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Quali sono i tempi di guarigione di una sindrome rino-sinuso-bronchiale?

Mi è stata diagnosticata una sindrome rino-sinuso-bronchiale. Quali sono i tempi di guarigione ed i metodi migliori per curarla? Grazie.

Risposta

I tempi di guarigione variano da individuo a individuo, a seconda del tuo tipo costituzionale, stile di vita, tipo di terapie impiegate.

I farmaci chimici sono necessari negli episodi troppo acuti, nell’estrema urgenza, che porta al pronto soccorso e nei reparti di rianimazione. Fuori da queste urgenze estreme, va valutata l’efficacia che hanno le terapie mediche non chimiche; nelle affezioni dell’albero respiratorio, le terapie mediche naturali trovano il campo d’azione ove hanno la massima efficacia, anche perché possiedono un’azione meno spettacolare, ma più profonda e definitiva, più indirizzata alla guarigione piuttosto che ad un beneficio immediato troppo marcato.

In caso di sinusite, deve esserci la valutazione all’intervento chirurgico otorino che, se è necessario, produce vantaggi che devono essere completati da queste terapie.

Sono talmente tante le possibilità della medicina naturale in queste forme rino-bronchiali, che al medico che la conosce ed applica, si impone una scelta.

Vanno segnalate le cure termali che in passato, prima della diffusione moderna di omeopatia e fitoterapia, erano le terapie maggiormente impiegate per curare queste forme.

Sono divise in inalazioni termali bromosalsoiodiche, con minerali ad azione antinfiammatoria e antinfettiva, contengono iodio, contenuto nello Iodosan gola e spray, Bromo (altro anti infettivo già impiegato come disinfettante) e quelle con acque sulfuree, indicate molto nelle forme catarrali, dove lo zolfo termale spacca i ponti del catarro, frattura la parete batterica, oltre a restituire l’equilibrio minerale della mucosa della via respiratoria.

La terapia omeopatica è molto personalizzata, richiede il medico diplomato per determinare i medicinali omeopatici più adatti per ogni individuo, dovendo differenziare tra i veri rimedi con affinità per il tessuto nasale e seni paranasali (mezereum, mercurio omeopatizzato, euforbia resinifera, Hydrastis canadensis) e per il tessuto bronchiale (antimonium tartaricuum, cuprum) o per entrambe (kali bichromico, sono molto numerosi), associando di solito un potenziamento immunitario e generale, attuando prevenzione e terapia; questo con il metodo pluralista.

Il metodo unicista prevede la prescrizione di un solo rimedio omeopatico ad alta diluizione particolarmente mirato sugli aspetti psicologici dell’individuo, con più visite e tentativi (difficile ottenere un netto beneficio alla prima terapia, ma può accadere).

La fitoterapia è molto ricca di piante medicinali efficaci in questo campo e molte recentemente sono state sperimentate con successo, soprattutto impiegando composti di più piante. Alcune hanno azione antinfettiva, come propoli ed echinacea, plantago, tussilago, a volte arricchite da olii essenziali (sono concentrati vegetali molto potenti, ma da impiegare con cautela), altre anti infiammatoria, tra cui il ribes nero gemme ha la maggior azione e diffusione, stimolando il nostro surrene a produrre più cortisolo, il nostro cortisone corporeo, oltre ad eliminare tossine con fegato e reni.

I gemmoterapici hanno un ruolo importante in questa forma; il carpinus betulus, drena catarri dai seni paranasali e cavità bronchiali, viburnum lantana possiede azione antiasmatica, rosa canina è immunostimolante e anti infiammatoria, Juglans regia anti infettiva, ed altri ancora.

Ci sono composti di queste piante adatti sia ad agire sulla parte alta, sia quella bassa bronchiale.

Localmente, hanno piena efficacia composti di olii essenziali da applicare nel naso. Gli oligoelementi essenziali hanno piena efficacia, soprattutto manganese e rame, il primo riequilibra la biochimica dell’istamina e dell’infiammazione, il secondo completa l’azione sull’infiammazione aggiungendo netta azione anti infettiva, quella anti virale è documentata anche al microscopio elettronico, oltre a potenziare le difese (il rame è necessario per produrre anticorpi).

Spesso, occorre il terzetto di oligoelementi essenziali rame oro argento, il secondo è immunostimolante, l’ultimo è battericida.

Tutto questo ha prodotto successi terapeutici netti, tanto che da oltre 10 anni sono nati e diffusi anche spray di acqua marina arricchiti di questi oligoelementi essenziali.

Quindi, già una fitoterapia ben impostata, associata a questi oligoelementi, cura queste forme indirizzandosi verso la guarigione, evento che richiede spesso sia l’azione dei rimedi omeopatici di terreno, sia un cambio di stile vita esteso alla dieta, attività sportiva, cessazione del fumo, impiego di piante medicinali “drenanti”, come i gemmoterapici descritti e altre piante riunite in composti specifici nell’azione disintossicante che, migliorata la salute generale, liberando il nostro corpo da veri veleni chimici circolanti, provenienti dall’inquinamento chimico generale complessivo.
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Risposta a cura di
Dr. Ezio Marchegiani Medico Chirurgo
Dr. Ezio Marchegiani
foniatraomeopata
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