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Alessitimia

Psicologia
Alessitimia

Cos’è l’alessitimia?

L’alessitimia è l’incapacità di riconoscere le emozioni in se stessi e negli altri; gli individui affetti da questa condizione sperimentano:

  • difficoltà nell’identificazione dei diversi sentimenti;
  • consapevolezza limitata della causa delle emozioni provate;
  • difficoltà nell’espressione dei propri sentimenti;
  • difficoltà nel riconoscere le espressioni facciali altrui;
  • immaginazione limitata;
  • ipersensibilità agli stimoli fisici;
  • distacco verso gli altri.

Le cause dell’alessitimia sono diverse e includono: tratti ereditari, anormalità genetiche, sviluppo neurologico interrotto, trauma cerebrale, trauma psicologico, difesa psicologica contro malattia o stress, condizionamento dovuto dai genitori o culturale.

Quando è stata riscontrata per la prima volta?

La definizione di alessitimia nasce negli anni '70 ad opera di John Nemiah e Peter Sifneos, per definire dei soggetti che venivano indicati come psicosomatici.

Quali sono le strutture neurologiche coinvolte?

Sono stati identificati due tipi di disfunzione neuropsicologica:

  • Limbico neocorticale, in cui vi è una disconnessione tra il sistema limbico e la neocorteccia. Il sistema limbico coordina e avvia le reazioni psicologiche a stimoli emotivi, mentre la neocorteccia interpreta cosa sta accadendo e come ciò sia relativo agli scopi personali. Se la neocorteccia non può accedere alle informazioni riguardo le reazioni o alle loro associazioni con gli stimoli, allora non può categorizzare o interpretare le emozioni.
  • Interemisferico, che implica una comunicazione difettosa tra i due emisferi cerebrali. L’emisfero destro si specializza nella percezione e nell’interpretazione contestuale delle emozioni. L’emisfero sinistro si specializza nella categorizzazione, nel linguaggio e nella logica. L’ipotesi è che l’emisfero sinistro non si occupa delle informazioni intuitive che vengono interpretate dall’emisfero destro. Quindi, anche se una persona possa esprimere emozioni a livello di subconscio, questo non viene riconosciuto nella risposta fisica.

L’alessitimia ha impatto sull’aspetto decisionale?

Le nostre emozioni svolgono un ruolo fondamentale nel processo decisionale e le persone affette da alessitimia dimostrano di avere una deficienza in questa componente centrale dell’intelligenza emozionale.

Due sono le ragioni principali:

  • La prima è che le emozioni hanno un ruolo fondamentale nel determinare i nostri scopi e proteggere i nostri interessi. Se non siamo in grado di interpretare i loro messaggi, non siamo in grado di incorporare questa informazione nel processo decisionale. Per questo, le persone affette da alessitimia tendono a prendere decisioni per ragioni pratiche anzi che seguendo il proprio istinto e le proprie emozioni.
  • La seconda è che il sistema delle emozioni utilizza una forma diversa di elaborazione delle informazioni dal sistema intellettuale. Il primo è più olistico e tende a produrre reazioni a pensieri in modo veloce riguardo i nostri interessi personali e il nostro benessere. Invece, il sistema intellettuale ragiona in modo logico, un passo alla volta, sebbene richieda un periodo di tempo maggiore e  non dia importanza ad alcune informazioni. Entrambi i sistemi hanno le loro potenzialità e le loro debolezze. Le persone affette da alessitimia sono molto intelligenti, guidati da principi morali utilitaristici, ma tendono ad essere poco intuitivi e sopraffatti da compiti pratici. Essi possono apparire molto indecisi quando posti davanti ad una scelta che riguarda preferenze personali, tendendo a ricercare l’opinione altrui e basando la loro scelta su questo.

È associata ad altri disturbi?

Sì. Di solito questo disturbo è correlato con:

Come viene curata l’alessitimia?

L’alessitimia può essere associata ad altre condizioni, quindi il suo trattamento può variare da caso a caso. Possono migliorare tale condizione:

  • Terapia di gruppo. L’aspetto interattivo della terapia di gruppo offre a bambini e adulti modi per esplorare i propri pensieri e sentimenti e, allo stesso tempo, a interagire con altre persone.
  • Mantenere un diario. Gli studi hanno dimostrato che scrivere può aiutare nello sviluppo dell’abilità di riconoscere le proprie emozioni. Si raccomanda solitamente di scrivere ogni giorno nel diario.
  • Terapia basata sulle abilità. Questa è una forma semplificata di psicoterapia che vuole insegnare attraverso lo sviluppo di abilità.
  • Prendere parte a gruppi di arte creativa, come musica, danza, teatro.
  • Tecniche di rilassamento e ipnosi. Questa terapia tenta di guidare l’immaginazione e i processi mentali verso un aumento della comprensione delle emozioni.
  • Lettura di libri o storie sentimentali. Questo è un modo efficace per imparare ad esprimere a parole le proprie emozioni.
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Dr.ssa Paola Valenzano Psicoterapeuta
Dr.ssa Paola Valenzano
psicologopsicoterapeuta

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