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Come si cura la candidosi intestinale?

Salve, sono un uomo di 44 anni. A dicembre, mi è stata diagnosticata tramite il test recaller (test non ufficiale) una candidosi intestinale valore di 12,40 (non ricordo l'unità di misura) monitorato da un chirurgo naturopata. Il tutto comincia 8 anni fa con problemi gastrointestinali che sfociavano in frequenti scariche (4-5 volte al dì) oltre a stanchezza e malessere generale. Inizialmente, sono ricorso a test non convenzionali per ricercare eventuali intolleranze alimentari che hanno evidenziato sensibilità alle solanacee, latticini e al lievito di birra. Eliminati questi alimenti, a livello intestinale la situazione è migliorata, ma mai risolta del tutto, tanto che da 5 anni manifesto una dermatite al volto che appare e scompare in 4/5 giorni. Mi sono rivolto ad un'allergologa che ha eseguito una ricerca delle ige specifiche il cui risultato ha rilevato una reazione al frumento (gliadina) oltre a molluschi e crostacei. Ho deciso di eliminare quanto più possibile il glutine, ottenendo una riduzione degli sfoghi al volto in termine di intensità, ma senza risolvere del tutto il problema che continua a persistere con periodi anche lunghi in cui provo malessere, stanchezza e dermatite al volto. A gennaio, mi sono rivolto ad un naturopata che mi ha fatto eseguire il test recaller che ha evidenziato una candidosi intestinale. Ho iniziato una cura fitoterapica accompagnata da probiotici. Dopo pochi giorni, tali farmaci naturali mi hanno prodotto reazioni avverse, per cui ho rinunciato a proseguire la cura. Sono a chiedere a voi quale sia il percorso migliore da seguire per curare questa patologia (candidosi intestinale), grazie dell'attenzione.

Risposta

Salve,
comprendo bene il tuo forte disagio. Molto probabilmente, si è andata ad instaurare una situazione di un abbassamento delle difese immunitarie, con uno stato infiammatorio generale, ma soprattutto a livello intestinale. La proliferazione della candida potrebbe esserne la causa, ma anche una conseguenza.

Molto importante seguire un'alimentazione che eviti molto bene i cibi intolleranti (anche come ingredienti) soprattutto latticini, lieviti e glutine (se non sbaglio, i test che hai fatto hanno rilevato intolleranza al glutine).
Molto importante è affamare la candida, che si ciba prevalentemente di lieviti e zuccheri: insomma, evitare tutti i cibi bianchi come carboidrati raffinati, latticini, cibi lievitati, dolci, gelati, zucchero in genere, frutta molto zuccherina, riso bianco, patate.

Consiglio di prendere semi di pompelmo, olio essenziale di timo a linalolo, probiotici specifici per la candida, colostro di asina.

Per i tempi e quantità, consiglio di rivolgerti ad un naturopata esperto.

La candida è la conseguenza e il sintomo di problematiche ben più profonde, che risiedono nella parte emozionale e mentale e che variano da individuo a individuo.

Vi è una vulnerabilità di fondo, profonda e dolorosa, nei confronti delle varie situazioni difficili che la vita ci pone sul cammino; un modo di vedere la realtà con stereotipi e regole rigide e intransigenti, che soffocano la parte più spontanea e istintiva offuscando la personalità della persona, quindi, facendole perdere la propria identità e perdendo di vista il vero scopo della propria vita.

Bisognerà quindi lavorare anche sul piano emozionale.
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Risposta a cura di
Dr.ssa Anna Valeria Sabatini Naturopata
Dr.ssa Anna Valeria Sabatini
naturopatairidologo
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