

Questi ultimi non dovrebbero infatti essere assunti dopo le otto settimane, visto che man mano che passa il tempo, essi si rivelano sempre meno efficaci.

I migliori fermenti lattici per colon irritabile

Stabilire qual è il miglior integratore di fermenti lattici per il colon irritabile è molto difficile, in quanto molto dipende dal singolo soggetto. In linea generale, però, i più efficaci si sono rivelati essere:

  • il Lactobacillus;
  • il Bifidobacterium;
  • il Levilactobacillus brevis;
  • il Lactococcus lactis;
  • il Bacillus coagulans del ceppo LBSC;
  • lo Streptococcus thermophilus;
  • il Saccharomyces cerevisiae;
  • il Lactiplantibacillus plantarum;
  • il Saccharomyces boulardii;

Vista l'ampia varietà di fermenti lattici a disposizione, non è possibile stabilire a priori quale sia il migliore per il proprio organismo. Molto dipende, infatti, dalla composizione del microbiota personale e dalle caratteristiche di colon e intestino. 

In presenza di patologie evidenti o di una situazione di grave irritabilità, è preferibile che a prescrivere il probiota sia un medico gastroenterologo, il quale saprà valutare la tipologia migliore per ogni esigenza.

È importante tenere presente che, qualora non si riscontrasse alcun beneficio in seguito all'assunzione di un fermento lattico (dopo quindi qualche giorno dall’inizio della terapia), può essere che quello scelto non sia sufficientemente efficace, pertanto si può valutare di cambiare tipologia.

Probiotici per colon irritabile: perché assumerli?

Assumere regolarmente fermenti per colon irritabile, in caso si soffra di fastidi a livello dell'apparato digerente, può contribuire ad alleviare i sintomi della problematica senza fare ricorso a farmaci. 

Introdurre una maggior varietà di batteri, o integrare le specie di cui si è carenti, aiuta infatti a mantenere l'equilibrio della flora intestinale e consente di alleviare il fastidio causato dalla sindrome del colon irritabile.

In particolare, questo tipo di prodotto serve per:

  • diminuire il gonfiore addominale;
  • regolarizzare il transito intestinale, diminuendo gli episodi di diarrea o di stipsi, senza però irritare le mucose dell'intestino;
  • alleviare il dolore causato dalle coliche addominali;
  • aiutare la sintesi di determinati tipi di sostanze, come ad esempio la vitamine K e la H;
  • ridurre i gas intestinali;
  • migliorare le difese immunitarie;
  • ridurre l'infiammazione della mucosa intestinale;
  • migliorare la digestione;
  • ottimizzare l'assimilazione degli alimenti;
  • migliorare il metabolismo dei grassi e del colesterolo;
  • alleviare il fastidio correlato ad altri disturbi di tipo digestivo, come ad esempio il morbo di Chron.

Come abbinare probiotici per intestino irritabile a un corretto stile di vita

Assumere dei probiotici per intestino infiammato e colon irritabile può costituire un valido aiuto per alleviare i sintomi legati a questo disturbo, tuttavia è indispensabile intervenire a 360° sul proprio stile di vita, a cominciare dall'alimentazione. Si consiglia, infatti, di bere ogni giorno una buona quantità di acqua, da abbinare magari a tisane preparate con erbe dall'azione lenitiva ed emolliente.

Specie vegetali come la malva, l'altea, la liquirizia, i semi di finocchio e quelli di anice sono fra i rimedi naturali più utili per placare le coliche addominali e ristabilire il benessere dell'intestino. Allo stesso tempo, è preferibile curare la propria dieta, evitando di consumare grandi quantità di cibo speziato, grasso o fritto.

Chi soffre di colon irritabile dovrebbe poi evitare alcune verdure, come ad esempio i cavoli, i legumi e i latticini, oltre che le bucce della frutta e i semi della frutta, a causa dell'effetto irritante che queste sostanze possono avere sull'apparato digerente. Meglio optare, invece, per alimenti ricchi di batteri probiotici come lo yogurt e il kefir, che costituiscono un alleato fondamentale per chi soffre di problemi digestivi.

Fondamentale è, poi, praticare attività fisica, in modo da prevenire i crampi addominale e la costipazione che deriva da un eccesso di sedentarietà, oltre che agire sul fronte dello stress, andando a diminuire le fonti di preoccupazione in favore di uno stile di vita più equilibrato e regolare.

Anna Nascimben | Editor
Scritto da Anna Nascimben | Editor

Con una formazione in Storia dell'Arte e un successivo approfondimento nello studio del Digital Marketing, mi occupo da anni di creare contenuti web. In passato ho collaborato con diversi magazine online scrivendo soprattutto di sport, vita outdoor e alimentazione, tuttavia nel corso del tempo ho sviluppato sempre più attenzione nei confronti di temi come il benessere mentale e la crescita interiore.

a cura di Dr. Christian Raddato
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