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Il frutto che fa bene al fegato e alla vista? È piccolo e arancione

Simona Soldi | Biologa

Ultimo aggiornamento – 06 Giugno, 2022

proprietà albicocche: proteggono gli occhi, il fegato e l'apparato digerente
Indice del contenuto

L’albicocca, un frutto estivo gustoso e nutriente, ha molte interessanti qualità, che lo rendono apprezzabile non solo per farne delle gustose marmellate o dolci da forno.

L’albicocca, infatti, mostra un profilo nutriente molto ampio e variegato, capace di apportare numerosi benefici al nostro organismo, migliorando la salute generale e proteggendo specifici sistemi e tessuti dal deterioramento.

Cerchiamo di capirne di più.

I benefici dell’albicocca

Insomma, i motivi per cui fare il pieno di albicocche sono davvero tanti. Tra i benefici che si possono menzionare:

  1. Promuove la buona salute degli occhi – Le albicocche costituiscono una fonte eccellente di vitamina A. Una ciotola di albicocche crude può apportare fino al 60% della dose di vitamina A di cui abbiamo bisogno per un intero giorno. Ricordiamo, infatti, che questa vitamina gioca un ruolo essenziale quando parliamo di salute degli occhi. Infatti, una sua carenza può portare a sintomi come la cecità notturna, secchezza oculare e riduzione della vista. Non solo. Le albicocche favoriscono la salute dei nostri occhi anche in altri modi: uno studio su modelli animali del 2016, per esempio, ha evidenziato che applicando un estratto di nocciolo di albicocca in maniera topica può ridurre la secchezza oculare, promuovendo la produzione di liquido lacrimale nei topi. Che dire? È consigliabile assumere due o tre albicocche al giorno per ridurre notevolmente il rischio di incorrere in patologie come la degenerazione maculare e la cataratta.
  2. Protegge il fegato – Il fegato è uno dei più importanti organi del nostro corpo, che sovrintende a moltissime funzioni, che riguardano in primo luogo la trasformazione di tutte le sostanze che assumiamo con l’alimentazione o per altre vie, per farne dei metaboliti non tossici e facilmente degradabili dall’organismo. Inoltre, nel fegato vengono prodotte alcune importanti proteine del sangue e vengono scissi i grassi in metaboliti semplici. È stato dimostrato da uno studio condotto su modelli animali e pubblicato sul British Journal Of Nutrition, che l’albicocca è in grado di proteggere il fegato dal danneggiamento, oltre che dall’accumulo di grassi, che causano una condizione patologica, conosciuta come fegato grasso. In un altro studio su animali è stato dimostrato che somministrare albicocche a ratti che avevano subito asportazione di una parte del fegato ha contribuito a favorire la rigenerazione del tessuto rimosso.
  3. Presenta un alto contenuto di antiossidanti – Gli antiossidanti sono sostanze biochimiche presenti in natura in molti alimenti di origine vegetale che annullano gli effetti dei radicali liberi e prevengono, quindi, il danneggiamento cellulare e l’invecchiamento. Possono anche ridurre drasticamente il rischio di incorrere in certe condizioni croniche come le malattie cardiache e il cancro. Le albicocche, in particolare, contengono elevate quantità di carotenoidi, un pigmento naturale con note proprietà antiossidanti. Secondo uno studio pubblicato sul Journal Of Agricultural And Food Chemistry, le albicocche risultano particolarmente ricche di beta-carotene, beta-criptoxantina e gamma-carotene.
  4. Riduce l’attività infiammatoria – L’infiammazione non è necessariamente un fenomeno negativo: può insorgere, infatti, come normale risposta difensiva dell’organismo, attivata dal sistema immunitario, per respingere attacchi di organismi esterni potenzialmente dannosi. D’altra parte, l’infiammazione cronica è una condizione fuori controllo che può, invece, danneggiare l’organismo e contribuire allo sviluppo di patologie come le malattie cardiache, il diabete o l’artrite reumatoide. Alcune ricerche hanno scoperto che le albicocche possiedono potenti proprietà antinfiammatorie in grado di proteggere da queste condizioni patologiche di origine autoimmune. I semi di albicocca, in particolare, si sono dimostrati efficaci in uno studio su animali nel proteggere il gruppo di ratti studiati dalla colite ulcerosa, in seguito alla somministrazione di estratto di nocciolo o di olio di semi di albicocca per un certo periodo.
  5. Favorisce la regolarità digestiva Le albicocche, essendo frutti, contengono molte fibre vegetali: fino al 12% della dose giornaliera raccomandata, in una singola porzione. Le fibre si muovono attraverso l’intestino come elementi non digeriti, favorendo la formazione del materiale da espellere all’esterno e prevenendo, quindi, la costipazione. I semi di albicocca possono incrementare ancora di più l’apporto di fibre, se assunti come snack fra un pasto e l’altro, fino ad arrivare al 20% della dose giornaliera raccomandata.
  6. Contrasta l’anemia Le albicocche, infatti, hanno anche un elevato contenuto di ferro e rame, due minerali essenziali per la sintesi e il buon funzionamento biochimico dell’emoglobina, la proteina fondamentale che lega l’ossigeno nei polmoni e lo trasporta, attraverso il flusso sanguigno, a tutti i tessuti del corpo.
  7. Migliora la salute della pelle – È stato dimostrato che spargersi olio estratto da semi di albicocca sulla pelle può aiutare a prevenire condizioni patologiche per la pelle, come l’eczema o la scabbia.

Dunque, ecco perché non si dovrebbe mai rinunciare alle albicocche.

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Simona Soldi | Biologa
Scritto da Simona Soldi | Biologa

Sono laureata in Biotecnologie Farmaceutiche, dopo la laurea mi sono occupata di ricerca in biologia molecolare e genetica presso il Dipartimento di Farmacologia Preclinica e Clinica dell’Università di Firenze e, successivamente, presso il Laboratorio di Genetica del Lievito dell’International Centre For Genetic Engineering and Biotechnology di Trieste, collaborando a progetti di testing di sostanze farmacologicamente attive su modelli di lievito e a progetti di ingegneria genetica.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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Simona Soldi | Biologa
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