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In quanto tempo si sviluppa un tumore al seno?

Redazione

Ultimo aggiornamento – 01 Ottobre, 2021

Tumore al seno: Come si Sviluppa

Quando si parla di tumore in generale e, in particolare, di tumore al seno, molto spesso ci si chiede da quanto tempo si sia affetti dalla malattia, proprio perché il ticchettio dell'orologio, in questi casi, segna l'oggettiva possibilità di guarigione

Ma come fare a stabilirlo e perché è tanto importante saperlo? Partiamo dal principio, cercando di capire cosa è un tumore al seno e come si sviluppa.

Tumore al seno: come si sviluppa

I dati parlano chiaro, anzi, urlano forte: sono circa 2 milioni ogni anno le diagnosi di tumore al seno e, purtroppo, l'incidenza risulta in crescita. Conoscere la malattia permette davvero di prevenirla e anticiparla. Si tratta, infatti, della neoplasia più comune fra le donne di tutto il mondo, con una sopravvivenza media dopo 5 anni dalla diagnosi dell’87%. 

In Italia, sono 800 mila le donne a cui è stato diagnosticato un cancro al seno. Ma da cosa ha origine la malattia? 

Per capirlo, andiamo ad analizzare i tessuti che costituiscono la mammella

  • fibroso (o connettivo);
  • ghiandolare;
  • adiposo (grasso). 

Il tessuto fibroso funge da supporto alla ghiandola mammaria, formata a sua volta da vasi sanguigni e linfatici, e fasci nervosi. 

Nella ghiandola, le cellule si riproducono continuamente, regolate da alcuni geni. A volte, fattori intrinsechi ed estrinsechi alterano i processi di riproduzione e crescita cellulare, portando a una crescita anomala delle cellule ("carcinogenesi"), sino allo sviluppo del tumore. Ma ciò avviene spesso lentamente, anche nel corso di molti anni.

Quali sono i fattori di rischio di un tumore al seno?

La caccia alla causa non è ancora conclusa, la ricerca va avanti in tal senso. Comunque (e fortunatamente), sono stati individuati chiaramente i fattori di rischio, su cui in alcuni casi è anche possibile agire. 

Fattori di rischi non modificabili di tumore al seno

Tra i fattori, ahimè, non modificabili troviamo: 

  • Età: gli anni passano e per le donne il tumore al seno rappresenta un rischio maggiore. 
  • Fattori ormonali: giocano un ruolo chiave; secondo gli esperti, sono più inclini ad anomalie cancerose le donne che hanno avuto la prima mestruazione precoce, prima degli 11 anni, e una menopausa tardiva, dopo i 55 anni.
  • Familiarità: quando in famiglia ci sono casi di tumore della mammella (madre, sorella, nonna o zia) i controlli sono d'obbligo!
  • Genetica: si può essere anche predisposti a mutazioni di geni specifici (come, per esempio, BRCA1 e BRCA2). 
  • Densità mammaria: quando si riscontra un seno denso, il rischio aumenta da 4 a 6 volte in più. 
  • Recidiva

Fattori di rischi di tumore al seno su cui è possibile agire

Già, esistono anche degli elementi su cui è possibile agire, ovvero: 

  • Peso e sovrappeso: l'aumento di peso, dopo la menopausa, porta a un incremento dei livelli di estrogeni endogeni e a squilibri ormonali. 
  • Calorie: un elevato consumo di grassi di origine animale può aumentare il rischio.
  • Fumo e alcol: smettere di fumare ed evitare l’esposizione al fumo passivo sono due scelte importanti. 
  • Terapia ormonale sostitutiva: l'associazioni di estrogeni e progestinici in menopausa può aumentare il rischio. 

I tempi di un tumore al seno

Pur avendo un quadro abbastanza completo, misurare i tempi è davvero impossibile. Il tumore al seno è di diversi tipi, con caratteristiche differenti che ne influenzano l'aggressività e la velocità di sviluppo. 

Secondo uno studio americano, ad esempio, due alterazioni molecolari (un oncogene “attivato”, HER2, e un soppressore tumorale “spento”, p38) rendono il tumore metastatico, colpendo anche i polmoni, e sfuggendo alle cure grazie alle cosiddette "cellule dormienti" che non sono toccate dalla chemioterapia e possono risvegliarsi anche dopo molto tempo. 

Insomma, l'unica certezza è legata ai tempi che le donne si danno, quelli scanditi dai controlli da eseguire. 

Ogni quanto fare una mammografia e l'autopalpazione

La mammografia è l'indagine principale per una diagnosi precoce del tumore al seno, capace di evidenziare la presenza di lesioni in fase preclinica. 

Rientra nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) e, dunque, l'esame è garantito e gratuito per tutte le donne di età compresa tra i 50 e i 59 anni, ogni due anni (ci sono delle variazioni regionali da considerare).

Per le donne che presentano familiarità, la mammografia è consigliata a partire dai 40 anni o ancor prima. 

Nelle donne che hanno un'evidente predisposizione ad ammalarsi per una mutazione genetica accertata, i protocolli di prevenzione da adottare prevedono anche l’impiego della risonanza magnetica. 

E l'autopalpazione?

Questo auto-esame è da accompagnare a un esame visivo, davanti allo specchio. 

Per toccare il seno sinistro si usa la mano destra e viceversa, con il braccio opposto disteso sui fianchi. Si devono utilizzare i polpastrelli, iniziando dall’alto verso il basso ed effettuando movimenti rotatori della grandezza di una moneta.

La pressione esercitata deve essere diversa:

  • meno intensa sui tessuti superficiali;
  • media, vicino al capezzolo; 
  • forte, nella parte posteriore della mammella.

Il consiglio è di effettuare l'esame a partire dai 20 anni di età, una volta al mese, una settimana dopo la fine del ciclo, mentre se si è in gravidanza o in menopausa, in qualsiasi momento. 

La prevenzione può fare la differenza, non dimentichiamolo, mai.

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a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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