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Faringotonsillite acuta, come si manifesta e come curarla

Valentina Montagna | Editor

Ultimo aggiornamento – 15 Febbraio, 2024

donna con mal di gola sul divano

La faringotonsillite consiste in un'infiammazione a carico della faringe e delle tonsille palatine, provocata nella maggior parte dei casi da un'infezione acuta di origine virale o batterica. Questa condizione è più comune nei bambini, ma può anche colpire gli adulti.

L'infiammazione può determinare arrossamento, gonfiore e dolore a livello della mucosa faringea e tonsillare. In alcuni casi, a seconda dell'agente patogeno responsabile dell'infezione, possono formarsi sulla faringe e sulle tonsille patine biancastre, ulcere o altre lesioni. 

In qualche caso, l'infiammazione può estendersi anche ad altre strutture linfatiche della regione, come i linfonodi laterocervicali.

In genere, la faringotonsillite ha un decorso acuto o subacuto, ma in una minoranza di casi può divenire cronica o ricorrente.

Una diagnosi corretta e la scelta di una terapia appropriata sono elementi fondamentali per assicurare una rapida guarigione e prevenire le complicazioni.

Cause della faringotonsillite

La faringotonsillite può essere causata da diversi agenti infettivi, sia virali che batterici. L'eziologia, cioè il fattore che causa la malattia nel singolo caso, può dipendere dalla stagione (alcuni virus sono più diffusi in determinati periodi dell'anno) e dall'età del paziente (alcuni agenti infettivi colpiscono preferenzialmente certe fasce d'età). 

Nella maggior parte dei casi si tratta di un'infezione virale, mentre circa nel 30% dei casi sono determinate da batteri.

Infezioni virali

Le cause della faringotonsillite acuta sono da ricercare più spesso in virus come adenovirus, rhinovirus, influenza, coronavirus e virus respiratorio sinciziale. Questi virus vengono trasmessi principalmente attraverso l'aria e attraverso il contatto diretto con oggetti infetti.

Sintomi faringotonsillite virale

La faringotonsillite virale si manifesta attraverso alcuni sintomi come la gola arrossata, il rigonfiamento dei linfonodi del collo, la comparsa di una febbre. Di solito, questa forma tende a risolversi spontaneamente.

Infezioni batteriche

In una minoranza dei casi (circa il 30%), la faringotonsillite acuta è causata da batteri. Lo Streptococco beta-emolitico di gruppo A è il più comune. Ma anche Staphylococcus aureus, Streptococcus pneumoniae, Mycoplasma pneumoniae e Chlamydia pneumoniae possono esserne responsabili.

L'agente batterico più frequentemente implicato nella faringotonsillite è lo Streptococcus pyogenes, o streptococco beta-emolitico di gruppo A. Questo patogeno rappresenta la causa più comune di faringotonsillite batterica nella fascia di età compresa tra 5 e 15 anni, mentre è raro che provochi la malattia prima dei 3 anni.

Sintomi della faringotonsillite streptococcica

La faringotonsillite streptococcica si manifesta clinicamente con febbre elevata, brividi, alitosi, ingrossamento dolente delle tonsille e presenza di placche biancastre in gola. Nei casi più gravi possono associarsi difficoltà alla deglutizione.

In condizioni di ridotta efficienza del sistema immunitario, lo streptococco tende a proliferare, accentuando la sintomatologia locale e sistemica. Il mancato trattamento della faringite streptococcica espone al rischio di complicanze quali ascesso peritonsillare, febbre reumaticaglomerulonefrite post-streptococcica.

Sintomi generici della faringotonsillite

Indipendentemente dalla causa virale o batterica, la faringotonsillite si manifesta tipicamente con sintomi aspecifici comuni:

  • Mal di gola (faringodinia) e dolore a livello delle tonsille (tonsillite), che possono irradiarsi alle orecchie. Il dolore tende ad aumentare con la deglutizione.
  • Disfagia, ovvero difficoltà e dolore nella deglutizione (odinofagia)
  • Febbre di entità variabile, spesso con brividi.
  • Malessere generale e astenia.
  • Ingrossamento e arrossamento delle tonsille faringee (ipertrofia tonsillare) e dei linfonodi laterocervicali.

Oltre a questa sintomatologia cardinale, possono associarsi altri sintomi quali mal di testa, rinorrea, tosse secca, alitosi.

La combinazione di questi segni e sintomi orienta verso la diagnosi di faringotonsillite, che necessita poi di approfondimento diagnostico per determinarne l'origine virale o batterica.

Fattori di rischio

La faringotonsillite è più frequente quando si verificano alcune circostanze:

  • Le temperature sono più basse, come durante i mesi invernali quando il freddo indebolisce le difese immunitarie permettendo ai virus e batteri di moltiplicarsi più facilmente in gola.
  • In età pediatrica. Le tonsille crescono fino ai 3-5 anni, poi si riducono. Più sono grandi più si infiammano e si infettano facilmente. Infatti, la faringotonsillite è più rara in età adulta.

Diagnosi di faringotonsillite

La diagnosi di faringotonsillite si basa inizialmente sull'esame obiettivo del cavo orofaringeo da parte del medico.L'ispezione della gola e l'analisi dei segni e sintomi clinici consentono di valutare la presenza di arrossamento, gonfiore e ipertrofia delle tonsille (un ingrossamento eccessivo di questi organi linfatici situati nel cavo orofaringeo). 

Il cavo orofaringeo (o rinofaringeo) è la parte superiore della faringe, che mette in comunicazione la cavità orale e nasale con l'ipofaringe e la laringe.

Per approfondire il quadro clinico può essere effettuato un tampone faringeo, da analizzare tramite esame colturale o test antigenico rapido.

Esistono dei criteri, detti di Centor, che aiutano il medico a condurre la diagnosi differenziale tra la tonsillite batterica da streptococco e quella virale: 

  • Presenza di febbre;
  • Ingrossamento tonsillare;
  • Presenza di essudati tonsillari (le famose “placche”);
  • Assenza di tosse.

Si assegna un punteggio di un punto per ogni criterio. In base al punteggio ottenuto si valuta la probabilità di infezione streptococcica

  • l'eziologia streptococcica ha una probabilità inferiore al 10%
  • 2 equivale al 15% di probabilità
  • 3 equivale al 35% di probabilità
  • 4 equivale al 60-80% di probabilità

Esiste poi un criterio aggiuntivo che valuta l'età, assegnando un punto per età inferiori ai 15 anni.

In base ai punti si ottiene una stratificazione dell'indicazione all'utilizzo di antibiotici secondo lo schema seguente:

  • 0-1: terapia antibiotica non indicata;
  • 2: opportuno effettuare tampone faringeo;
  • 3-4: indicata terapia antibiotica.

L’esame colturale permette di ricercare la presenza di Streptococcus pyogenes, mentre il test rapido antigenico ne ricerca gli antigeni specifici. 

Per confermare o escludere la presenza di una faringotonsillite streptococcica devono essere effettuati test di laboratorio:

  • Tampone faringeo con esame colturale per ricerca dello Streptococcus pyogenes. La coltura è il test di riferimento, ma richiede 1-2 giorni.
  • Test rapidi antigenici su tampone faringeo per rilevare antigene streptococcico. Offrono risposta più veloce (10-30 minuti) ma con minore sensibilità.

La conferma microbiologica è importante per impostare una terapia antibiotica mirata, quando indicata. Una diagnosi accurata permette di distinguere le forme virali autolimitanti da quelle batteriche che necessitano di trattamento.

L'obiettivo è identificare o escludere la presenza dello Streptococco beta-emolitico di gruppo A, responsabile della maggior parte dei casi di faringotonsilliti batterica.

Questo patogeno è associato a complicanze locali e sistemiche, per cui la conferma microbiologica riveste importanza prognostica e terapeutica. Una diagnosi accurata consente di impostare una terapia antibiotica mirata, quando necessaria.

Trattamento di faringotonsillite

La terapia della faringotonsillite dipende dai sintomi e dalla causa scatenante.

Il trattamento prevede riposo, terapia sintomatica con antidolorifici e antinfiammatori. Per il sollievo dei sintomi della faringotonsillite tornano utili rimedi come collutori, liquidi freschi e farmaci da banco. Gli antibiotici servono solo se la causa è l'infezione batterica, e devono essere prescritti dal medico. 

Nei bambini o adulti con episodi di faringotonsillite ricorrenti o cronici, nonostante terapia medica, il medico può consigliare l'asportazione chirurgica delle tonsille (tonsillectomia) per eliminare il focolaio infettivo.

Più nel dettaglio:

se la causa è di origine virale, i sintomi guariscono spontaneamente in 1-2 settimane. Il medico curante può prescrivere farmaci da banco per il dolore e la febbre, come paracetamolo o ibuprofene. In questi casi, l’impiego di una terapia antibiotica non solo non è utile, ma assolutamente sconsigliato.

Possono essere utili anche alcuni rimedi, tra i quali:

  • i più tipici gargarismi con collutori che hanno un effetto disinfettante della gola
  • bere liquidi tiepidi o freddi può lenire il dolore (mentre è bene prestare attenzione ai cibi e alle bevande calde perché possono peggiorarlo).

Se invece la causa è batterica, tipicamente da streptococco, il medico può prescrivere antibiotici specifici per debellare l’infezione. Anche in questo caso si possono assumere antipiretici per la febbre.

F.A.Q. sulla faringotonsillite

Rispondiamo alle domande più frequenti sulla faringotonsillite.

La faringotonsillite acuta è contagiosa?

Sì, la faringotonsillite acuta è contagiosa. Può essere trasmessa tramite le goccioline di saliva espulse con la tosse o gli starnuti, oppure per contatto diretto con la saliva o le secrezioni nasali di una persona infetta.

Quanto dura la faringotonsillite acuta?

La durata della faringotonsillite acuta può variare a seconda della causa scatenante e della risposta individuale al trattamento. Nella maggior parte dei casi, sia virali che batterici, dovrebbe risolversi spontaneamente entro 1-2 settimane con una terapia adeguata. In caso di infezione batterica, i sintomi iniziano a ridursi entro 2-3 giorni dall'inizio della terapia antibiotica.

La faringotonsillite acuta può causare complicanze gravi?

In rari casi, se non viene diagnosticata o se non viene curata correttamente, la faringotonsillite acuta streptococcica non adeguatamente trattata può portare a complicanze gravi come febbre reumatica o glomerulonefrite. 

Nel dettaglio:

  • La febbre reumatica è una complicanza sistemica dovuta a un'infezione non curata da streptococco beta-emolitico di gruppo A. Si manifesta con febbre, artralgia e possibili danni valvolari cardiaci.
  • La glomerulonefrite post-streptococcica è un'infiammazione dei glomeruli renali causata da un'infezione streptococcica faringea o cutanea non trattata adeguatamente.

Entrambe queste patologie sono dovute a una risposta immunitaria alterata verso componenti antigeniche dello streptococco.

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Valentina Montagna | Editor
Scritto da Valentina Montagna | Editor

La mia formazione comprende una laurea in Lingue e Letterature Straniere, arricchita da una specializzazione in Web Project Management. La mia esperienza nel campo si estende per oltre 15 anni, nei quali ho collaborato con nutrizionisti, endocrinologi, medici estetici e dermatologi, psicologi e psicoterapeuti e per un blog di un'azienda che produce format televisivi in ambito alimentazione, cucina, lifestyle.

a cura di Dr. Christian Raddato
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