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Cosa emerge da una risonanza al rachide lombosacrale?

Buonasera, soffro per la schiena da 20 anni (oggi ne ho 46), dopo un blocco all'altezza dei lombari avvenuto nel 2002 (curato con infiltrazioni di ozonoterapia) che mi costrinse al letto per un mese e mi fece allontanare dall'attività agonistica per un anno e mezzo, tra alti e bassi, con lo stretching e qualche antinfiammatorio, ero riuscito a continuare a fare sport agonistico, fino a 7 mesi fa. Immediatamente dopo, forse anche per gli sforzi per preparare quella gara, sono rimasto bloccato un mese a casa, per dolori costanti e lancinanti in quasi tutta la gamba destra, fino alla tibia, caviglia e le dita del piede, dolori che via via (con tante infiltrazioni di ozono e col riposo) sono andati scemando. Oggi, a distanza di 7 mesi dall'evento, mi ritrovo con la schiena rigida e dolorante all'altezza dei lombari, talvolta a destra, altre volte a sinistra ed anche al centro e qualche fastidio alla parte superiore delle gambe o ai testicoli ed anche all'inguine; tutto ciò non mi permette di fare alcuno sport, solo camminare. Ho fatto una risonanza del rachide lombosacrale e l'esito è stato il seguente: "in l4-l5 riduzione in ampiezza dello spazio intersomatico con reazione osteofitosica delle limitanti somatiche contrapposte. Si associa protrusione discale che in sede mediana-paramediana destra assume connotazione erniaria, improntando il sacco durale e portandosi a ridosso delle radici spinali passanti ed emergente omolaterali. In l5-s1, ernia discale mediana-paramediana sinistra che si porta in appoggio sul sacco durale e sulla radice spinale emergente omolaterale. Ai livelli descritti il tessuto discale appare ipointenso in t2 per fenomeni degenerativi. Ai restanti livelli esplorati il compartimento disco-ligamentoso intersomatico non mostra immagini da riferire a conflitti meccanici nei confronti delle strutture meningo-neurali contigue. Regolare morfovolumetria ed intensità di segnale del cono midollare e della cauda". Cosa significa e quali sono le possibili evoluzioni e soluzioni? Grazie.

Risposta

Vista l'esperienza pregressa con il tuo stato di salute, non starò qui ad elencare i vantaggi della terapia fisica e riabilitativa. Bisogna stabilire quanto la tua situazione comprometta le radici spinali anche alla luce della nuova sintomatologia.

Tenderei a consigliarti l'esecuzione di un'elettromiografia e nel frattempo impostare una terapia con antinfiammatori (anche cortisonici se necessario), miorilassanti e neurotrofici (integratori che aiutano i nervi a riprendersi), eventualmente coadiuvati da esercizi fisici mirati (stretching, massaggi e rieducazione articolare).
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Risposta a cura di
Dr. Aurelio Caronia Medico Chirurgo
Dr. Aurelio Caronia
radiologo
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