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Vaccino contro l’influenza: verso l’anticipo a inizio ottobre

Redazione

Ultimo aggiornamento – 08 Settembre, 2020

Vaccino contro l'influenza 2020-2021: anticipato ad inizio ottobre

Per prepararci meglio a una possibile seconda ondata di Covid-19, quest’anno la campagna di vaccinazione antinfluenzale inizierà prima del solito

L’intenzione delle istituzioni era già stata annunciata negli scorsi mesi. Ora, è arrivata la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della determina dell'Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) che autorizza l'aggiornamento della composizione dei vaccini per la stagione 2020-2021, raccomandando di partire con le prime iniezioni di vaccino antinfluenzale già ad inizio ottobre, dunque un mese prima della data ordinaria. 

Perché quest’anno il vaccino contro l’influenza è così importante

All’interno della strategia anti-Covid, le vaccinazioni antinfluenzali svolgono un ruolo primario. Da una parte, ci si pone l’obiettivo di decongestionare gli ospedali, dall’altra di ridurre il numero di persone con sintomi che obbligano il personale a svolgere approfondimenti per escludere una possibile infezione da Covid-19.

Come si legge nella determina dell’Aifa, «nella prossima stagione influenzale 2020-2021 non è esclusa una co-circolazione di virus influenzali e SARS-CoV-2»: per questo motivo «si rende necessario ribadire l’importanza della vaccinazione antinfluenzale, in particolare nei soggetti ad alto rischio di tutte le età, per semplificare la diagnosi e la gestione dei casi sospetti, dati i sintomi simili tra Covid 19 e Influenza».

Come sappiamo, in tempi non-pandemici, il periodo destinato alle vaccinazioni contro l’influenza va da metà/fine ottobre fino a fine dicembre, mese in cui l’epidemia di influenza può essere ritenuta agli sgoccioli. 

Dinnanzi all’attuale situazione epidemiologica relativa alla circolazione di SARS-CoV-2, però, Aifa e Ministero si sono schierati per anticipare le vaccinazioni già a inizio ottobre, per ridurre al minimo il rischio di contagi.

Non solo: quest’anno il vaccino sarà offerto alle categorie a rischio anche oltre fine dicembre, dunque in qualsiasi momento della stagione influenzale.

Ancora, si legge, che «vista l’attuale situazione epidemiologica (…) si raccomanda di anticipare la conduzione delle campagne di vaccinazione antinfluenzale a partire dall’inizio di ottobre e offrire la vaccinazione ai soggetti eleggibili in qualsiasi momento della stagione influenzale, anche se si presentano in ritardo per la vaccinazione».

Vaccino contro l’influenza 2020-2021: novità e problematiche

Sempre all’interno delle determina, leggiamo che i vaccini influenzali trivalenti sono costituiti, per la stagione 2020-21, da antigeni virali per 2 ceppi di tipo A (A/Guangdong-Maonan/SWL1536/2019 e A/Hong Kong/2671/2019) e un ceppo di tipo B (B/Washington/02/2019 lineaggio B/ Victoria). Nel caso dei vaccini quadrivalenti, è invece previsto l'inserimento anche del ceppo B/Phuket/3073/2013 lineaggio B/Yamagata.

Vista l’importanza della campagna vaccinale di quest’anno, inoltre, su indicazione del Ministero della Salute, le Regioni hanno incrementato quasi del 50% gli acquisti di vaccini contro l’influenza, con l’obiettivo di raggiungere una copertura minima del 75% degli aventi diritto, e una ottimale del 95%.

Purtroppo, però, la corsa ai vaccini per le categorie a rischio ha ridotto le scorte disponibili per chi il vaccino deve per forza di cose acquistarlo in farmacia: in primis, bambini e ragazzi che, come sappiamo, sono una categoria particolarmente esposta ai virus influenzali, soprattutto data l’apertura delle scuole. Il Viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri, in merito alle forniture del farmaco, ha assicurato che ci si sta «muovendo per migliorare l'approvvigionamento delle dosi di vaccino anti influenzale».

A tal proposito, è intervenuto durante la trasmissione Agorà, il professor Andrea Crisanti, evidenziando come «ogni anno abbiamo circa 8 milioni di malati di influenza concentrati tra i 4 e i 15 anni». Quest’anno, però come sappiamo «un ragazzo malato di influenza fa scattare tutto il meccanismo di protezione anti-Covid che distoglie tante risorse preziose». Per questo motivo «numerosi colleghi, tra cui anche io, hanno sostenuto la necessità di rendere obbligatorio o incoraggiare fortemente la vaccinazione antinfluenzale». Un’operazione più complicata del previsto – ha aggiunto l’esperto – perché «anche i servizi vaccinali sono intasati da tutte le vaccinazioni non fatte l'anno passato, quindi sembra facile da dire ma non così facile da realizzare».

Insomma, con l’influenza non si scherza. In tutto il mondo, si contano circa un miliardo di casi all’anno, da circa tre a cinque milioni di casi di malattia grave e da 250.000 a 500.000 decessi. E il vaccino antinfluenzale rappresenta l’alleato numero uno per provare a invertire il trend.

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a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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