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La crisi allergica: cosa è bene sapere

Redazione

Ultimo aggiornamento – 14 Aprile, 2020

allergia: come affrontare una crisi allergica

Dr. Giuseppe Pingitore, specialista in allergologia


Chi soffre di allergia lo sa, non è semplice convivere con certi disturbi. Importante, in questi casi, è saper riconoscere l’allergene per evitarlo. Abbiamo chiesto alcuni consigli al dr. Giuseppe Pingitore, allergologo.

Come riconoscere i sintomi di una allergia?

Le manifestazioni dell’allergia sono varie a seconda del tipo di allergia e dell’apparato interessato.
La classica allergia da pollini stagionali si riconosce agevolmente in quanto si manifesta solo nel periodo di pollinazione (in genere la primavera) il più delle volte con un raffreddore particolare, ad esordio improvviso, senza febbre, accompagnato da crisi di sternuti, abbondante scolo nasale acquoso, prurito al naso e spesso anche alla gola, naso chiuso e in molti casi, anche se non sempre, interessamento degli occhi con congiuntive arrossate, lacrimazione e prurito oculare.

È possibile che compaiano anche i sintomi di un interessamento delle vie aeree inferiori, con broncospasmo, difficoltà respiratoria, fiato corto e tosse (asma).
È altrettanto facile riconoscere l’allergia, anche senza ricorrere ai test cutanei, nei casi di sensibilizzazione al pelo di animali, gatto e cavallo soprattutto: il paziente ha improvvisi sternuti, arrossamento degli occhi e a volte anche della pelle se sta nelle vicinanze dell’animale o lo accarezza. Anche in questi casi può comparire asma e difficoltà respiratoria.

Se l’allergene verso cui il paziente è sensibilizzato è, al contrario, un allergene presente per la maggior parte dell’anno (acari della polvere, muffe) i sintomi, sia nasali che bronchiali, sono più costanti e non “a crisi”, quasi continui, e distinguere la rinite allergica da un raffreddore comune in tali situazioni è più difficoltoso ed è necessario ricorrere a indagini allergologiche quali i prick test o il dosaggio delle IgE specifiche nel sangue.

L’allergia alimentare (gli allergeni più comuni sono crostacei, frutta a guscio, frutta fresca, pesce, uovo, latte, grano) si può manifestare con sintomi il più spesso cutanei, ad esempio orticaria, ma anche con sintomi gastrointestinali quali prurito alla lingua e in gola, vomito, nausea e diarrea, entro poco tempo, massimo 2 ore, dall’ingestione dell’alimento incriminato.

La forma più grave di allergia alimentare è l’anafilassi, cioè un interessamento contemporaneo di più apparati, con orticaria, vomito, congestione nasale e oculare, asma, fino alla perdita di coscienza (shock anafilattico): le forme più gravi di anafilassi mettono in pericolo la vita del paziente. Anafilassi si può avere anche nei soggetti allergici ai farmaci e alle punture di api, vespe e calabroni.

Esistono, infine, delle forme di allergia cutanea da contatto (orticaria da contatto, dermatite da contatto) con alcune sostanze chimiche (coloranti, gomme, conservanti, profumi) o alcuni metalli (nichel, cobalto, cromo).

Come soccorrere qualcuno che ha una crisi allergica?

Dipende dal tipo di crisi.
Se si tratta di una crisi grave, come l’anafilassi, e il paziente è privo di coscienza, sollevare gli arti inferiori per favorire l’afflusso di sangue al cervello; chiamare immediatamente il 118; cercare se tra gli oggetti del paziente c’è l’adrenalina autoiniettabile (chi soffre di anafilassi grave in genere la porta con se): se si reperisce l’autoiniettore di adrenalina procedere a somministrarla togliendo la sicura (tappo grigio o nero) e premendo l’iniettore dal lato opposto a quello della sicura energicamente contro la coscia del paziente fino a sentire uno scatto. Lasciare il paziente in posizione sdraiata ino all’arrivo dei soccorsi.

Se siamo in compagnia di un soggetto che, essendo allergico a un farmaco o a un alimento, lo ha assunto inavvertitamente o è stato punto da un’insetto verso cui sa di essere allergico, bisogna comportarsi come nel caso precedente, se si dispone dell’adrenalina. In mancanza, si chiama immediatamente il 118 e si somministrano i farmaci che si hanno, antistaminici e/o cortisone a dosi generose. In mancanza di farmaci si fa distendere il paziente a gambe sollevate e si attende l’arrivo dell’ambulanza.

In tutti gli altri casi, in presenza di crisi allergiche non gravi con sintomi nasali e/o congiuntivali si somministra antistaminici e/o spray nasali al cortisone e gocce oculari a base di antistaminici. Se siamo in presenza di una crisi di asma si deve ricorrere alla bomboletta spray di broncodilatatore, al fine di dilatare i bronchi per favorire la respirazione.

Cosa fare in assenza dell’antistaminico?

L’antistaminico non è un farmaco “salvavita” pertanto anche se non lo abbiamo non può succedere nulla di pericoloso. L’unico farmaco veramente salvavita per l’allergico che va incontro a crisi gravi è l’adrenalina autoiniettabile.

Se il paziente presenta una crisi di starnuti, prurito al naso e agli occhi, ostruzione nasale e arrossamento delle congiuntive, può recarsi in farmacia o e acquistare anche senza ricetta un prodotto da banco con indicazioni “allergie”. Se invece ha una crisi di asma e non ha con se il broncodilatatore, deve cercare di procurarselo sperando che il farmacista si renda conto della situazione di emergenza, in quanto si tratta di farmaci dispensabili solo con prescrizione medica.

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a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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