A rispondere alle domande, sul portale della SIP: dott.ssa Valentina Negro, UOC di Broncopneumologia, Dipartimento Pediatrico Universitario Ospedaliero, Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, Roma – Dott.ssa Claudia Ciarlitto, Università Tor Vergata.
Di polmonite, se ne parla molto, soprattutto in inverno. Questa grave forma di infiammazione, che può colpire anche entrambi i polmoni, rappresenta una delle principali minacce – soprattutto per i bambini – e può essere scatenata da agenti, quali virus o batteri.
In occasione della Giornata Mondiale della Polmonite, che si celebra ogni anno il 12 novembre, è importante riportare l’attenzione su una patologia spesso sottovalutata, ma che continua a essere tra le prime cause di mortalità infantile nel mondo.
Per comprendere meglio come riconoscerla, prevenirla e affrontarla in modo tempestivo, abbiamo intervistato la Dottoressa Claudia Ciarlitto, che spiega in cosa consiste la malattia, quali sono i sintomi da non ignorare e perché la vaccinazione resta una delle armi più efficaci per ridurre i casi gravi.
Un approfondimento utile per fare chiarezza e promuovere una maggiore consapevolezza sulla salute respiratoria.
1) Da cosa é causata la polmonite?
Quando si parla di polmonite, è importante ricordare che non esiste un’unica causa: diversi microrganismi possono provocarla, e la loro diffusione varia anche in base all’età del paziente. La specialista spiega quali sono gli agenti più comuni e come si distinguono le forme virali da quelle batteriche.
Più comuni sono le forme di polmonite virale, ovvero il Virus Respiratorio Sinciziale e l’ Adenovirus . Sopra i tre anni di età, invece, le infezioni hanno spesso una natura batterica, causate dallo Streptococco pneumoniae.
Le polmoniti batteriche possono essere anche scatenate da: Mycoplasma pneumoniae, Chlamydia pneumoniae e Haemophilus influenzale.
2) Tosse, febbre e affanno: quando si tratta di polmonite?
I sintomi della polmonite possono facilmente confondersi con quelli di una comune influenza, ma alcuni segnali devono mettere in allerta. La specialista spiega come riconoscere i campanelli d’allarme e capire quando tosse, febbre e affanno nascondono qualcosa di più serio.
Certamente, tosse , febbre e difficoltà respiratoria sono sintomi della polmonite. I pazienti, spesso, avvertono dolore toracico – a mo’ di fitta – e altre volte (ma con meno frequenza) nausea e vomito (…).
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La forte debolezza e la mancanza di appetito sono altri due campanelli d’allarme.
3) Come si diagnostica la polmonite?
Riconoscere la polmonite non si rivela un'operazione sempre immediata, soprattutto nei soggetti più piccoli, dove i sintomi possono sovrapporsi a quelli di altre infezioni respiratorie. La specialista spiega come viene formulata la diagnosi e quali sono gli strumenti e i trattamenti più indicati in base alla gravità del caso.
Nei bambini, il pediatra deve differenziare la polmonite dalle altre patologie delle basse vie aeree e possono insorgere delle difficoltà (…).
La diagnosi è principalmente clinica. Si riscontrano i sintomi, ovvero la diminuzione della penetrazione di aria, l’ auscultazione rumorosa, i rantoli. Si passa poi alla radiografia del torace, quando si assiste a una lenta risoluzione.
Come si cura? La terapia dipende dalla gravità del quadro respiratorio e dall’età del paziente (…). Antibiotici a largo spettro sono spesso impiegati in questi casi (…).
4) Quando preoccuparsi?
Cogliere quando la situazione richiede un intervento urgente è fondamentale per evitare di incorrere in complicazioni. La specialista chiarisce in quali casi la polmonite deve destare preoccupazione e quando è necessario il ricovero ospedaliero, in modo particolare in quei pazienti definiti fragili.
Le preoccupazioni insorgono laddove si assiste a una febbre alta e persistente, nonostante gli antibiotici . Maggiore è l’infezione maggiori sono la difficoltà respiratoria e il dolore toracico (…). Il ricovero ospedaliero è necessario nei neonati e nei pazienti con più di 3 mesi vita in caso di:
- dispnea;
- saturazione di ossigeno <90-93% in aria ambiente;
- febbre persistente;
- immunodeficit, cardiopatie, pneumopatie croniche;
- disidratazione, vomito.
5) Polmonite: esiste un vaccino?
La prevenzione incarna quello che può definirsi un ruolo cruciale nella lotta contro la polmonite, soprattutto nei soggetti più giovani e fragili.
La dottoressa pone in evidenza l’importanza dei vaccini oggi disponibili, spiegando quali protezioni offrono e perché rappresentano uno strumento essenziale per evitare le forme più gravi della malattia.
Vanno ricordati due vaccini per combattere due dei patogeni maggiormente responsabili di polmonite complicata: la vaccinazione antipneumococcica e la vaccinazione contro l’Haemophilus influenzae (compresa nel vaccino esavalente) (…).
