Perturbatori endocrini: attenzione alle sostanze che causano malattie ormonali

Redazione

Ultimo aggiornamento – 03 Febbraio, 2022

perturbatori endocrini: le sostanze che causano malattie ormonali

Creme, dentifrici, cibo in scatola, giocattoli e vestiti: sono tanti i prodotti con cui entriamo quotidianamente in contatto e che, senza saperlo, contengono sostanze chimiche ritenute potenzialmente nocive per il nostro organismo. Una specie di “inquinamento invisibile” a cui siamo continuamente esposti, con evidenti rischi per la salute.

In particolare, parliamo dei cosiddetti perturbatori endocrini che l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha definito come «sostanze esogene o miscele di sostanze che alterano le funzioni del sistema endocrino, causando effetti avversi sulla salute di un organismo, della sua progenie o di una popolazione o sottopopolazione». Insomma, gli interferenti endocrini potrebbero agire negativamente sui nostri ormoni, sessuali o tiroidei, mettendo addirittura a rischio la fertilità – maschile e femminile – e la salute dei più piccoli.

Ma quali sono queste sostanze? E dove si trovano? Come orientare la nostra spesa, soprattutto nel campo della cosmesi? Facciamo luce sugli aspetti più importanti.

I perturbatori endocrini: quali sono e come agiscono sul nostro organismo

Come sappiamo, il sistema endocrino è costituito da diversi organi o ghiandole: impossibile non citare il cervello (ipofisi, ipotalamo, epifisi), la tiroide, la paratiroide, il timo, le ghiandole surrenali, il pancreas e gli organi riproduttivi (ovaie e testicoli).

Questi organi sono responsabili della produzione di ormoni, ovvero sostanze che si comportano come messaggeri chimici che, trasportati dal sangue verso gli organi, regolano le funzioni principali dell’organismo, come:

  • Riproduzione
  • Sviluppo sessuale
  • Crescita
  • Appetito
  • Sonno
  • Temperatura

I perturbatori endocrini sono sostanze che, come suggerisce il nome stesso, alterano il funzionamento del sistema endocrino. Talvolta, anche dosi minime sono in grado di bloccare o modificare l’azione degli ormoni, con delicate (e pericolose) conseguenze per il nostro organismo. In particolare, sono accusati di:

  • Ridurre la fertilità
  • Favorire malformazioni genitali
  • Essere all’origine della pubertà precoce
  • Causare malattie croniche come l’obesità
  • Determinare tipologie di tumori

Le mamme e le donne in dolce attesa dovrebbero porvi particolare attenzione. La maggior parte dei perturbatori sono, infatti, sostanze lipofile che vengono immagazzinate nel tessuto adiposo. Da qui, possono poi essere trasmesse al feto attraverso il sangue, il liquido amniotico o il latte materno. E, badate bene, l’assorbimento per un neonato è dieci volte superiore rispetto a quello dell’adulto!

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Le sostanze di cui parliamo hanno nomi ormai familiari per i consumatori più attenti: si va dai parabeni, ai composti perfluoroalchilici, passando per i ftalati e i policlorobifenili.

In realtà, però, non ci si ferma a questi nomi: le sostanze sospettate di creare interferenze sono circa 800. Ovviamente, è inutile dirlo, non sempre tutte le molecole ascrivibili a queste categorie chimiche hanno effetti dannosi per l’uomo.

Nonostante ciò, saper leggere le etichette dei prodotti, cosmetici in primis, risulta davvero fondamentale. E se scovaste la dicitura «Testato sui Perturbatori Endocrini», fareste sicuramente un buon affare (per la vostra pelle e i vostri ormoni!): è infatti sinonimo di garanzia che il prodotto non ha alcun effetto avverso sul funzionamento endocrino.

Provare per credere.

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a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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