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Meditazione

Psicologia
Meditazione: come si fa e quali sono i benefici

Qual è il significato di meditazione?

La parola meditazione deriva dal latino meditatio che significa riflessione, e indica tutte quelle pratiche in grado di facilitare il rilassamento e allenare la mente ed il corpo all’equilibrio, attraverso la padronanza delle attività mentali. 

Tradizionalmente, ciò che si intende per meditazione è la concentrazione della mente su uno o più oggetti, immagini mentali o pensieri che possano facilitare il processo meditativo.

Esistono diversi tipi di meditazione: a scopo religioso, spirituale, filosofico o semplicemente indirizzati all’acquisizione di una nuova consapevolezza di sé.

Come si fa la meditazione?

Per iniziare a praticare la meditazione è sufficiente avere a disposizione del tempo libero e un luogo tranquillo in cui esercitarla.

Una volta scelto il luogo giusto per meditare, secondo i principi della meditazione è opportuno sedersi su una superficie comoda (un cuscino, un tappetino per la yoga o una coperta) con le gambe incrociate o nella posizione del loto, chiudere gli occhi e predisporre mente e corpo.

A seconda della pratica meditativa (mindfulness, meditazione vipassana, zen, dinamica, buddhista, oppure guidata e altre ancora), quest'attività può essere praticata in solitudine oppure in gruppo, rivolgendo la propria concentrazione su oggetti diversi.

Malgrado queste differenze, quasi tutte le pratiche di meditazione sono costituite da tre fasi distinte:

  • la respirazione profonda, che serve a calmare la mente e ad acquisire consapevolezza dei propri movimenti corporei; 
  • la ripetizione del mantra, ovvero una frase o una formula meditativa ripetuta più volte in grado di indurre sentimenti positivi e riequilibrare mente e corpo; 
  • la fase meditativa vera e propria, che consiste nel ritirare la mente dai pensieri legati alla realtà oggettuale e lasciare che questi scorrano, alla ricerca della pace interiore. 

Qual è il risultato?

Anche se il rilassamento spesso non è l’obiettivo primario di chi pratica la meditazione, ne è spesso il risultato.

Negli anni ‘70, il Dott. Herbert Benson, ricercatore presso l’Harvard University Medical School, coniò il termine “risposta rilassante" dopo aver condotto una ricerca su soggetti che praticavano la meditazione trascendentale. La risposta rilassante indotta da questa attività, consisteva in una risposta involontaria in grado di ridurre l’attività del sistema nervoso simpatico.

Questa pratica, dunque, permette di raggiungere importanti risultati, non solo quando si è alla ricerca di una nuova consapevolezza o di una maggiore conoscenza della propria mente, ma anche per ristabilire il benessere psicofisico.

I benefici della meditazione

Tra i benefici che la meditazione può apportare all'organismo si possono riscontrare:
 
  • abbassa la pressione sanguigna; 
  • migliora la circolazione;
  • abbassa la frequenza cardiaca;
  • riduce la sudorazione;
  • riduce i livelli di ansia;
  • abbassa i livelli di cortisolo (noto come l’ormone dello stress);
  • incrementa la sensazione generale di benessere;
  • aiuta a concentrarsi sul presente;
  • aumenta la consapevolezza di sé;
  • riduce lo stress;
  • induce un profondo senso di rilassatezza.
     
La meditazione è indicata in tutti quei casi in cui il soggetto necessita di riequilibrare il proprio stato psicofisico, ridurre i livelli d’ansia e di stress, o più semplicemente per raggiungere una nuova consapevolezza di sé e del proprio corpo.

Quali sono le principali tecniche di meditazione?

Solitamente, chi si accosta per la prima volta a questo mondo manifesta non poche difficoltà nel comprendere quale disciplina sia più adatta alle proprie esigenze o al proprio stile di vita.

Vediamo insieme quali sono i principali metodi di meditazione:

  • concentrazione: prevede la focalizzazione della mente su un singolo punto canalizzando i propri pensieri nella direzione voluta. Dal momento che mantenere la mente concentrata e focalizzata su di un unico stimolo è molto impegnativo, di solito si inizia con qualche minuto di meditazione per poi "risvegliarsi", aumentando progressivamente la durata della concentrazione. In questa forma, ci si focalizza sull’oggetto scelto. 
  • meditazione zen o zazen: è una pratica orientale millenaria che ha come obiettivo principale il raggiungimento di un nuovo livello di consapevolezza personale. Questa disciplina implica l’abbandono dei pensieri legati alla realtà oggettuale e il sedersi in pace con sé stessi, cercando di eliminare paure, ansie e pregiudizi per entrare in contatto con il proprio vero Essere.
  • mindfulness: anche definita come “attenzione consapevole” o “attenzione nuda”. Questa tecnica incoraggia chi la pratica ad accettare i propri stati mentali, senza rimanerne intrappolati e senza giudicarli, con l’obiettivo finale di raggiungere un nuovo equilibrio psichico.
  • yoga: di questa categoria fanno parte tutte le pratiche contemplative insegnate nelle diverse discipline dello yoga, che permettono di sperimentare uno stato di rilassamento profondo derivante dalla purificazione spirituale e dalla conoscenza di sé.
Altre pratiche includono alla contemplazione meditativa anche il movimento, come il tai chi, il qigong e la camminata. 

Si tratta di discipline meditative che uniscono alla contemplazione e alla concentrazione (tipiche di quest'attività) il movimento fisico, allo scopo di scaricare il corpo dalle tensioni e di ritrovare l’equilibrio tra la mente ed il corpo.
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Dr.ssa Martina Valizzone Psicoterapeuta
Dr.ssa Martina Valizzone
psicologopsicoterapeuta

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