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Dormire o mangiare: cosa è più importante?

Roberta Nazaro

Ultimo aggiornamento – 03 Novembre, 2016

Che il sonno sia davvero una parte fondamentale della salute psicofisica di una persona è ormai stato accertato da numerosi studi, il più importante e noto dei quali nacque come esperimento tra compagni di scuola.

L’insonne ragazzo Randy Gardner nel 1964 decise insieme ai suoi compagni di scuola di dimostrare gli effetti dell’assenza del sonno. Come risultato Gardner non dormì per ben 260 ore di fila, cioè undici giorni, stabilendo così un record.

Tralasciando l’esperienza di Gardner, comunque, secondo dei recenti sondaggi, l’attenzione per il cibo sembra aver superato quella per il sonno, che si tende a recuperare come se fossero ore lavorative. Nulla di più errato. Vediamo perché.

Perché il sonno viene prima di tutto?

Dire che il cibo ha meno importanza del sonno richiede una definizione operativa di “importanza”. In termini reali, le relative importanze del cibo e del sonno possono essere definite da quanto tempo si può evitare di fare una delle due attività prima che il corpo crolli, ossia quando non c’è più funzionamento dell’organismo e sopraggiunge la morte.

Michael Peel, esaminatore medico esperto al Medical Foundation for the Care of Victims of Torture, nel 1997 pubblicò uno studio sugli scioperi della fame, nel quale aveva documentato i casi di alcune persone rimaste per 28, 36 e persino 40 giorni senza mangiare. Questi test sulla resistenza erano specialmente di natura religiosa e di carattere simbolico.

Per esempio, il Mahatma Gandhi è rimasto 21 giorni senza mangiare durante il suo sciopero della fame, alimentandosi solo con piccoli sorsi d’acqua.

Cosa accade in mancanza di sonno?

La privazione del sonno, tuttavia, ha effetti più immediati.

In 24 ore, la pressione sanguigna aumenta a causa di un picco di cortisolo. In circa una settimana, si comincia ad avere le allucinazioni e a perdere quasi tutta la capacità di attenzione. Gli studi sui topi hanno dimostrato che 32 giorni sono il massimo della soglia consentita. Secondo alcuni, a un certo punto sopraggiunge l’ipotermia, per altri invece è il sistema immunitario a essere intaccato e a rivolgersi contro l’organismo stesso. In molti ipotizzano che la causa principale sia lo stress.

Perché è più grave la mancanza di sonno?

Senza ombra di dubbio, la privazione del sonno è considerata una delle peggiori torture mai ideate. Il Primo Ministro israeliano Menachem Begin raccontò nelle sue memorie “White Nights” la disperazione infinita dell’essere forzato a restare sveglio nelle prigioni del KGB: “Nella mente del prigioniero interrogato una nebbia comincia ad alzarsi. Il suo spirito è stanco da morire, le sue gambe sono instabili e ha un unico desiderio: dormire… Chiunque abbia mai provato questo desiderio sa che nemmeno la fame e la sete sono paragonabili“.

La privazione del sonno, infatti, attacca la mente. L’inedia gioca un ruolo fondamentale a lungo termine, distruggendo le funzioni degli organi vitali, fino a quando il corpo non riesce più ad andare avanti. Tuttavia, la privazione del sonno deruba il cervello della capacità di eseguire queste stesse funzioni primarie.

Per quante ore si dovrebbe dormire?

Sebbene tutto punti verso il mantenimento della salute mentale attraverso il sonno, la drammatica verità è che attualmente si mette in primo piano il benessere fisico su quello psicologico. Secondo dei recenti sondaggi, gli americani dormono sempre di meno. Al giorno d’oggi, solo il 40% della popolazione dorme per tutte e otto le ore consigliare. La media è decisamente più bassa, di circa sei ore per notte.

Obesità e mancanza di sonno sono collegate?

Un chiaro segnale di questa tendenza è il dilagante aumento dell’obesità nella popolazione mondiale. Alla fine di una lunga giornata lavorativa, passata in ufficio davanti allo schermo di un computer, si predilige passare la serata bombardati dagli schermi delle televisioni, che interrompono la produzione di melatonina lasciando una forte sensazione di stanchezza, causata dalla bassa qualità di sonno della notte precedente.

Questa mancanza di sonno viene compensata con il cibo, di cui invece si hanno sempre risorse in abbondanza, con snack e spuntini altamente calorici.

In sostanza è un circolo vizioso. Il consiglio generale per interrompere questa caterva di cattive abitudini consiste nel prediligere uno stile di vita più sano, scandito non solo da un’alimentazione corretta ed equilibrata, ma anche da attività fisica costante e da otto ore di riposo, precedute da un libro piuttosto che da televisioni e smartphone. L’organismo vi ringrazierà.

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Roberta Nazaro
Scritto da Roberta Nazaro

Sono insegnante di inglese e traduttrice, con laurea triennale in Scienza e Tecnica della Mediazione Linguistica e specialistica in Dinamiche Interculturali della Mediazione Linguistica presso l'Università del Salento. L'interesse per l'ambito medico mi ha portata al conseguimento del Master in Traduzione Specialistica in Medicina e Farmacologia conseguito presso il CTI di Milano.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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Roberta Nazaro
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