icon/back Indietro Esplora per argomento

Amputazione della gamba: cause, intervento e complicazioni

Anna Nascimben | Editor

Ultimo aggiornamento – 14 Giugno, 2023

Scopriamo quando è necessario seguire la strada dell'amputazione della gamba

L'amputazione della gamba è un intervento chirurgico che talvolta si rende necessario, ma quali sono le cause principali che lo determinano?

Come si svolge l'operazione e quali rischi comporta? Andiamo alla scoperta di tutto ciò che occorre sapere su questo argomento e su come convivere con un arto amputato.

Amputazione della gamba: un intervento a volte necessario

Per amputazione si intende la rimozione per via chirurgica di un arto ed ha la funzione di preservare l'integrità fisica e, talvolta, la sopravvivenza, di un paziente. Con questo termine si identifica, quini, la perdita (spontanea o pianificata tramite operazione medica) di un arto nella sua interezza o solo di una parte.

Esistono molti motivi che possono condurre all'amputazione di un arto, ma in genere si distingue tra:

  • amputazione di natura traumatica;
  • amputazione congenita;
  • amputazione spontanea;
  • amputazione chirurgica.

L'amputazione chirurgica è un'operazione che viene eseguita per eliminare un processo patologico che interessa l'arto, per limitarne il dolore o per ridurre le possibilità che la malattia si estenda in altre zone del corpo.

In questo caso vi è la presenza di una situazione talmente grave che, oltre a non poter gestita in un altro modo, potrebbe compromettere la qualità della vita (o la stessa sopravvivenza) del paziente.

Quella di tipo spontaneo, invece, si verifica in seguito a un processo degenerativo chiamato cancrena, le cui cause possono essere di diversa natura, mentre l'amputazione traumatica viene messa in atto quando si verifica un trauma improvviso (ad esempio un incidente stradale o un infortunio sul lavoro); esiste, poi, un'ulteriore forma di amputazione, detta amputazione congenita, che ha un'incidenza molto bassa e che si verifica quando il feto si trova ancora nell'utero materno.

In questo caso una malformazione della briglia amniotica determina l'impossibilità che l'arto cresca naturalmente.

Amputazione dell'arto inferiore: le cause più comuni

Esistono diverse cause che possono portare all'amputazione di un arto inferiore, anche se le più comuni sono quelle riconducibili ad un'amputazione di tipo chirurgico o traumatica. Nella prima categoria rientrano le conseguenze di patologie vascolari periferiche, come ad esempio il diabete o l'arteriosclerosi, oppure la presenza di una neoplasia.

Quando il medico decide di amputare una gamba a causa di un incidente invece, l'intervento può rendersi necessario subito dopo il trauma o a distanza di qualche giorno.

Per quanto riguarda, invece, l'amputazione della gamba per cancrena, essa è determinata da una situazione di necrosi tissutale che porta alla caduta spontanea dell'arto, che in genere è causata da congelamenti, lesioni traumatiche particolarmente gravi e infezioni.

Tra gli eventi che possono condurre all'amputazione degli arti inferiori rientrano:

  • tumori non operabili o non gestibili tramite altra forma di terapia;
  • ferite talmente gravi da aver causato una lesione vascolare che non può essere sanata;
  • artrosi di tipo deformante;
  • vasculopatie;
  • complicazioni derivare dal diabete;
  • gravi deformità all'arto inferiore;
  • necrosi tissutale.

Come si svolge un intervento di amputazione della gamba

L'amputazione di una gamba è un intervento particolarmente invasivo e delicato che prevede l'asportazione per via chirurgica di tutte le componenti tissutali che interessano l'arto, fa cui:

  • la cute;
  • la sottocute;
  • i legamenti;
  • i nervi;
  • i muscoli;
  • i vasi sanguigni;
  • i tendini;
  • le ossa.

L'operazione può essere eseguita sull'intero arto oppure solo su una porzione di esso: attualmente i medici tendono a preservare il più possibile i tessuti, riducendo la porzione della amputazioni al minimo indispensabile.

L'operazione viene ovviamente eseguita solo dopo aver somministrato l'anestesia, la quale può essere generale oppure spinale, a seconda del tipo di taglio che dovrà essere eseguito.

Prima dell'intervento il paziente viene sottoposto ad esami approfonditi, come ad esempio quelli ematochimici, radiologici o ad eventuali altre visite specialistiche. Il medico, inoltre, prima di intervenire studierà con cura l'arto da operare per valutarne le caratteristiche anche in vista della fase post operazione.

Una volta eseguito questo step, il personale medico interrompe la vascolarizzazione dell'arto tramite una compressione elastica, poi si procede alla sezione della porzione da tagliare e infine alla modellazione del moncone con porzioni di cute e di muscoli.

L'amputazione della gamba presenta alcuni rischi e delle complicazioni, fra cui, ad esempio, presenza di dolore cronico dopo l'operazione, la sindrome dell’arto fantasma o l’insorgenza di parestesie (ovvero la sensazione di formicoli).

In seguito all'intervento è possibile indossare una protesi fatta su misura che ha la funzione di garantire una maggiore autonomia di movimento al paziente e una qualità della vita migliore.

Complicazioni dell'intervento e riabilitazione

L'amputazione di una gamba è un'operazione chirurgica complessa e non esente da complicazioni. Per far sì che i danni vengano limitati al massimo, è opportuno che il medico presti particolare attenzione a:

  • coprire in modo corretto e adeguato il moncone con una sufficiente quantità di tessuto;
  • drenare la ferita e tenerla monitorata nei giorni seguenti all'intervento;
  • accorciare e levigare l'osso del moncone;
  • eseguire le medicazioni della ferita giornalmente, avendo cura di mantenerla sempre pulita;

Tra le complicazioni più ricorrenti in seguito all'operazione rientrano:

  • ferita che guarisce male o troppo lentamente;
  • sindrome dell'arto fantasma;
  • trombosi venosa profonda;
  • embolia;
  • formazione di speroni ossei o di neuromi;
  • forte dolore post operatorio.

Quando si deve amputare una gamba?

La sindrome dell'arto fantasma è una condizione che si verifica quando il soggetto, pur avendo eseguito l'amputazione di una gamba, continua percepire sensibilità a livello cerebrale e, soprattutto, prova un dolore intenso alla zona amputata.

Quest'ultimo si accompagna a formicolio e scosse e può essere causato da:

  • infezioni cutanee nella ferita;
  • danni a livello dei nervi causati dall'intervento;
  • formazioe di tessuto nervoso ipertrofico (neuromi);
  • formazione di tessuto osseo ipertrofico (speroni).

Dopo qualche tempo dall'intervento il paziente può, in alcuni casi, utilizzare una protesi, la quale consente di ottenere un miglioramento sia a livello di funzionalità fisiche che psicologiche, tuttavia questo accorgimento non è sempre possibile e dipende molto dalle condizioni di salute della persona e dalla sua età anagrafica.

Amputazione del piede: le cause principali

Oltre all'amputazione di tutta la gamba, è frequente anche quella che riguarda la sua estremità inferiore, ovvero il piede.

L'amputazione può, a sua volta, essere totale, oppure il medico può eseguire un'amputazione parziale del piede, conservandone una parte oppure eliminando solo uno o più dita.

Le cause più comuni che possono condurre alla necessità di eseguire un'amputazione alle dita del piede o di tutta l'estremità sono:

  • diabete. Il diabete è una delle patologie più frequenti che determinano questo intervento, tanto che si parla di "piede diabetico". Quest'ultimo, se non viene trattato efficacemente, degenera e porta all'amputazione;
  • congelamento. Quando i tessuti vengono esposti per un periodo di tempo prolungato a basse temperature, si verifica un processo di necrosi che può sovente terminare con un piede amputato;
  • traumi da schiacciamento. Risulta molto frequente, ad esempio, che si renda necessaria un'amputazione del dito del piede a causa di infortuni sul lavoro.
Condividi
Anna Nascimben | Editor
Scritto da Anna Nascimben | Editor

Con una formazione in Storia dell'Arte e un successivo approfondimento nello studio del Digital Marketing, mi occupo da anni di creare contenuti web. In passato ho collaborato con diversi magazine online scrivendo soprattutto di sport, vita outdoor e alimentazione, tuttavia nel corso del tempo ho sviluppato sempre più attenzione nei confronti di temi come il benessere mentale e la crescita interiore.

a cura di Dr.ssa Emiliana Meleo
Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
Anna Nascimben | Editor
Anna Nascimben | Editor
in Salute

899 articoli pubblicati

a cura di Dr.ssa Emiliana Meleo
Contenuti correlati
Un medico di base prescrive una ricetta ad una sua paziente
Durata delle ricette del medico: ecco una panoramica

Le ricette del medico hanno una durata che può variare in base alla tipologia del documento stesso: clicca qui per scoprire quali tipi esistono e quanto durano.

Una donna beve dal bicchiere una medicina
OKi® antinfiammatorio: ecco cosa sapere

OKi antinfiammatorio, ecco cosa sapere su uno dei medicinali tra i più popolari: quando prenderlo, ogni quanto, effetti collaterali e controindicazioni.

icon/chat