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Il tumore al colon è ereditario?

Salve, mio padre e mia madre hanno 60 anni. Mio padre da quando è adolescente non riesce ad andare al bagno e va avanti a forza di purghe. Mia madre ha sua madre che a 70 anni le hanno asportato il colon per un tumore. Vorrei sapere innanzitutto se esiste una famigliarità o ereditarietà per questo genere di tumore e se conta come tale quando avviene nell'età avanzata, o avviene solamente a causa dell'invecchiamento cellulare. Entrambi si rifiutano di eseguire una colonscopia, ma hanno fatto 2 anni fa la ricerca per il sangue occulto risultato negativo per entrambi. Ho letto che alcune linee guida consigliano la colonscopia solamente quando è presente del sangue in questi esami, mentre altri esperti ritengono di fare una colonscopia almeno una volta nella vita. Lei cosa ne pensa? Io sono molto preoccupata, spero possa rassicurarmi dato che loro si rifiutano categoricamente di fare una colonscopia. Spero sia raro un tumore al colon e che comunque lei possa tranquillizzarmi.

Risposta

La prevenzione dei tumori del colon-retto è oggetto di discussione e non vi è ancora un consenso generale su quale sia il comportamento più efficace. Comunque, vale la regola: "qualsiasi metodo di prevenzione è molto meglio di una non-prevenzione".

Personalmente sono favorevole (nelle persone che non hanno avuto consanguinei affetti da tumore del colon-retto) al protocollo "americano" di una colonscopia fra i 50 e i 55 anni, da ripetere, se negativa, dopo 10 anni.

È però solo un'opinione, ragionata ma non suffragata da sicuri dati scientifici.

Il tumore del colon-retto è uno dei più frequenti, il secondo per incidenza sia nel sesso maschile che in quello femminile.

La tua lettera presenta due persone con problematiche differenti da esaminare separatamente: tuo padre è uno stitico cronico. Le indicazioni assolute a una colonscopia sono: una modificazione delle abitudini dell'alvo, la presenza di sangue visibile nelle feci, un sangue occulto positivo. Per tuo padre, una ricerca di sangue occulto nella feci, da eseguirsi ogni anno, può essere considerata una prevenzione sufficiente.

Tua madre, data la familiarità, è genericamente a rischio aumentato e dovrebbe in linea di massima essere sottoposta a colonscopia. Sarebbe però opportuno quantificare questo rischio cercando di avere notizie su altri consanguinei di tua madre che abbiano avuto tumori (non solo del colon-retto) e la sede del tumore al colon di tua nonna (colon destro o colon sinistro o retto). Se, nel caso più favorevole, tua nonna fosse l'unico caso in famiglia e si fosse trattato di un tumore del colon sinistro o del retto comparso in età avanzata, il rischio di tua madre di incorrere in un tumore colon-rettale non sarebbe di fatto aumentato rispetto alla popolazione generale.

Quindi, una prevenzione con la semplice ricerca annuale del sangue occulto potrebbe essere considerata accettabile.

Una cosa deve però essere spiegata a tutte le persone relativamente alla prevenzione dei tumori colon-rettali: i carcinomi del colon-rettale sono quasi sempre preceduti da polipi adenomatosi benigni che poi crescono e si trasformano in carcinomi. I polipi difficilmente sanguinano.

La colonscopia costituisce una vera forma di prevenzione perchè permette di scoprire i polipi ancora alla stato benigno e con la loro asportazione si impedisce la loro crescita e trasformazione (= guarigione nel 100% dei casi).

La ricerca del sangue occulto è una forma di prevenzione cosiddetta secondaria. È un metodo di diagnosi precoce, cioè permette di diagnosticare un carcinoma quando è già tale ma, si spera, in uno stadio in cui sia ancora guaribile (= guarigione possibile, ma mai del tutto certa).

Ultima considerazione. Lo scoprire di avere un colon produttore di polipi è utile per se stessi, ma è anche utile per i nostri amati figli che, nel caso, devono mettere in atto forme di prevenzione corrette.

Cordiali saluti

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Risposta a cura di
Dr. Piero Gaglia Medico Chirurgo
Dr. Piero Gaglia
chirurgo oncologicooncologo
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