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Sole in gravidanza: si o no? Qualche consiglio utile

Gloria Negri | Biologa e ricercatrice

Ultimo aggiornamento – 09 Giugno, 2020

Sole in gravidanza: le regole

«No, il sole in gravidanza, no!» Ne siamo proprio certi? 

Nonostante i consigli di nonne e mamme, non è vero che durante la dolce attesa sia necessario rinunciare alla tintarella. Nei 9 mesi di gravidanza, infatti, il sole non è certo più dannoso rispetto a tutti gli altri momenti della vita, se non si adottano le giuste precauzioni. 

Quindi, via libera al sole in gravidanza. Certo, con alcune e semplici accortezze.

Il sole durante il primo trimestre di gravidanza

Il primo trimestre di gravidanza è il periodo durante il quale è necessario prestare maggiore attenzione nell'esposizione solare e all'eccessiva abbronzatura per evitare colpi di calore, insolazioni, stati di disidratazione ed affaticamento che potrebbero essere realmente dannosi. 

È giusto però ricordare che la luce solare non influenza negativamente né lo sviluppo del bambino né la temperatura del suo ambiente, mantenuta costante dal liquido amniotico

Il sole fa male al feto? No, ma adottate alcuni accorgimenti. 

  • Sì al sole, ma solo in alcuni momenti della giornata - È consigliabile evitare di esporsi al sole nelle ore più calde della giornata, in particolare in quelle centrali con il sole a picco. Meglio prediligere le prime ore del mattino e quelle del tardo pomeriggio, alternando comunque le esposizioni con momenti all’ombra.
  • La protezione solare è ancora più importante - La pelle, che durante la gravidanza acquisisce una sensibilità nuova, va protetta con una crema con un fattore di protezione alto, SPF 30 o SPF 50 andranno benissimo, da applicare mezz'ora prima di andare in spiaggia e poi più volte nella stessa giornata.
  • No al costume bagnato - Un bagno rinfrescante è senz’altro consigliato ma è bene evitare di tenere il costume bagnato addosso per scongiurare il rischio di infezioni genitali.
  • L'idratazione è fondamentale - Mantenere una buona idratazione risulta fondamentale: si consiglia di bere molta acqua, ovviamente, ma anche cibi ricchi di sali minerali e vitamine, soprattutto vitamina A, E e betacarotene.
  • Riposatevi! - Le ore pomeridiane possono essere sfruttate per un bel riposino per poi tornare al mare o fare una bella passeggiata complice il sole più basso e meno intenso.

Dunque, il sole nel primo trimestre di gravidanza è sì concesso.

Il sole durante il secondo trimestre di gravidanza

Anche per il secondo trimestre di gravidanza rimangono valide le regole generali di esposizione al sole dei primi tre mesi ma, soprattutto dal quarto al quinto mese, è bene prendere alcune precauzioni, soprattutto se si soffre di pressione bassa

È infatti il periodo in cui si è più sensibili agli sbalzi pressori. Quindi:

  • Mantenete alta l'idratazione - Occorre idratarsi in maniera adeguata con acqua ed alimenti molto ricchi di liquidi e sali minerali, restare sotto l'ombrellone, meglio se non sdraiate, ed evitare sempre le ore più calde. 
  • Bagnatevi spesso! - È buona cosa bagnarsi spesso la testa, i piedi, le gambe e indossare un cappello. 
  • Attenzione alle macchie solari in viso - È inoltre questo il periodo in cui potrebbero comparire più facilmente macchie scure sul viso, dette volgarmente “maschera gravidica”, a causa della maggiore produzione di melanina ed ai cambiamenti ormonali. Utilizzate quindi per il viso una crema solare con fattore protettivo molto alto evitando l'esposizione diretta al sole: ottimo indossare occhiali e cappello a tesa larga.

Il sole durante il terzo trimestre di gravidanza

L'ultimo trimestre di gravidanza è sicuramente quello in cui ci si può prendere più libertà per quanto riguarda l’esposizione al sole. 

Le regole generali rimangono sempre e comunque valide ma questo periodo della gravidanza ha anche delle peculiarità, di cui è bene tenere conto per evitare inconvenienti

Molte donne accusano fastidi relativi al gonfiore delle gambe ed dei piedi soprattutto tra il settimo ed il nono mese di gravidanza, quando cioè il pancione comincia ad assumere dimensioni considerevoli. 

È possibile porvi rimedio facendo delle passeggiate in acqua o dei bagni rinfrescanti ed evitando di stare sdraiate in spiaggia. 

Tenete presente, soprattutto per le amanti del topless, che il seno è una delle parti del corpo più delicate e da proteggere dall’esposizione solare: è bene tenerlo coperto in modo adeguato dalla luce diretta del sole in quanto il calore potrebbe dilatare i capillari e i condotti dai quali poi passerà il latte, favorendo il rischio di congestione di questa zona molto delicata.

Il sole sul pancione fa male al bambino? 

Se il sole sia dannoso o no per il nascituro è un dubbio costante per le donne che si apprestano a vivere la stagione estiva con il pancione. 

Ricordiamo che il feto vive e si sviluppa in un ambiente la cui temperatura interna è regolata e mantenuta costante dal liquido amniotico: prendere il sole sul pancione, di per sé, non altera questo meccanismo di regolazione e protezione.

Quindi nessun problema, ma solo qualche accorgimento da adottare come:

  • Usare il costume intero, al posto del bikini, oppure coprire la pancia con un pareo, un prendisole o un tessuto leggero e inumidito
  • Alternare spesso un po’ di sole con un po’ d’ombra

Inoltre, non deve nemmeno esserci il timore che i raggi UV possano nuocere al bambino, che è ben protetto e schermato all’interno del pancione, e non viene raggiunto dalla radiazione solare.

Il cloasma gravidico, come evitarlo e quali sono i rimedi

Sole e gravidanza, però, posso dare origine al cloasma gravidico, detto melasma o anche maschera della gravidanza, interessa il viso nelle zone della fronte, del naso, del labbro superiore e degli zigomi. 

Si tratta di un inestetismo della pigmentazione cutanea caratterizzato dalla comparsa di macchie scure nelle donne con pelle chiara, o chiare nelle donne con pelle scura. 

I responsabili della comparsa del cloasma gravidico sono, come in tanti cambiamenti che interessano le donne durante le 40 settimana di gestazione, gli ormoni. Con l'aumentare dei livelli di estrogeni nel corpo, infatti, aumenta anche la sintesi di melanina da parte dei melanociti localizzati nell’epidermide. 

A parte il lato estetico, il cloasma gravidico non compromette in nessun modo la salute né della mamma né del nascituro e generalmente tende ad attenuarsi fino a scomparire da solo dopo il parto. 

Qualora questo non si dovesse verificare, è consigliabile rivolgersi a un dermatologo per ottenere una cura che consiste, generalmente, nella prescrizione di pomate sbiancanti, da non utilizzare durante l'allattamento, oppure in trattamenti estetici, quali laser o peeling. 

Per prevenire il cloasma gravidico, occorre utilizzare una crema con protezione solare molto alta, meglio se con SPF 50, evitare i bagni di sole, soprattutto nelle ore più calde della giornata e adottare una dieta ricca di vitamine e betacarotene. Via libera dunque alle centrifughe di carote e/o frutti e verdure a buccia gialla o arancione. È bene utilizzare anche accessori quali cappello ed occhiali da sole.

Quindi alle future mamme non è certo vietata la tintarella purché si adottino delle attenzioni e precauzioni per vivere in sicurezza l’estate senza perdere il piacere delle vacanze in riva al mare.

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Gloria Negri | Biologa e ricercatrice
Scritto da Gloria Negri | Biologa e ricercatrice

Osservare un meccanismo biologico, formulare delle ipotesi per spiegarlo e allestire esperimenti per confermare la propria tesi per poi raccogliere i dati e, infine, pubblicarli per rendere la propria scoperta fruibile a tutti: questo è il compito di ogni scienziato… e quindi anche il mio! Sono biotecnologo con dottorato di ricerca in genetica molecolare con una profonda passione per la scrittura e per la divulgazione scientifica. Sono autore e co-autore di articoli scientifici pubblicati su riviste internazionali indicizzate, di abstract per congressi, di contributi per siti internet e di un libro.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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