icon/back Indietro

Zen

Psicologia
Zen

Cosa significa zen

La parola zen deriva dalla pronuncia giapponese del carattere cinese “Ch’an”, a sua volta traduzione del termine sanscrito “Dhyana”, che significa letteralmente “visione” anche se è spesso tradotta con “meditazione”, termine che si riferisce a uno stato interiore di pace, equilibrio e consapevolezza.

Secondo un’accezione più ampia la parola zen significa essere parte del flusso dell’universo, si tratta di una forma mentale, uno stato dello spirito che non ha tempo né luogo.

Oggigiorno, le tecniche di meditazione zen sono ampiamente diffuse e parte integrante di diverse discipline e religioni, come il buddismo, l’induismo e il jainismo, secondo le quali la meditazione ha come obiettivo principale quello di raggiungere l’illuminazione e l’accettazione di sé, in piena armonia con il mondo.

Sotto il concetto di meditazione zen sono dunque raccolte diverse pratiche meditative che aiutano a padroneggiare l’attività mentale, concentrandosi sul momento presente, sul qui e ora, capaci di indurre un profondo senso di pace, rilassatezza e quiete, sia fisica che mentale. Si tratta di una pratica molto utile che ci permette di ritrovare pace e serenità e di tenere alla larga l’ansia e lo stress dalle nostre vite.

Da dove arriva la filosofia zen

La meditazione zen è una pratica tradizionale buddista che trae le sue origini da un antico tipo di meditazione praticata nel VII secolo in Cina, durante il regno della dinastia Tang, risalente alle esperienze del Buddha Shakyamuni che raggiunse l’illuminazione intorno al VI secolo a.C. in India.

La storia del Buddha Shakyamuni è stata poi tramandata oralmente da maestro a discepolo per millenni, fino a raggiungere nel V secolo la Cina, grazie all’opera di divulgazione compiuta dal monaco Bodhidharma, che contribuì alla diffusione di queste pratiche meditative, conosciute con il termine cinese Ch’an.

La filosofia zen e il modo di vivere legato ad essa legato si diffusero rapidamente nei paesi limitrofi: in Corea, Giappone e in altri paesi dell’estremo Oriente. La meditazione zen o zazen (termini traducibile in italiano con “meditazione seduti”) nasce nell’ambito delle scuole zen giapponesi solo nel XIII secolo, grazie all’opera del maestro Dogen. Questo tipo di meditazione prevede la liberazione della mente da tutti i pensieri negativi e pregiudizi che la tengono in ostaggio, per sedersi in pace con sé stessi a meditare.

Meditazione zen

L'obiettivo principale della meditazione e della filosofia zen è quello di raggiungere il totale rilassamento del corpo e della mente necessario a condurre l’uomo verso la riscoperta della sua vera natura, del suo vero Io, nel qui ed ora, grazie alla presa di distanza dalle distrazioni inutili, dai condizionamenti esterni e dagli automatismi mentali che non fanno altro che allontanarci dalla realtà.

La pratica della meditazione zen può essere facilitata attraverso il controllo della respirazione, il controllo della postura e della mente, attraverso l’ascolto di musica rilassante o la cura dei giardini zen, tutte tecniche che ci predispongono all’abbandono dei pensieri vani e fatui che solitamente occupano il nostro quotidiano per poterci concentrare su noi stessi, mettendo da parte pregiudizi, paure e ostacoli che ci impediscono di entrare in contatto con il nostro vero Essere.

Si tratta di una forma di meditazione relativamente semplice e facile da eseguire, efficace, almeno nelle forme base, per gran parte di coloro che la praticano regolarmente. La meditazione zen può dunque essere praticata da tutti, grandi e piccini, esperti e meno esperti senza alcuna controindicazione, per tutto il tempo che si ritiene necessario.

A cosa serve lo zen

L’obiettivo primario della meditazione zen è quello di raggiungere uno stato di equilibrio psicofisico, attraverso il rilassamento della mente e del corpo.

Concentrarsi sulla respirazione consente di ritrovare l’equilibrio necessario a raggiungere un livello maggiore di consapevolezza di noi stessi che ci permetterà di contrastare l’ansia e lo stress quotidiani, promuovendo uno stato di benessere generalizzato.

La pratica meditativa apporta numerosi benefici psicofisici: ci aiuta a migliorare l’attenzione e la capacità di concentrazione, stimola la creatività personale mentre a livello relazionale ci aiuta a migliorare le relazioni sociali, favorisce l’empatia e riduce la sensazione di solitudine.

A livello fisiologico agisce addirittura da antinfiammatorio, aiuta il nostro corpo ad abbassare la pressione arteriosa, favorendo il rilascio nel flusso sanguigno dell’acido nitrico che provoca il conseguente rilassamento dei vasi sanguigni, fattore in grado di diminuire il rischio di ipertensione e l’incidenza delle patologie cardiovascolari.

Come abbiamo visto, gli effetti benefici della meditazione zen sono molteplici e hanno effetto tanto sul corpo quanto sul nostro stato mentale. Praticarla quotidianamente, anche solo per pochi minuti, è un potente antidoto contro i ritmi frenetici che la vita moderna ci impone.
Dr.ssa Martina Valizzone Psicoterapeuta
Dr.ssa Martina Valizzone
psicologopsicoterapeuta

Contenuti correlati

Desensibilizzazione sistematica
icon/card/PsichiatriaPsicologia
La desensibilizzazione sistematica è una tecnica terapeutica psicologica utilizzata nel trattamento di fobie, che consiste con la sperime...
Psicofarmaci
icon/card/PsichiatriaPsicologia
Gli psicofarmaci sono medicinali di sintesi impiegati nella cura e nel controllo di disturbi psicologici quali l’ansia, la depressione, l...
Prescrizione del sintomo
icon/card/PsichiatriaPsicologia
La prescrizione del sintomo è una tecnica psicologica terapeutica in cui l'analista chiede al paziente di mettere volontariamente in atto...