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Una guida alle allergie oculari

Roberto Pisani

Ultimo aggiornamento – 04 Novembre, 2019

Tutto sulle allergie oculari

Non c’è nulla di più fastidioso della sensazione di prurito e bruciore agli occhi. Molto spesso, questi segnali indicano che siamo dinnanzi a un’allergia oculare.

Le allergie oculari, anche note come congiuntiviti allergiche, sono piuttosto comuni e sono conseguenza di una risposta anomala del nostro sistema immunitario a sostanze normalmente innocue (polvere, polline, fumo), definite allergeni.

In condizioni fisiologiche, il nostro sistema immunitario interviene per contrastare la riproduzione di virus e batteri e prevenire l’insorgenza di malattie. Nelle persone con allergie oculari, l’allergene viene considerato potenzialmente dannoso e innesca la risposta immunitaria con la produzione di istamina.

Quali sono i sintomi delle allergie oculari

I sintomi delle allergie oculari comprendono:

  • Gonfiore oculare
  • Evidente arrossamento degli occhi
  • Aumento della lacrimazione oculare
  • Sensibilità alla luce

I sintomi possono interessare anche un solo occhio ed essere associati a congestione nasale e starnuti.

Quali sono le cause delle allergie oculari

La risposta immunitaria anomala si verifica quando gli allergeni entrano in contatto con i nostri occhi. A questo punto, i mastociti rilasciano istamina per difendere l’organismo da potenziali minacce esterne.

Gli allergeni più comunemente responsabili di allergie oculari sono:

  • Pollini
  • Fumo
  • Polvere
  • Spore
  • Pelo d’animali
  • Profumi
  • Detergenti
  • Altre sostanze chimiche

Le allergie oculari possono presentarsi in ogni periodo dell’anno. Tuttavia la primavera è il periodo con il picco maggiore a causa delle fioritura di piante e alberi.

Ovviamente, gli individui con altre forme di allergie hanno sicuramente più probabilità di sviluppare anche allergie oculari, che fanno registrare una maggiore incidenza tra i bambini e i giovani adulti, e tra coloro che vivono in aree in prossimità di fonti di polline e altri allergeni.

Scoprire e curare le allergie oculari

La diagnosi solitamente viene eseguita da un allergologo in seguito ad un’attenta valutazione delle condizioni degli occhi e dei sintomi descritti dal paziente.

In aggiunta a questo primo esame, il medico può ricorrere ad alcuni esami diagnostici come un test cutaneo o un esame del sangue. Nel primo caso, si espone la cute ai possibili allergeni e si osserva l’eventuale reazione, nel secondo caso invece si valuta la presenza di anticorpi nel sangue che indicano la presenza di una risposta immunitaria in atto.

Come curare le allergie oculari

Il modo migliorare per curare le allergie oculari è quello di limitare il contatto con i possibili allergeni. Se ciò non è possibile, sono comunque disponibili diverse opzioni per il trattamento delle allergie oculari.

Tra i farmaci più impiegati troviamo gli antistaminici e alcuni corticosteroidi, disponibili per somministrazione orale. Sono inoltre disponibili numerosi colliri utili ad alleviare il gonfiore e l’arrossamento oculare e a ridurre la secchezza oculare e si può ricorrere all’uso di colliri naturali contenenti sostanze dall’azione lenitiva come malva, camomilla ed eufrasia.

In ogni caso, è sempre importante chiedere il parere di un medico prima di iniziare un qualsiasi trattamento per le allergie oculari. Con il giusto trattamento, si può ridurre sensibilmente il disagio associato alle allergie oculari. Se, inoltre, si evita il contatto con gli allergeni, il problema dell’allergia può essere finalmente risolto alla radice.

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Roberto Pisani
Scritto da Roberto Pisani

Sono uno studente di medicina, con la passione verso tutto quello che è legato alla scienza e alla tecnologia. Il mio background medico-scientifico mi ha portato a lavorare come copywriter e copyeditor di articoli scientifici e spero di contribuire alla crescita di questa comunità.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
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