Quali esami fare per verificare la presenza di alcalosi metabolica?
Buonasera, sono una donna di 47 anni con vari problemi di salute. Ho avuto un tia 3 anni fa a causa della pressione alta (che adesso controllo con i farmaci), non sapevo prima del tia di essere un'ipertesa. Sono obesa e soffro di bulimia nervosa (vomito quasi tutti i giorni una volta al giorno e dopo prendo 2 compresse di potassio e magnesio); da vari anni, ho dei problemi muscolari (mi tirano e ho delle contrazioni involontarie, soprattutto di notte), credevo fosse il farmaco Zoloft che prendo per la depressione. Leggendo su internet ho scoperto è l'alcalosi metabolica a dare questi sintomi ai muscoli. Vorrei fare le analisi per sapere se ho questo problema. Che analisi devo richiedere?
Risposta
Buongiorno,
il quadro descritto di ipertensione, obesità, alterazioni elettrolitiche e alcalosi potrebbe essere correlato a problemi ormonali di tipo cortico-surrenalico, quindi, necessiti una valutazione in tal senso con dosaggio degli ormoni: aldosterone, cortisolo, noradrenalina, test tiroidei.
Tuttavia, la presenza di vomito abituale potrebbe essere di per sè responsabile dell'alcalosi metabolica e degli squilibri elettrolitici, in particolare una calcemia bassa con riduzione del calcio ionizzato dovuta all'alcalosi responsabile della spasmofilia latente (crampi muscolari).
Suggerisco di eseguire valutazione ormonale e del calcio ionizzato.
il quadro descritto di ipertensione, obesità, alterazioni elettrolitiche e alcalosi potrebbe essere correlato a problemi ormonali di tipo cortico-surrenalico, quindi, necessiti una valutazione in tal senso con dosaggio degli ormoni: aldosterone, cortisolo, noradrenalina, test tiroidei.
Tuttavia, la presenza di vomito abituale potrebbe essere di per sè responsabile dell'alcalosi metabolica e degli squilibri elettrolitici, in particolare una calcemia bassa con riduzione del calcio ionizzato dovuta all'alcalosi responsabile della spasmofilia latente (crampi muscolari).
Suggerisco di eseguire valutazione ormonale e del calcio ionizzato.
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Dr. Bruno Corradi
nefrologo
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