La vulvodinia è un disturbo che porta le donne ad avere dolore cronico vulvare senza causa nota. Molto probabilmente perchè le cause sono molteplici: fino a poco tempo fa, i medici non avevano riconosciuto questa come una vera e propria sindrome e pensavano si trattasse per lo più di un disturbo psicosomatico.
Attualmente si sono trovati riscontri scientifici inequivocabili: innanzitutto un eccesso di “Mastzellen” o Mastociti: cellule deputate dal nostro sistema immunitario a dare risposte agli agenti esterni, soprattutto di tipo infettivo.
L’eccesso di questi mastociti porta ad alterazioni tessutali (un pò come succede con l’asma). Il secondo fattore scoperto è che, in corrispondenza della zona interessata dal dolore, si è visto istologicamente un aumento anomalo di cellule nervose, con appendici (dendriti), che sono responsabili del trasporto del sintomo dolore.
Quindi, per fortuna, si è capito che vi sono cause organiche alla base della sindrome. Ancora oggi, molte donne non ricevono una diagnosi, tuttavia si è capito che è una patologia che coinvolge molti specialisti e, quindi l’approccio alla malattia, deve essere multidisciplinare.
La vulvodinia colpisce la vulva, organo genitale femminile esterno, includendo le grandi labbra, clitoride e l’apertura vaginale.
Esistono due principali sottotipi di vulvodinia:
Di fatto, nella storia delle donne affette da vulvodinia, vi sono precedenti di infezioni recidivanti e si è notata una certa familiarità (per quanto questa possa essere più imputata a fattori sociali che genetici).
I ricercatori stanno cercando di trovare le cause della vulvodinia, ma di sicuro, gli elementi scientifici che essi hanno in mano non sono da soli sufficienti a spiegare una patologia così complessa e, purtroppo, molto più diffusa di quel che si creda: quel che è certo è che, a un certo punto della sua vita, una donna di qualsiasi età, a partire dall'adolescenza, può avere vulvodinia.
La vulvodinia presenta sintomi che possono manifestarsi improvvisamente e possono durare da mesi ad anni.
I sintomi più comuni di vulvodinia sono:
Per tutto il tempo o solo di tanto in tanto, sia a riposo che, durante le attività come l'esercizio fisico, il rapporto sessuale, ciclismo o inserimento tamponi può manifestarsi il dolore da vulvodinia.
Anche se la vulva appare di solito normale, in realtà può essere un po’ infiammata o gonfia.
La vulvodinia può avere un enorme impatto sulla vita di una donna in quanto si può mettere in pericolo la sua capacità di avere rapporti sessuali, di svolgere esercizio fisico, socializzare o lavorare. Uno studio del National Institutes of Health (NIH) ha dimostrato che la maggior parte delle donne con vulvodinia si sentono'' fuori controllo'', in grado di avere rapporti sessuali e in grado di godere pienamente la vita.
Purtroppo, molti operatori sanitari non possono avere familiarità con la vulvodinia, pertanto per le donne che soffrono di questa condizione può essere necessaria la ricerca di equipe sanitarie multidisciplinari che conoscono bene questa situazione.
Per la vulvodinia, sebbene non ci sia trattamento standardizzato, la cura di sé può contribuire a portare sollievo.
Pertanto le donne con vulvodinia hanno bisogno di identificare ciò che funziona meglio per loro, provando anche diversi rimedi che a poco a poco consentano di trovare sollievo. L'importante, per le donne, è educare se stesse a questa condizione ed è bene che tengano appunti su quali trattamenti sono stati utili. Inoltre devono sapere di essere affette da una patologia vera, di lunga durata; non devono pensare (come altri potrebbero indurle a fare) di avere patologie mentali, ma quel che conta è non perdere l’autostima e la stima in chi le prende in carico per curarle.
In tutti in casi, per ognuna è importante evitare irritanti potenziali e questi potrebbero includere alcuni saponi, farmaci o lavande. Ecco alcuni suggerimenti:
Questi passaggi possono aiutare ad alleviare il dolore vulvare.
Attualmente si usano anche farmaci ad azione enzimatica antiinfiammatoria.
Ciò che resta fondamentale, data anche la scarsa dimestichezza dei medici con questa patologia, è il trovare equipes altamente specializzate. In ogni città universitaria, magari connessa con la Clinica ginecologica, vi è un centro che si interessa di ciò.