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Come riconoscere la gastroenterite (qualsiasi sia la sua natura)

Roberta Nazaro

Ultimo aggiornamento – 06 Settembre, 2021

I sintomi della gastroenterite: come riconoscerla

Nausea, vomito, dolori addominali e diarrea che persistono per diversi giorni possono essere i sintomi più comuni della gastroenterite, un’infiammazione che intacca la mucosa dello stomaco e dell’intestino, di natura batterica, virale o parassitaria.

Questa patologia ha una durata media molto breve, ma nei casi più gravi può persistere persino per settimane. Esistono diversi tipi di gastroenterite che possono causare una sintomatologia molto varia.

Cerchiamo dunque di capire in cosa consiste questa infiammazione, quali sono gli effetti più frequenti sull’organismo e come contrastarla.

Cos’è la gastroenterite

La gastroenterite è una infiammazione molto fastidiosa della mucosa dello stomaco, che può interessare anche intestino tenue e crasso. Può essere di natura infettiva – pertanto acquisita tramite cibo, acqua o da persona infetta. Tuttavia, l’infiammazione può essere anche causata da farmaci e tossine chimiche assunte per via orale.

La gastroenterite può essere provocata da virus, batteri ma anche parassiti.

Prevenirla – o adottare strategie per farlo – è possibile. Facendo bollire alimenti e acqua è possibile limitare al minimo il contagio con questi agenti e di conseguenza impedire il decesso di milioni di individui, in particolar modo bambini, nelle aree in via di sviluppo. Per limitare la diffusione di questa patologia nei paesi industrializzati è invece sufficiente prestare particolare attenzione all’igiene personale. In particolar modo è consigliabile lavarsi le mani molto spesso, specie dopo aver utilizzato mezzi e bagni pubblici.

Quali sono i sintomi della gastroenterite

Come è stato definito in precedenza, la gastroenterite presenta una sintomatologia generale molto tipica, quali vomito e diarrea, ma anche crampi addominali, contratture muscolari, malessere e mialgie. Tuttavia, i sintomi e la gravità possono variare in base al tipo di gastroenterite.

I sintomi della gastroenterite virale si diversificano in base al tipo di virus che è alla base dell’infezione:

  • Rotavirus e astrovirus – Specie nei neonati e nei bambini causano vomito e febbre, sintomi con una durata di circa una settimana.
  • Norovirus – Dopo un esordio particolarmente acuto, provocano dolori addominali, diarrea e a volte anche febbre, mal di testa e mialgie, con una durata di circa un paio di giorni.
  • Adenovirus – Provocano diarrea fino a due settimane, mentre nei neonati anche vomito dopo due giorni dal primo attacco. Spesso si verificano anche febbre e problemi respiratori.

I batteri che provocano la gastroenterite batterica non sono solo gli Escherichia coli e la Salmonella ma:

  • Shigella e Salmonella – Ovvero batteri enteroinvasivi, causano diarrea sanguinolenta, febbre e prostrazione.
  • E. coli – Provocano una diarrea molto acquosa per circa due giorni, in seguito causano parecchio sangue nelle feci. In questo caso la febbre è assente.
  • Clostridium difficile – È particolarmente insidioso, in quanto provoca non solo dolore addominale, ma anche diarrea mista a muco e colite emorragica con shock.
  • S. aureus, B. cereus, C. perfringens – Producono una enterotossina, provocano diarrea acquosa.

Infine, la gastroenterite parassitaria causa diarrea senza perdite ematiche, fatta eccezione per la gastroenterite da E. histolytica, caratterizzata da diarrea amebica.

Quali potrebbero essere le le conseguenze di una gastroenterite

La gastroenterite causa principalmente una copiosa perdita di liquidi e di conseguenza il soggetto colpito può andare incontro a:

  • Alcalosi metabolica
  • Acidosi
  • Ipokaliemia
  • Iponatriemia

Nei casi più gravi, specialmente nelle zone in via di sviluppo, dove c’è scarsità di igiene e acqua potabile, la gastroenterite può causare il decesso dei bambini, che sono i soggetti più a rischio.

Come sempre, i metodi per curare la gastroenterite possono variare in base alla causa soggiacente. In linea generale, il soggetto colpito deve essere sempre reidratato. Inoltre, se non è di natura batterica, devono essere somministrati farmaci antidiarroici.

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Roberta Nazaro
Scritto da Roberta Nazaro

Sono insegnante di inglese e traduttrice, con laurea triennale in Scienza e Tecnica della Mediazione Linguistica e specialistica in Dinamiche Interculturali della Mediazione Linguistica presso l'Università del Salento. L'interesse per l'ambito medico mi ha portata al conseguimento del Master in Traduzione Specialistica in Medicina e Farmacologia conseguito presso il CTI di Milano.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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Roberta Nazaro
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in Salute

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