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Perché chi ha il diabete dovrebbe fare colazione (molto) presto

Cristina Grassi | Blogger

Ultimo aggiornamento – 25 Gennaio, 2022

colazione diabete: cosa mangiare e quando

Come sappiamo, l’obesità è una condizione comune nelle persone affette da diabete di tipo due. Insomma, quest’ultime corrono un rischio maggiore di diventare obese, specialmente se hanno l’abitudine di svegliarsi tardi la mattina e andare a letto altrettanto tardi la sera.

Vediamo insieme come mai e, soprattutto, qual è la perfetta colazione per chi soffre di diabete di tipo 2.

Obesità, diabete e cattive abitudini

Uno studio portato avanti dal dr. Sirimon Reutrakul, professore associato di Endocrinologia e Diabetologia presso l’Università dell’Illinois, ha voluto indagare se svegliarsi, e quindi fare colazione presto o tardi la mattina, avesse un impatto sulla massa corporea nelle persone affette da diabete di tipo due.

È stato preso in esame un campione di 210 persone composto da lavoratori affetti da diabete di tipo due, e ne sono state monitorate le abitudini sonno/veglia e quelle alimentari.

Insomma, le persone con una preferenza a consumare la colazione e gli altri pasti a tarda ora, presentavano un IMC (Indice di Massa Corporea) più alto. Come mai? La risposta data dai ricercatori è piuttosto semplice: pasteggiare  scombussola la sveglia biologica, dunque il ritmo circadiano, un elemento fondamentale per la regolazione del nostro metabolismo.

Perché diabete e obesità sono collegati

Sebbene le cause esatte per cui si sviluppi il diabete di tipo due non siano ancora del tutto chiare, siamo a conoscenza dei fattori di rischio che agevolano lo sviluppo della malattia. Primo fra tutti è l’obesità, dunque un Indice di Massa Corporea maggiore di 30. Diversi studi hanno dimostrato che le persone obese e quelle con un IMC superiore a 22, sono 80 volte più a rischio di sviluppare il diabete.

Gli studi suggeriscono che il grasso addominale porta le cellule a rilasciare agenti chimici pro-infiammatori, che rendono l’organismo meno sensibile all’insulina, provocando la cosidetta insulino resistenza. L’obesità cambia anche il metabolismo del nostro corpo, fattore che porta il tessuto adiposo a rilasciare molecole di grasso nel sangue, che a sua volta provoca insulino resistenza.

La prima colazione è il pasto più importante della giornata

Lo abbiamo sempre saputo, ma per i diabetici questa frase è ancora più vera. Consumare una colazione ricca aiuta a regolare la glicemia, ad aumentare la concentrazione di insulina anche dopo il pranzo e a indurre uno stimolo metabolico per l’intera giornata.

Quindi cosa includere nella propria colazione? Le proteine sembrano giocare un ruolo essenziale per tenere a bada i picchi glicemici. Quindi, via libera a uova strapazzate, cereali integrali anche ricchi di fibre e una galletta di riso con un velo di marmellata alla frutta (rigorosamente senza zucchero!).

Ecco altri cibi che aiutano a controllare il livello di zuccheri nel sangue, da consumare durante la giornata:

  • Orzo – Il mix di fibre contenute in questo ingrediente aiutano a diminuire la sensazione di appetito e a controllare i livelli di zucchero nel sangue. I cereali integrali sono ottimi per questa funzione.
  • Banana – L’amido che si trova in questo frutto aiuta a controllare la glicemia e dà una sensazione di sazietà. Questo tipo di amido non viene digerito nell’intestino tenue e viene quindi considerato un tipo di fibra alimentare.
  • Zucca amara (Karela) – Questo cibo contiene un composto simile all’insulina chiamato polipeptide-p o p-insulina che è in grado di controllare il diabete in modo naturale. La zucca amara aumenta l’assorbimento del glucosio e migliora il controllo glicemico.

Se sei affetto da diabete di tipo due, non saltare più la prima colazione e controlla gli orari: alzarsi e mangiare presto conta. Eccome se conta!

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Scritto da Cristina Grassi | Blogger

Comunicazione, lingue straniere e traduzione sono la mia passione. Traduttrice e scrittrice di professione, durante il tempo libero adoro trascorrere il tempo con la mia famiglia e dedicarmi alla lettura.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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