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Un uomo affetto da diabete lada può sgarrare ogni tanto e cominciare ad assumere insulina?

Salve, 
soffro da un anno di diabete tipo lada, non ho mai iniziato insulina avendo glicemie perfette grazie ad alimentazione e sport, nonchè esami invidiabili. Il problema è che sono stanco di fare questi enormi sacrifici sia a tavola che giornalmente in palestra, basta una glicemia un po' fuori controllo, 160 ad esempio, che perdo la motivazione, per non parlare del peso 55-54 con tutti i vestiti e il non riuscire ad ingrassare per via del troppo movimento. Faccio una vita normale e anzichè andare a camminare anche con la pioggia e la neve dopo pranzo, posso dedicarmi anche alle cose che mi piacciono e iniziare l'insulina oppure dovrei ritrovare la motivazione per rientrare in quell'ottica di stile di vita? 

Cordialmente

Risposta

Gentilissimo utente,
la tua domanda è di estremo interesse e consente argomentazioni di sicuro interesse generale.

Il diabete LADA (dall'acronimo inglese Latent Autoimmune Diabets in Adults) non è raro come si potrebbe pensare. Fino al 10% di tutti i diabetici tipo 2 è in realtà Lada.

Esso è una variante autoimmune, a lenta evoluzione verso l'insulino-dipendenza.

Si evidenzia come diabete tipo 2, ma, nell'arco di 2-6 anni, succede un deterioramento della funzione pancreatica, tale da necessitare la terapia insulinica.

L'apparente somiglianza, almeno iniziale, con diabete tipo 2 rappresenta di certo un motivo di ritardata diagnosi ed inquadramento terapeutico. Infatti, il diabete Lada può decorrere asintomatico per anni, specialmente se si considera come sia in esso mancante il sovrappeso e come inizialmente la terapia con farmaci antidiabetici orali mantenga la glicemia nella norma.

Il diabete Lada si comporta in forma intermedia rispetto a diabete tipo 2 e diabete tipo 1, ed è tanto vero questo che alcuni studiosi considerano e già classificano il diabete Lada come diabete tipo 1,5.

Il trattamento del diabete Lada fissa il suo target nel controllo ottimale della glicemia e quindi sulla prevenzione delle complicanze, risultando importantissimo preservare la funzione pancreatica il più a lungo possibile.

Non stupisce come l'uso terapeutico dell'insulina debba essere precocemente consigliato (magari in associazione ad ipoglicemizzanti orali): infatti, l'insulinoterapia, iniziata precocemente e a bassi dosaggi, contribuisce per una maggiore sopravvivenza delle cellule del pancreas.

La sintesi conclusiva non può esimersi dal consigliare ad ogni soggetto a cui sia stata concessa la diagnosi di diabete tipo 2 di accertare, tramite test diagnostici specifici (anticorpi ICA, anticorpi IM, anticorpi GADA e anticorpi IA-2, nonchè C-Peptide) la sicura esclusione di diabete Lada.

Per il gentile utente, il consiglio è quello che prospetta: ritrovare la motivazione per continuare ad applicare lo stile di vita che ha illustrato e anche di considerare di intraprendere, previo consulto specialistico, anche terapia con insulina a basso dosaggio. 

Curare presto e curare bene significa potersi curare a lungo e quindi mantenere una prospettiva di vita sana e lunga nel tempo.

Saluti
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Risposta a cura di
Dr. Flavio Trombetta Medico Chirurgo
Dr. Flavio Trombetta
diabetologomedico di Medicina interna
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