Colica in gravidanza: i sintomi e cosa fare

Elena Turrini

Ultimo aggiornamento – 16 Agosto, 2023

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Le coliche in gravidanza sono un fenomeno comune, sperimentato da molte donne durante tutto il periodo gestazionale. Durante l'intera gravidanza, il corpo subisce numerosi cambiamenti e, di conseguenza, è possibile accusare coliche e dolori addominali, anche con una certa frequenza. Le cause possono essere diverse: una delle principali è lo stiramento dei legamenti dell'utero in fase di crescita, ma anche la stipsi e l’accumulo di gas nelle anse intestinali.

Come visto, nella maggior parte dei casi, le cause sono del tutto fisiologiche e di natura benigna, tuttavia, è importante conoscere quali sono i segnali di allarme per poter individuare quando i dolori tipo coliche in gravidanza, potrebbero essere indicativi di un problema medico più grave.

In questo articolo, esploreremo le possibili cause di una colica addominale in gravidanza , da quelle innocue come i dolori intestinali molto frequenti in gravidanza, a quelle che meritano una valutazione medica più attenta.

Cause benigne della colica in gravidanza

Le future mamme spesso si chiedono se le coliche addominali durante la gravidanza siano o meno una cosa normale. A questo proposito è importante comprendere che il corpo, durante la gestazione, subisce numerosi cambiamenti fisici, a partire dagli sbalzi dell’assetto ormonale, fino al preponderante aumento delle dimensioni dell'utero. Basti pensare che il peso dell’utero nell’arco dei nove mesi, passa dal pesare appena 50 grammi, all’oltre 1 chilo nell’ultimo mese, espandendo il proprio volume di circa mille volte.

Oltre a questi cambiamenti fisiologici che possono portare a dolori simili a fitte e stiramenti, ci sono altre cause che, seppur innocue, possono provocare la comparsa di dolori tipo coliche in gravidanza. Vediamo quali sono:

Colica da stipsi e accumulo di gas intestinali

Stitichezza e accumulo di gas possono generare coliche intestinali in gravidanza, anche molto intense a causa della compressione dell'intestino dovuta alla crescita dell'utero. Inoltre, c’è da considerare anche che, l'aumento dei livelli di progesterone, rallenta la digestione causando un maggiore gonfiore addominale e una peristalsi più lenta.

I dolori intestinali in gravidanza sono semplici da individuare perché solitamente si presenta dopo i pasti, provoca meteorismo e flatulenza e tende a passare spontaneamente con l’evacuazione. 

Impianto dell’embrione

L’impianto dell’embrione (detto anche annidamento), avviene nelle prime settimane dopo il concepimento, e può essere spesso accompagnato dalla comparsa di dolore. In questo caso, le coliche vengono avvertite nei primi giorni di gravidanza una volta accertata l’assenza delle mestruazioni, ma talvolta può capitare che si presenti anche prima del presunto ciclo.

Le coliche avvertite riguardano la regione inferiore dell’addome e presentano caratteristiche simili ai dolori mestruali.

Contrazioni di Braxton Hicks

Durante tutto il periodo gestazionale, le donne possono sperimentare le cosiddette contrazioni di Braxton Hicks, un evento comune soprattutto nel secondo e terzo trimestre e che solitamente causano  lievi dolori addominali al basso ventre.

Si presentano come episodi saltuari che non indicano un imminente travaglio, anzi, possono essere considerate un segnale positivo dell'utero che si sta progressivamente “allenando” ad aumentare l’elasticità del miometrio (muscolo uterino) in vista del parto.

Sebbene queste coliche addominali possano risultare fastidiose, non sono generalmente dolorose e possono essere riconosciute per il loro carattere irregolare e la loro tendenza a diminuire di intensità.

Come anticipato, possono presentarsi saltuariamente a partire dal secondo trimestre, ma capita spesso che queste contrazioni accompagnino la donna per tutto il nono mese di gravidanza. In ogni caso, è sempre opportuno contattare immediatamente il medico, l'ostetrica o l'ospedale se il dolore dovesse intensificarsi e se le contrazioni dovessero cominciare da diventare persistenti o regolari e tra l’una e l’altra si intervallano meno di dieci minuti, perché potrebbero essere la spia anticipatoria del travaglio.

Dolori ai muscoli e ai legamenti

Durante lo sviluppo del feto, il corpo della donna subisce un allungamento dei muscoli e dei legamenti, un processo fisiologico che può portare circa il 70% delle donne in gravidanza a sperimentare dolori e coliche. La natura di questi dolori sta nella pressione esercitata dal feto sul legamento rotondo, adibito al sostegno dell'utero.

Questo tipo di colica è frequente a partire dal secondo trimestre in poi, è acuto e pungente e si localizza generalmente nella parte inferiore dell'addome, ma fortunatamente non rappresenta alcun rischio né per il bambino e nemmeno per la futura mamma.

Colica in gravidanza: quando è il caso di preoccuparsi? 

Oltre alle cause del tutto fisiologiche mostrate nei paragrafi precedenti, esistono altre cause più serie che possono portare la donna in gravidanza a soffrire di coliche.

In linea generale i fattori da tenere in considerazione per stabilire quando è giusto allarmarsi e contattare il medico sono:

  • Perdite ematiche dalla vagina.
  • Contrazioni che insorgono ad intervalli regolari.
  • Secrezioni vaginali anomale.
  • Forte dolore che non dà segni di regressione.

Nelle prossime righe mostreremo le cause che possono dar luogo a delle coliche in gravidanza con i sintomi sopra descritti.

Gravidanza extrauterina o ectopica

La gravidanza extrauterina o ectopica è una condizione in cui l'ovulo fecondato si impianta e inizia a crescere al di fuori dell'utero, come ad esempio nelle ovaie o, più frequentemente nelle tube di Falloppio. La gravidanza extrauterina è un’emergenza medica e come tale deve essere trattata, richiedendo quindi un intervento immediato per evitare complicanze gravi o addirittura fatali.

I sintomi che contraddistinguono una colica addominale da gravidanza extrauterina sono:

  • Dolore intenso che non regredisce, solitamente localizzato su un lato.
  • Perdite di sangue dalla vagina e, nei casi in cui si è già verificata una rottura della tuba, perdite ematiche cospicue e di colore rosso scuro.
  • Svenimento.
  • Pressione bassa.

Quando l’emorragia interna arriva ad intaccare il nervo frenico situato in prossimità del diaframma, la donna può avvertire un dolore alla spalla.

Aborto spontaneo

L’aborto spontaneo può dar luogo ad una colica in gravidanza associata ai seguenti sintomi:

  • Sanguinamento vaginale con o senza la presenza di coaguli.
  • Dolore addominale acuto o sordo, localizzato oppure diffuso in tutta la regione addominale e pelvica.
  • Crampi simili a quelli avvertiti durante il ciclo mestruale, ma di maggior intensità.
  • Perdite di liquido dalla vagina.
  • Interruzioni degli indicatori di gravidanza quali seno gonfio, nausea, ecc.

Gestosi

La gestosi è una complicanza che può verificarsi dopo la 20esima settimana e che si caratterizza da un aumento della pressione sanguigna e dalla compromissione di uno o più organi, come il fegato o i reni. Questa condizione può essere accompagnata da un accumulo di proteine attraverso l'urina, chiamata proteinuria. Assieme alle coliche addominali, la gestosi può portare a sperimentare tutti i sintomi della pressione alta tra cui mal di testa, difficoltà visive, nausea e vomito e, in base all’organi coinvolti, anche gonfiore al viso o agli arti (specie inferiori a livello delle caviglie).

Infezioni alle vie urinarie

Le infezioni urinarie sono piuttosto comuni durante la gravidanza a causa dell'aumento delle dimensioni dell'utero e degli ormoni prodotti in gravidanza, che possono diminuire il flusso di urina negli ureteri. Questa situazione può impedire la corretta eliminazione dei batteri attraverso la minzione, aumentando il rischio di infezione. Le infezioni urinarie in gravidanza, oltre ad essere la causa di coliche addominali anche severe, possono portare a complicazioni come il parto pretermine e la rottura prematura delle membrane che contengono il feto. Le infezioni dell’apparato urinario possono essere riconosciute per la presenza di dolore renale e dolore durante la minzione, anche se spesso possono essere asintomatiche. I casi in cui i sintomi sono più forti, sono accompagnati da coliche renali e calcoli

Distacco placentare

I dolori associati al distacco della placenta sono accompagnati da perdite ematiche (in circa il 70% dei casi), contrazioni regolari che possono essere intermittenti o continue e in alcuni casi anche nausea e vomito. È frequente che la colica riferita al distacco placentare venga avvertita nella zona lombare.

Parto prematuro

Il parto è definito prematuro quando avviene prima della 37ª settimana. Il dolore in questo caso assume tutti gli aspetti del parto a termine e può essere localizzato nel basso ventre o nella regione lombare, ma può anche essere diffuso in tutto l'addome. Il numero di contrazioni è elevato, fino a quattro in un’ora e assumono un andamento regolare, inoltre è possibile provare una sensazione di pressione nella zona pelvica.

Va comunque precisato che è sempre opportuno contattare il medico o il ginecologo, qualora dovesse insorgere un dolore nuovo e mai sperimentato prima, in modo tale da ricevere le giuste indicazioni sulle terapie più corrette da adottare. Inoltre, una donna in gravidanza, dovrebbe astenersi più di altri dal sottoporsi a terapie farmacologiche fai da te, in quanto alcuni farmaci sono controindicati durante il periodo della gravidanza e dell’allattamento. 

Elena Turrini
Scritto da Elena Turrini

Web Content Editor e SEO Copywriter, laureata in Economia e specializzata in Neurocopywriting e Storytelling aziendale. Negli anni ha coltivato la sua passione nei confronti della salute e della scienza frequentando vari corsi.

a cura di Dr. Marcello Sergio
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