Come si interviene nel trattamento di stenosi della carotide?

Per stenosi della carotide, si intende un restringimento dell'arteria carotide interna, dovuto ad una placca ateromasica calcifica che ne riduce il diametro causando una riduzione significativa del flusso ematico al cervello.

L'intervento classico è quello chirurgico (endoarteriectomia carotidea) che prevede varie tecniche in base alla localizzazione e all'estensione della stenosi e al tipo di placca. Viene eseguito in anestesia locale.

Si esegue un'incisione cutanea nella regione del collo di circa 5 cm. Si isolano le strutture adiacenti al vaso, si incide la carotide e si asporta con accuratezza la placca. L'arteria si ricostruisce o direttamente o con un patch di allargamento o con la tecnica di eversione.

La durata dell'intervento in genere si aggira a circa 1 h. Negli ultimi anni, in alcuni casi, si può intervenire senza chirurgia e quindi per via endovascolare (angioplastica carotidea) con il posizionamento di uno stent; in ogni caso, non significa che questa metodica meno invasiva sia senza possibili complicanze, per cui conviene sempre affidarsi ad un bravo e serio chirurgo vascolare che sceglierà l'opzione terapeutica più adatta al caso.

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