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Come si fanno i lavaggi nasali

Antonia de Gioia | Blogger

Ultimo aggiornamento – 09 Aprile, 2020

Come fare i lavaggi nasali

È tempo di sinusiti, allergie e raffreddori? Spesso, ad avere la peggio, è il nostro naso che, a causa del muco in eccesso, rende difficile la respirazione. Non solo.

Come sappiamo, infatti, nella parte iniziale della cavità nasale, visibile anche a occhio nudo, sono presenti dei peli – più specificatamente dette ciglia vibratili – che, grazie al loro continuo movimento, sono in grado di catturare batteri di vario genere provenienti dall’esterno. Una volta catturati dal muco questi batteri, passando dalla gola, finiscono nello stomaco, dove vengono eliminati dai succhi gastrici.

Purtroppo, però, il compito delle ciglia viene messo in crisi da fumo, inquinamento, freddo, infezioni virali. E ripristinare la funzione di difesa del naso tramite i lavaggi nasali diventa fondamentale.

Il lavaggio nasale serve, oltre a rimuovere le secrezioni, a ridurre la quantità di allergene che viene in contatto con la mucosa respiratoria.

Dunque, come fare i lavaggi nasali, per liberare le cavità da muchi, polveri e allergeni vari?

Cosa sono e quando fare i lavaggi nasali

Insomma, i lavaggi nasali sono fondamentali per rimuovere secrezioni, polveri, allergeni e prodotti dell’inquinamento, che ostruiscono le prime vie aeree con conseguente difficoltà respiratoria.

L’obiettivo? Mantenere le mucose, dunque il loro funzionamento, in condizioni ottimali. La corretta igiene nasale dovrebbe diventare – soprattutto per i bambini – una buona abitudine, al pari del lavaggio dei denti.

Quando fare il lavaggio nasale? Nella fase iniziale di raffreddamento o stato allergico è consigliabile effettuare l’irrigazione nasale tutti i giorni, dicono gli esperti. Al manifestarsi dei primi risultati è possibile ridurre l’operazione a tre volte a settimana fino a sospenderla a problema rientrato. Sono consigliati soprattutto quando si soffre di:

È in primis un’ottima tecnica per pulire anche il naso dei più piccoli, dopo iniziale consulto con pediatra. E se pensate sia una inutile tortura sottoporre i neonati a lavaggi nasali, abbandonate subito questa convinzione ricordandovi che, se hanno il naso chiuso, non riescono a nutrirsi, né al seno né con il biberon.

Abbiate poi un occhio di riguardo per i bambini che vanno al nido o all’asilo, in quanto più predisposti alle infezioni, soprattutto se vivono in zone particolarmente inquinate.

Stesso discorso anche per i bambini allergici: quando il naso cola va lavato, anche dopo i 6 anni di età. Le irrigazioni nasali potrebbero aiutare a ridurre il ricorso ad antistaminici e cortisone.

Il lavaggio nasale è una tecnica che prevede l’introduzione di acqua salata in una narice e la conseguente fuoriuscita dall’altra, dopo l’attraversamento dell’intera cavità nasale. Ma come farli?

Come fare un lavaggio nasale

Il lavaggio nasale è un’operazione che può essere effettuata in completa autonomia anche a casa. L’irrigazione può essere effettuata attraverso diversi strumenti che hanno tutti lo stesso principio di funzionamento:

  • Siringa a bulbo detta anche “peretta”
  • Lota (trattasi di una piccola teiera)
  • Pompetta di plastica con beccuccio, da inserire all’interno del naso

In alternativa, vi sono i più comuni spray con beccuccio e soluzione di acqua e sale già pronta.

Ecco semplici regole per fare un lavaggio nasale a casa:

  • Preparazione della soluzione salina – Qualora si decide di non utilizzare lo spray con soluzione già inclusa è possibile preparare la soluzione per il lavaggio in perfetta autonomia: è sufficiente aggiungere a due tazze di acqua calda (pari a 550ml), precedentemente portata a ebollizione, mezzo cucchiaio di sale non iodato e un pizzico di bicarbonato e mescolare tutti gli ingredienti. Prima dell’utilizzo la soluzione salina deve raffreddarsi, a tal fine lasciarla riposare in un contenitore di vetro resistente al calore e chiuso con tappo. Per i neonati (fino al primo mese di vita) ha senso invece utilizzare le fialette con fisiologica usa e getta, per scongiurare rischi di infezioni.
  • Posizionamento per effettuare il lavaggio – Affinché l’irrigazione interessi tutta la cavità nasale è importante assumere la posizione corretta, ovvero piegare la testa a 90°, in modo da avere una narice rivolta verso l’alto e l’altra verso il lavandino.
  • Procedere con il lavaggio nasale – Inserire il beccuccio del dispositivo che è stato scelto per l’operazione nella narice posizionata più in alto, versare la soluzione e respirare con la bocca aperta. Così facendo la soluzione salina scorrerà lungo tutto il cavo nasale fino all’altra narice, da dove fuoriuscirà. Abbiate cura durante il lavaggio di non rivolgere il capo all’indietro, per evitare di inghiottire la soluzione, se ciò dovesse succedere sciacquate semplicemente la bocca con qualche bicchiere di acqua pura.
  • Pulizia finale – Terminato il lavaggio soffiare il naso per eliminare i residui di soluzione salina rimasti nella narice. La stessa operazione va eseguita su entrambe le narici.

Una volta terminato il lavaggio è buona abitudine sterilizzare i dispositivi utilizzati.

Controindicazioni? Praticamente nulle.

Se, nonostante una serie di trattamenti eseguiti in modo corretto, il raffreddore o l’allergia tarda ad abbandonarvi, è preferibile consultare un medico per individuare trattamenti più specifici al tipo di problema manifestato.

Non preoccupatevi, insomma. Anche se l’inverno è alle porte, sinusite e raffreddore ben presto saranno un incubo lontano e, dopo qualche trattamento, riprenderete a respirare a pieni polmoni!

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Antonia de Gioia | Blogger
Scritto da Antonia de Gioia | Blogger

Sono una laureata in Marketing e mi occupo della gestione di attività promozionali e di comunicazione, con un’attenzione particolare al mondo digitale e social. Nel tempo libero, lontana dal lavoro quotidiano, mi dedico alla scrittura.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
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