Quest’occhio vi sembra normale?

Dr.ssa Elisabetta Ciccolella Farmacista
Redatto scientificamente da Dr.ssa Elisabetta Ciccolella, Farmacista |
A cura di Elisabetta Ciccolella

Data articolo – 12 Aprile, 2017

collaretto dell'occhio: la storia di una donna con una anomalia

Secondo un recente articolo pubblicato dal New England Journal of Medicine, una donna di 37 anni si è presentata dai medici dell’ospedale di Guangzhou, in Cina, accusando lacrimazione e prurito oculare; di conseguenza, la donna è stata sottoposta a una accurata visita oculistica a seguito della quale lo specialista ha diagnosticato una comunissima congiuntivite allergica dell’occhio.

Inoltre, il medico ha notato come entrambi gli occhi della donna presentassero una peculiarità davvero curiosa: in particolare, i collaretti degli occhi della donna sono risultati entrambi sporgenti e dalla forma irregolare.

Anche se non è la prima volta che si registra questo fenomeno, è raro che venga visualizzato in modo tanto evidente.

Cosa è il collaretto?

Il collaretto è una porzione anatomica che fa parte delle strutture che costituiscono l’iride: se si guarda l’occhio da vicino, si può notare come l’iride presenti una struttura circolare che separa zone di colore differente, ovvero la zona ciliare periferica dalla zona pupillare al centro dell’iride stesso. Questa porzione anatomica è il collaretto e risulta particolarmente evidente in coloro che hanno gli occhi chiari.

In particolare, dal punto di vista anatomico, il collaretto è la zona circolare della superficie anteriore dell’iride, che separa la zona della pupilla da quella ciliare più periferica.

Il collaretto è tipicamente appiattito ma, in casi rari come quello della donna cinese, può presentarsi in primo piano: benché tutto ciò possa apparire perlomeno strano, questa condizione è totalmente innocua e asintomatica e non comporta dunque alcuna conseguenza per la salute della vista.

Infatti, la donna cinese protagonista di questa curiosa vicenda è stata sottoposta a un trattamento farmacologico per la cura della congiuntivite allergica e non ha poi avuto ulteriori problemi alla vista.

Come è fatto l’iride?

L’iride è la struttura che determina il colore degli occhi: è posto a contatto col cristallino e presenta un foro, la pupilla, attraverso la quale permeano i raggi luminosi.

Nella parte posteriore dell’iride, si trova il corpo ciliare che è rivestito da una porzione di retina “cieca” che è priva di fotorecettori. Vi è poi la coroide: si tratta di una struttura che costituisce un supporto per la retina, è di color bruno-ruggine in quanto contiene un pigmento che assorbe i raggi luminosi ed è estremamente vascolarizzata, in quanto “nutre” l’epitelio retinico.

La tonaca interna è costituita dalla retina, una sottile pellicola trasparente formata di dieci strati di cellule nervose tra cui ci sono i coni e i bastoncelli, ovvero i fotorecettori responsabili della vista. In particolare, i bastoncelli contengono sono deputati alla visione crepuscolare, cioè vedono solo in bianco e in nero, mentre i coni servono per la visione distinta dei colori, contenendo tre tipi diversi di pigmento.

Inoltre, i prolungamenti nervosi dei fotorecettori costituiscono la papilla ottica, una sorta di punto di emergenza del nervo ottico, la struttura che porta l’informazione visiva alla corteccia cerebrale, la quale a sua volta la rielabora e ci permette di vedere le immagini.

L’anatomia dell’occhio è molto complessa e, nello stesso tempo, affascinante. In caso di una visione disturbata o strane anomalie, non esitate a rivolgervi a uno specialista. La vista è uno dei sensi più importanti!

Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
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