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Quanti battiti cardiaci bisogna avere al minuto?

Mattia Zamboni | Seo Content Specialist

Ultimo aggiornamento – 29 Marzo, 2023

Scopriamo quanti battiti al minuto occorre avere

La frequenza del battito cardiaco può essere condizionata da diversi fattori: in condizioni di riposo, può rientrare in un preciso lasso di tempo (che però varia a seconda dei punti di vista).

Cerchiamo, dunque, di capire quanti battiti al minuto occorre avere nelle situazioni legate alla vita di tutti i giorni.

Che cosa si intende per battito cardiaco?

La frequenza del battito cardiaco (o polso) indica il pulsare del cuore, ovvero quel valore che mostra quante volte il muscolo cardiaco esercita la propria attività nell’arco di un minuto.

Il battito del cuore varia da persona a persona e conoscerne la frequenza può essere utile per vari motivi:

  • permette di prevenire l’insorgenza di alcuni problemi cardiaci;
  • aiuta a monitorare il livello di forma fisica.

Inoltre, spesso, si pensa che le pulsazioni cardiache siano strettamente collegate alla pressione sanguigna, ma non è così: quando il numero di battiti aumenta, l’organismo è in grado di compensare riducendo la pressione e favorendo la dilatazione dei vasi sanguigni.

Come mi misura il battito cardiaco

Per calcolare il battito cardiaco occorre, prima di tutto, interrompere ogni attività e rimanere a riposo per almeno 10 minuti.

Le zone in cui la rilevazione è più attendibile sono:

  • polso;
  • dorso del piede;
  • lato del collo;
  • gomito interno.

Occorre porre i polpastrelli di indice e medio in una delle parti sopracitate (nel caso del polso, la parte più affidabile, all’altezza della base del pollice) e esercitare una leggera pressione, tenendo i polpastrelli piatti.

Il battito cardiaco può essere misurato anche in altre zone, sempre dove i vasi arteriosi sono vicini alla pelle:

  • tempia;
  • inguine;
  • incavo del ginocchio;
  • lato interno del piede.

Dopo aver individuato il battito, occorre contare le pulsazioni per almeno un minuto.

Fattori che possono influenzare il battito del cuore

Esistono diversi fattori che possono influenzare la frequenza del battito cardiaco, tra cui:

  • posizione del corpo: nei primi secondi dopo un cambio di posizione, la frequenza cardiaca può salire leggermente (ma torna normale in pochi minuti);
  • emozioni: ansia, eccitazione e stress possono far aumentare la frequenza cardiaca;
  • dimensioni corporee: l’obesità potrebbe far aumentare la frequenza a riposo (ma mai superiore a 100);
  • temperatura: quando l’umidità e le condizioni termiche aumentano, si avrà un incremento della frequenza cardiaca (anche se non oltre i 5/10 bpm);
  • alcuni farmaci: medicinali per stimolare la tiroide possono aumentare il polso, mentre farmaci come i beta-bloccanti possono rallentarlo.

Battiti cardiaci al minuto alti: la tachicardia

Si può riscontrare tachicardia quando il ritmo cardiaco è accelerato, con un numero di battiti al minuto superiore ai 100 (ma può arrivare anche a 400).

Quando le pulsazioni del cuore sono così alte, il muscolo non è in grado di pompare efficacemente il sangue ossigenato all'interno del sistema cardio-circolatorio.

La tachicardia può essere:

  • atriale, quando riguarda le camere cardiache superiori;
  • ventricolare, quando riguarda quelle inferiori.

Battiti cardiaci alti possono essere causati da:

  • pressione alta (o ipertensione);
  • stress;
  • eccessiva assunzione di sostanze stupefacenti, bevande alcoliche o contenenti caffeina;
  • aterosclerosi;
  • disfunzioni delle valvole cardiache;
  • scompenso cardiaco;
  • cardiomiopatie;
  • tumori;
  • infezioni;
  • disfunzione alla tiroide;
  • squilibrio elettrolitico.

Quanti battiti al minuto hanno i soggetti a riposo?

Il battito cardiaco a riposo equivale all’attività minima (ma, durante il sonno, la frequenza scende ulteriormente): in questi frangenti, infatti, l’organismo ha bisogno di meno apporto di sangue.

In soggetti rilassati e non malati, le pulsazioni a riposo sono previste tra 60 e 100, ma possono variare in base all’età; ad esempio:

  • nei neonati da 0 a 1 mese: 70/190 battiti per minuto;
  • in bambini da 1 a 11 mesi: 80/160 battiti al minuto;
  • nei bambini da 1 a 2 anni: 80/130 battiti cardiaci al minuto;
  • dai 3 a 4 anni: 80 /120 pulsazioni del cuore al minuto;
  • da 5 a 6 anni: 75/115 battiti al minuto;
  • nei bambini da 7 a 9 anni: 70 /110 battiti cardiaci al minuto;
  • dai 10 anni, negli adulti e negli anziani: 60/100 battiti al minuto.

Quanti battiti si hanno a riposo

Inoltre, gli atleti ben allenati dovrebbero avere circa 40/60 battiti al minuto: questo suggerisce che più il soggetto è in forma più bassa è la frequenza cardiaca in condizioni di riposo.

Sono in molti, però, a ritenere che le pulsazioni normali dovrebbero essere comprese tra 50 e 70 battiti al minuto, mentre altri indicano tra 75 e 80 la frequenza di pulsazioni normali.

Infine, è normale che, durante il sonno, si verifichi un rallentamento del battito cardiaco (la frequenze si assesta tra 40 e 50 bpm).

Battito cardiaco basso: a quanto deve essere?

Si parla di bradicardia quando i battiti del cuore sono bassi, e si contano meno di 60 pulsazioni al minuto: questo non significa necessariamente che vi è un problema, ma potrebbe essere una conseguenza dell’assunzione di farmaci beta-bloccanti.

Come visto prima, un valore basso di battiti cardiaci può anche essere riscontrato in soggetti atletici che praticano attività sportive intensivamente: questo avviene perché il muscolo cardiaco è allenato e non ha bisogno di lavorare eccessivamente per mantenere una condizione stabile.

Quanti battiti al minuto si hanno durante l’attività fisica?

Per quanto riguarda l’attività fisica di intensità moderata, la frequenza del battito cardiaco dovrebbe rimanere tra il 50 e il 70% rispetto alla massima: quest’ultima viene calcolata a partire dall’età.

Una stima approssimativa si può ottenere attraverso il seguente calcolo: 220 – anni di età.

Per fare un esempio, per un trentenne la frequenza massima è pari a 190 battiti al minuto; dunque i battiti regolari al minuto durante un’attività fisica di intensità moderata dovrebbe essere compresa tra:

  • soglia del 50%: 170 x 0,5 = 95 battiti/minuto;
  • soglia del 70% = 170 x0,7 = 133 battiti/minuto.

Se l’attività fisica è intensa, i battiti cardiaci dovrebbero rimanere tra il 70 e l’85% – qualora, invece, l’esercizio sportivo fosse intenso, le pulsazioni dovrebbero rimanere tra i 130 e i 157 battiti al minuto.

Ecco una tabella esplicativa della frequenza cardiaca massima:

  • a 20 anni: 200 bpm;
  • a 30 anni: 190 bpm;
  • a 35 anni: 185 bpm;
  • a 40 anni: 180 bpm;
  • a 45 anni: 175 bpm;
  • a 50 anni: 170 bpm;
  • a 55 anni: 165 bpm;
  • a 60 anni: 160 bpm;
  • a 65 anni: 155 bpm;
  • a 70 anni: 150 bpm.

Qualora la frequenza cardiaca dovesse essere superiore a quella degli intervalli calcolati, lo sforzo è eccessivo e occorre ridimensionare la propria attività.

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Mattia Zamboni | Seo Content Specialist
Scritto da Mattia Zamboni | Seo Content Specialist

Ho conseguito la laurea in Scienze della Comunicazione con un particolare focus sullo storytelling. Con quasi un decennio di esperienza nel campo del giornalismo, oggi mi occupo della creazione di contenuti editoriali che abbracciano diverse tematiche, tra cui salute, benessere, sessualità, mondo pet, alimentazione, psicologia, cura della persona e genitorialità.

a cura di Dr.ssa Emiliana Meleo
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